38. Divinazione: Radiestesia (il pendolo)

La radioestesia, o radiestesia, è una pratica pseudoscientifica che consiste nel tentare di localizzare oggetti nascosti o informazioni sconosciute servendosi di uno strumento inerte, solitamente una verga a forma di "Y" o un pendolo; chi utilizza questa tecnica viene chiamato radioestesista.

La radioestesia ha origini antiche ed è ancora praticata, nonostante i metodi scientifici ne abbiano mostrato la completa inefficacia. Il metodo più conosciuto, anche al di fuori degli ambiti specialistici, consiste nel tentativo di localizzare acqua o filoni di minerali effettuato sul posto dove se ne suppone la presenza; questo metodo è chiamato ancora oggi rabdomanzia.

Lo studio della radioestesia fa oggi parte del campo di ricerche sul paranormale, principalmente ad opera della parapsicologia e dello scetticismo scientifico.

Il termine radioestesia deriva dal latino radius, nel senso "raggio, radiazione", e dal greco αἴσϑησις (âisthēsis) che significa "percezione"; va dunque intesa come "percezione di radiazioni".

Il termine rabdomanzia deriva dal greco ῥάβδος (rábdos) che significa "bacchetta" e μαντεία (mantéia) che significa "divinazione", nel significato più esteso di "ricerca di informazioni mediante pratiche religiose".

L'uso della bacchetta ha attraversato in varie forme i millenni. In origine aveva finalità divinatorie e probabilmente veniva usata per determinare il volere degli dei, predire il futuro o statuire la colpevolezza del condannato in un processo.

La radioestesia come praticata oggi si fa risalire alla Germania del XV secolo quando era usata per trovare metalli. La tecnica si diffuse in Inghilterra grazie ai minatori tedeschi.

Nel Medioevo coloro che usavano la bacchetta rischiarono di venire perseguitati, in quanto sospettati di tenere contatti con il demonio. Nel 1662 l'uso delle bacchette venne dichiarato mera "superstizione" o finanche "satanico" dai Gesuiti. Tuttavia Gaspar Schott (scienziato tedesco del 1600) sostenne che non era così sicuro che a muovere la bacchetta fosse sempre il demonio. Nel 1701 l'Inquisizione proibì l'uso della bacchetta nei processi. Alla fine degli anni sessanta del XX secolo, durante la guerra in Vietnam, alcuni Marines statunitensi usarono la radioestesia per provare a localizzare armi e tunnel. Nel 1979 Christopher Bird pubblicò una monografia dal titolo The Divining Hand. Nel 1982, nel suo libro Flim-Flam! James Randi dedicò varie pagine a dei test, condotti in Italia, secondo il metodo del doppio cieco e che non produssero risultati diversi da quelli prodotti dal caso.

Nel XIX secolo fu coniata la parola rabdomanzia per definire l'uso della bacchetta biforcuta per la ricerca dell'acqua o di filoni di minerali nel sottosuolo. All'inizio del XX secolo fu coniata la parola radioestesia in quanto l'uso di questo tipo di pratica si estese sia all'uso di altri strumenti sia alla ricerca effettuata a distanza.

I sostenitori della radioestesia ritengono di poter individuare la presenza dell'oggetto cercato, grazie sia al contributo di poteri extra sensoriali sia all'emissione di energie da parte dell'oggetto captabili attraverso la bacchetta oppure tramite l'effetto di "risonanza" analogo alla vibrazione dei suoni.

Al giorno d'oggi la radioestesia è tuttavia considerata un fenomeno paranormale privo di riscontro scientifico e smentito nell'efficacia dai test condotti sotto rigido controllo.

Gli strumenti normalmente utilizzati per la radioestesia sono la bacchetta e il pendolo. Esistono anche altri strumenti utilizzati da una minoranza di radioestesisti.

La bacchetta classica è solitamente costruita con un materiale legnoso o ferroso, caratterizzato da una estremità biforcuta a forma di ipsilon; un'altra forma classica è quella a bastoncino. Accanto alle forme classiche, oggi esistono anche bacchette simili ad antenne. Il pendolo è un blocco di metallo o di altro materiale tenuto sospeso ad un filo.

Le seguenti informazioni hanno solo fine illustrativo.
Un religioso francese, l'abate Alexis Mermet (1866-1937), negli anni venti sostenne di aver applicato con successo la radioestesia nella diagnosi delle malattie, riprendendo una credenza medioevale che prevedeva, come fonte e causa di malattie, alcuni ipotetici flussi sotterranei di "energia demoniaca", rintracciabili grazie alle bacchette. L'abate diede mostra della sua nuova scoperta attraverso varie dimostrazioni pratiche in molti ospedali francesi, ribattezzandola "radioestesia", nella convinzione che emettesse onde radioattive buone e cattive, percepibili dai suoi strumenti di indagine.

La mancanza assoluta di prove a suo favore fa ritenere non accettabile l'applicazione della radioestesia a fini diagnostici, in quanto non è scientificamente dimostrata l'emissione di onde radioattive dal corpo umano.

