07. Grimorio delle erbe e Codice Erbario

Un grimorio è un libro di magia. Come abbiamo già detto libri di questo genere vennero scritti in gran parte tra la fine del Medioevo e l'inizio del XVIII secolo. Contenevano soprattutto corrispondenze astrologiche, liste di angeli e demoni, istruzioni pratiche per creare incantesimi, preparare medicine e pozioni, invocare entità soprannaturali e fabbricare talismani, un po' come il libro delle ombre ma più generico.
Nella parola erbario confluiscono due definizioni diverse, seppur storicamente e concettualmente legate tra loro: da una parte un compendio che descrive più o meno riccamente il regno vegetale; dall'altra, un edificio atto a ospitare una o più collezioni di campioni secchi (exsiccata).

La confidenza che l'uomo ha stabilito progressivamente con il mondo vegetale lo ha portato inizialmente ad avvicinare le piante per inquadrarle in una rudimentale classificazione per commestibilità o tossicità, quindi a osservarne macroscopicamente i cicli vitali, infine alla domesticazione, conoscenza di virtù, proprietà medico-farmacologiche, dettagli sui cicli biologici. Un esempio di questa crescente quotidianità delle piante già negli stadi più arcaici della civilizzazione è nelle tombe egizie del III millennio a.C.: raffigurazioni di palme, fichi, piante da fiore. Una prima summa riconosciuta di queste conoscenze empiriche si ebbe durante il periodo greco-romano.

La nascita della filosofia giocò un ruolo fondamentale nella stesura di queste prime raccolte probabilmente già nel VI-V sec a.C.: le domande che l'uomo si poneva sempre più insistentemente sull'ordine e origine dell'universo lo portarono alla ricerca e all'osservazione anche del mondo vegetale, dalla morfologia alle proprietà alimentari e medicinali. Le conoscenze così accumulate mescolavano elementi di mera natura botanica ad altri farmaceutici, il che riflette la visione non disgiunta dei due aspetti, da quanto si deduce già da una delle prime raccolte ritrovate attribuita a Teofrasto, che descrisse circa cinquecento piante nelle sue due opere Historia Plantarum e De Causis Plantarum.

Nel medioevo si trattava di una particolare categoria di libri che raccoglievano brevi descrizioni, spesso a carattere medico, e descrivevano le virtù delle piante. Si chiama erbario anche una collezione di piante o di parti di piante essiccate e pressate accuratamente, individuate e classificate scientificamente, utilizzata per studi botanici.

Attualmente il termine erbario indica sia una raccolta di piante essiccate (exiccata), sia una struttura museale dedicata alla raccolta completa e sistematica delle specie, opportunamente essiccate e ordinate in modo da poter essere conservate e consultate.

Altre raccolte, simili per l'impostazione ma di diverso argomento, sono i lapidari (che raccoglievano le proprietà delle rocce e dei minerali) e i bestiari (che descrivevano gli animali, o bestie).

Anticamente l'erbario era un libro, spesso ricco di illustrazioni miniate, che descriveva l'aspetto, le proprietà medicinali e altre caratteristiche (semina, raccolta...) delle piante usate in medicina (erbari figurati). Il primo erbario conosciuto è quello di Dioscoride di Anazarbo, un medico della Cilicia che nel I secolo d.C. arrivò a Roma e scrisse la sua principale opera: De materia medica.

Questo codice, prototipo di tutti gli erbari successivi, fu in realtà uno dei libri più copiati del medioevo: ci sono pervenute numerosissime copie. La più antica è del 515: il Dioscoride di Vienna è l'erbario più antico pervenutoci, ed è corredato da illustrazioni di grande realismo.

Già nelle copie del De materia medica del X secolo, le illustrazioni risultano molto più grossolane. Si iniziarono invece secondo la consuetudine medievale ad adattare i contenuti. Venivano aggiunti nuovi esemplari locali (soprattutto nel Nord Europa e in Inghilterra), e specie legate a particolari mitologie (come la mandragora).

Particolarmente pregiati sono poi alcuni erbari medievali prodotti nelle Fiandre, dove spicca già l'attenzione al dettaglio e al realismo che caratterizza l'arte fiamminga e olandese del rinascimento.

E dopo questa breve introduzione storica vediamo come teniamo noi un grimorio delle erbe. Molto spesso separiamo il grimorio delle erbe dal libro delle ombre per una questione di ordine e spazio, lo stesso vale per i cristalli ma non vale per tutti, ad esempio io ho il minimo indispensabile delle erbe sul libro delle ombre ma ho anche un grimorio a parte.
Le informazioni che di solito ci servono sulle erbe sono:

- Informazioni riguardanti le dimensioni, il colore delle foglie, la forma e le dimensioni dei fiori insieme ad altri particolari;

- Quando e come raccogliere un'erba rispettando la Natura e i principi morali di una strega, di qualunque tradizione essa sia;

- Il periodo e il luogo in cui è possibile procurarsi quella pianta in modo naturale, anche se al giorno d'oggi tutto si compra quando si vuole;

- Le proprietà magiche, ovvero in che modo e rituali può essere usata quella pianta;

- Veleni e antidoti che si possono ricavare;

- Affinità ai cristalli, candele, oli e incensi, spesso vengono usati insieme per diversi rituali o sacchetti;

- Come seccare diverse piante o parti di esse, perché non tutte le piante seccano allo stesso modo.