Nondimeno le teorie di Mermet sono alla base della moderna radioestesia che, rivisitate nel Novecento da Malcom Rae, ebbero allora e in seguito una certa notorietà e diffusione anche in altri paesi. In Italia, fra le diverse forme applicative si possono ricordare le "cure fitoradiestesiche" di padre Vittorio Baroni, che combinavano le proprietà fitoterapeutiche agli "studi radiestesici" per la diagnosi e la cura del cancro.

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Il pendolino è usato da sempre , moltissimi esemplari sono stati trovati nelle piramidi egizie, e anche trà i sacerdoti romani era molto in auge.
Il pendolino è uno strumento pratico , maneggievole, facilmente trasportabile, adatto sia alla divinazione che alla radioestesia, arte figlia della rabdomanzia.

Il pendolino è un peso collegato ad una catenella.
Può essere in cristallo, in pietre varie, in metallo, in legno.
Non ci sono regole ferree sul tipo di pendolino da usare, perchè è l’operatore a fare la differenza.
E’ vero che tutti possono usarlo ma non tutti avranno gli stessi risultati, occorre comunque avere una certa ricettività.

Il pendolino non è altro che una specie di antenna capace di captare le vibrazioni e riproporle all’operatore attraverso le sue oscillazioni.

Un pendolino appeso da solo non farà granchè ma dato in mano alla persona giusta capace di fare da canale a queste energie , darà al pendolino la capacità maggiore o minore di leggere le vibrazioni e di riportarle in modo più o meno evidente.

In genere quelli in cristallo vengono usati per fare indagini su se stessi , quelli in pietra vengono scelti in base alla qualità della pietra che si vuole usare, per esempio quelli quarzo rosa per indagare l’amore, l’ametista per indagini spirituali e spiritistiche…. ecc.

I pendoli in legno sono molto belli ed essendo leggeri sono indicati per lunghe sedute perchè non stancano molto l’operatore.

I pendoli in metallo possono avere anche aperture per inserirci i cosiddetti testimoni e vengono usati per la ricerca di persone scomparse… o per indagini comunque mirate sulla persona a cui appartiene il testimone.

Possono essere conici, lisci, sfaccettati, a sfera, a punta di lancia, a spirale.
L’importante è che qualsiasi pendolino scegliate. lo usiate nel giusto modo.

La prima cosa da fare quando comprate un pendolino è purificarlo, consacrarlo e caricarlo .
Poi riponetelo nel suo sacchettino e custoditelo vicino a voi così che si colleghi alla vostra energia e diventi una vostra estensione.

Poi scegliete se usarlo da solo o se integrarlo con le schede radioniche apposite.
In radioestesia si usano sia pendolini che biotensot che bacchette a elle, nonchè macchinari radionici appositi .
Le schede radioniche ripropongono sia simboli che vere e proprie tabelle in Scale di Bovis: è un tipo di misurazione utilizzata per quantificare le vibrazioni sottili che nell'ambito dell'esoterismo e della rabdomanzia si ritengono emanate da luoghi, oggetti o esseri viventi, in base al valore delle radiazioni emesse.

Sia che usiate le schede radioniche unite al pendolo, sia che lo usiate da solo , il pendolo può avere infinite applicazioni, potete per esempio testare se un cibo fa bene oppure no al vostro corpo, se una persona prova per voi dei sentimenti o meno, se il luogo in cui abitate è energeticamente pulito o meno, se l’acqua che bevete è pura o meno ecc… ecc….
Le applicazioni del pendolino sono pressòchè infinite sia in campo radioestesico che divinatorio.

Di solito le linee guida sono: seduti con il gomito destro sul tavolo , la mano destra che impugna il pendolo dalla parte della catenella a 20 cm circa dal pendolo.
Se siete mancini userete la sinistra ovvio.
L’importante è che leviate dalle mani ogni oggetto di metallo che potrebbe interferire leggermente ma se vi scordate di toglierli non è un grosso problema.

Da prima si chiede al pendolo di indicarci il Si, poi ottenuto il tipo di oscillazione indicante il si, si chiede di avere l’indicazione per il no.
Poi si chiede che il pendolino indichi il forse.
Prendete mentalmente nota di ogni tipo di risposta data dal pendolo.

Fatto ciò si testa la veridicità le pendolino facendo delle domande ovvie che abbiano subito riscontro per esempio se avete una maglia bianca chiedete al pendolino: ho una maglia bianca?
Il pendolino dovrebbe rispodere con un bel si.
Ho i capelli verdi ?…il pendolino dovrebbe indicarvi un no ecc.

Un volta testata la sensibilità del pendolo e vostra, passate a fare le domande sull’oggetto vero della vostra indagine.
Prendete nota su un quaderno o diario apposito, delle domande fatte segnando anche giorno , ora e risposta avuta così da registrare i responsi e vedere nel tempo a quante risposte effettivamente avete avuto riscontro oggettivo.

Una volta finite le vostre sedute scaricate il pendolino dal lavoro svolto ponendolo vicino a terra e semplicemente ordinandogli di scaricarsi, di solito prenderà a girare in senso anti orario sempre più velocemente per poi fermarsi piano piano quando avrà scaricato.
Ordinategli di ricaricarsi di energia positiva e girerà in senso orario.
A quel punto ringraziatelo e riponetelo nel suo sacchettino e custoditelo lontano da mani altrui.

Schede radioniche:
(http://ecocreando.weebly.com/radionica.html)

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