Esiste un codice usato dalle streghe secoli fa', per proteggere i loro segreti. Un codice molto ambiguo purtroppo che ha portato le persone a non vedere la magia di buon occhio. Penso che spesso abbiate sentito nei cartoni o nei telefilm sulle streghe ricette come "occhi di rana, zampe di gallina, ali di pipistrello..." e così via, quindi oggi svelerò anche a voi questo codice segreto, in realtà non penso sia più un segreto dato che è stato pubblicato da Scott Cunningham nel suo "libro delle ombre".
Non viene più usato appunto per le varie incomprensioni che ha portato ma è un pezzo dell'antica religione e si puó inciampare in qualche rituale antico non tradotto, non si sa mai.

Parti del corpo
Cervello: gomma coagulata del ciliegio
Occhi: Eufrasia o Margherita
Sangue: linfa di sambuco
Dita: cinque foglia
Capelli: felce capelvenere
Pelle uomo: felce
Corno d'unicorno: Aletris farinosa, radice
Sangue toro: marrubio
Urina: dente di leone
Dita insanguinate: impronta digitale
Lingua di cane: cinoglosso
Squame di drago: foglie bistorta
Serpente: bistorta
Occhio d'asino: erba di S. Giovanni
Teschio: scutellaria
Vermi: radici sottili e nodose di un albero locale
Dente di leone: dente di leone (fiore)
Dente o denti: pigne
Ceri da morto: verbasco
Uomo morto: radice di frassino, forma di uomo
Mano: fronda felce maschio

Animali
Pecora: dente di leone
Cane: gramigna
Agnello: Valeria ella
Gatto: erba gatta
Donnola: ruta
Usignolo: luppolo
Cuculo: orchidea, piantaggine
Falco: pilosella
Picchio: peonia
Ghiandaia azzurra: alloro
Serpente: finocchio o bistoria
Rana: cinque foglia
Rospo: salvia
Lucertola: nipitella

Quando si parlava di sacrifici bisognava seppellire un uovo.
Mai fare del male ad un essere vivente.

Parti del corpo associati alle parti delle piante
La testa: il fiore
Le zampe, il piede, la gamba o la squama: la foglia
Il dente: la foglia, il baccello
Le budella: le radici, il fusto o il gambo
La coda: lo stelo
La lingua: il petalo
I genitali: i semi
I capelli: i ciuffi d'erba seccati
L'occhio: interno del nocciolo
Il cuore: il bocciolo o grande seme.

Quindi se per esempio vedete "zampe di rospo" sappiate in realtà che dovete usare "foglie di salvia" oppure "dente di cane"-"foglie di gramigna".

⚠️Quello che ho scritto potrebbe non essere preciso perché l'ho ripreso dai miei appunti e sono molto disordinati, quindi potrei aver scritto una piante per un'altra. Appena riavrò il mio libro controllerò meglio ⚠️

Come ho già detto questo codice non si usa più da secoli e vi sconsiglio di usarlo perché potrebbe mettervi nei guai se qualcuno dovesse vederlo ma era una cosa carina ed è un peccato che venga dimenticato.

E ricordate che in tutto quello che vedete o sentire c'è un fondo di verità, che sia un libro fantasy o un film 😉

Comunque andando avanti, adesso vi consiglio un po'di cose.
Prima le app, oggi abbiamo due app per imparare a riconoscere le piante.

La prima ve la consiglio perché, oltre ad avere l'elenco di tutte le piante con le proprietà principali, ha una sezione con dei quiz dove potrete mettervi alla prova e vedere se riuscite a riconoscere le varie piante. Purtroppo è in inglese.

La seconda app invece è uno scanner che riconosce qualsiasi pianta e dove è possibile trovarla, così potrete riconoscere le piante che vi circondano in modo facile e veloce collegandovi a Wikipedia per le varie informazioni relative alla pianta in questione.


Ora voglio consigliarvi un libro, proprio qui su wattpad, che ho scoperto nei correlati proprio a questo libro. E voi direte che fai pubblicità alla concorrenza? Sì, perché è sempre meglio consultare più di una persona per arrivare ad un pensiero proprio, o almeno io così la penso!

I_am_CarolXD

Ha scritto anche altri libri molto utili se vi va di leggerli già adesso vi portate avanti, altrimenti ve li consiglio comunque più avanti perché sono scritti bene.

Detto questo penso di aver finito per oggi, il prossimo capitolo sarà dedicato al lapidario, quindi alle pietre e i loro utilizzo in magia.

Vi sto preparando pian piano, dandovi tutte le informazioni utili per un rituale base, quindi erbe, pietre, pianeti, oli, incensi, candele, simboli. Tutte cose da sapere prima di un rituale, siamo nella fase che viene esattamente prima della pratica, presto potrete operare (sempre in modo coscienzioso).

Se tutto va bene e non mi viene in mente altro, il capitolo 17 sarà quello dedicato al rituale!

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