Capitolo 2
Grazie ai voti di @_daughter_of_ice_ @tempestaimperfetta @sallydeglioasis @Ariannablog99 @_icebearlover_ @GiulsYes @Xwag_2k16 @sailor-viv il racconto inizia a prendere strada. Buona lettura e, come al solito, in fondo al capitolo troverete tre opzioni, commentate la preferita!
Accendo la moto, e fuggo per le strade di Los Angeles, pensando a quanto la vita sia difficile per me, pensando a quanto, già a New York, tutti mi hanno voltato le spalle lasciandomi sola.
Mentre percorro le strade di Los Angeles, mi affianca una moto nera dopo avermi sfanalato lungamente. Romba e scappa, sgommando davanti, a me ed io la inseguo e corriamo per le strade di Los Angeles.
Finalmente la supero, faccio il dito medio e scappo a mia volta, la moto mi insegue e corriamo per le strade di Los Angeles fino ad arrivare sulle spiagge di Los Angeles, non mi accorgo della benzina che inesorabilmente finisce davanti al lungomare di Los Angeles, al tramonto.
Non c'è nessuno, scendo dalla moto e di fianco a me si ferma il mio inseguitore. Mi tolgo il casco e sistemo i capelli, per fortuna i minuti passati sotto al casco non hanno rovinato la piega, ma che stupida che sono! So bene che questi capelli non servono a nulla nella mia sfortunata vita sentimentale!
Anche l'inseguitore si sfila il casco, è il ragazzo con gli occhi di ghiaccio, che mi viene vicino.
<Quanto corri, piccola>
<Anche tu corri>
<A me piace correre>
<Non dovresti correre con me>
<Non hai detto che ti piace correre?>
<Si ma mi piace correre da sola>
<E a me piace correre con te>
<Non dovresti correre con me>
<Voglio correre con te>
<Corriamo> e scatto verso la spiaggia, togliendomi il giubbotto ed assaporando il tramonto sul lungomare di Los Angeles.
Mi giro e lui è appena pochi passi dietro di me, si sta togliendo la maglietta ed i suoi addominali guizzano nella luce rossa del tramonto, senza volere mi mordo il labbro inferiore e lo osservo rimanere in pantaloncini. Mi guarda con il suo sguardo di ghiaccio.
Io fuggo, mi tolgo la maglietta e rimango con il mio reggiseno di pizzo nero che però è coprente e fortunatamente va benissimo anche per il nuoto, e mi tuffo in acqua, ci inseguiamo, ci schizziamo e poi ad un certo punto sparisce. Non lo vedo più. Mi preoccupo
<Aaron Ryan! Aaron Ryan!>Inizio a preoccuparmi, poi a pochi passi da me, lui emerge dall'acqua come un Acquaman ma ancora più figo. Il suo respiro un po' grosso, i suoi splendidi capelli gocciolanti ed il suo corpo muscoloso imperlato d'acqua marina mi inebriano, lui si fa vicino, sempre più vicino e sto per baciarlo quando lo vedo adombrarsi.
Si stacca repentinamente da me, si gira.
<Scusami Vanessa Amber, stiamo correndo troppo>
<Ma Aaron Ryan, siamo fermi nell'acqua>
<Non capisci, siamo troppo diversi>
<Non siamo diversi, piccolo>
Ma lui è ormai già lontano, verso la sua moto, si mette il casco, si infila lo zainetto, gli addominali bagnati ed il suo sguardo di ghiaccio mi fanno mordere il labbro un'ultima volta, poi parte e sgomma via.
Rimango da sola, siamo solo io e il mio intimo di pizzo coprente, mi stringo nelle mie braccia, sono triste e questo reggiseno stretto fa sentire i suoi morsi. Mi maledico e penso a cosa ho sbagliato. Forse avrei dovuto proporgli un soff...
<Ehi, ti va una partita a beach volley?>
Un ragazzo alto, dai capelli color miele e delle labbra che dicono solo "baciami" mi sta sorridendo mentre sono impalata a fissare la strada vuota. Ha una palla sottobraccio ed un paio di pantaloncini rossi.
Mi vengono subito in mente le partite di pallavolo che giocavo a scuola a New York, e per dimenticare la fuga così concitata di Aaron Ryan, dico impulsivamente <Si!>
<Come ti chiami?>
<Vanessa Amber>
<Molto, molto, molto piacere, sono Kyle Justin> dice quasi distratto, il suo sguardo è su di me. Mi stringe la mano, il suo tocco è forte ma dolce, amorevole ma deciso, morbido ma turgido.
Gioco impegnandomi molto e grazie alle mie doti che mi avevano fatto anche guadagnare la fascia di capitana della squadra a New York, riesco a fare un sacco di punti esibendomi in tuffi e schiacciate che lasciano di sasso i miei avversari ma anche i miei compagni, Kyle Justin mi guarda e non posso credere che una ragazza semplice come me attragga un ragazzo bello come lui.
Alla fine della partita mi sento molto sudata, Kyle Justin mi invita a fare un bagno assieme ai suoi amici. Accetto felice, ci schizziamo, facciamo la lotta nell'acqua, mi sento ben voluta, forse anche desiderata, lo guardo, mi mordo il labbro inferiore e scappo dalle sue occhiate infuocate, ma sulla spiaggia lui mi raggiunge, mi butta a terra e ci ritroviamo viso contro viso, occhi negli occhi. I suoi capelli color miele che gocciolano su di me, i suoi enormi pettorali istoriati da due splendidi tatuaggi. Non resisto ed alzo l'indice per toccarli e seguirne il contorno.
<Kyle Justin... sei... così...> dico impacciata, sento il suo respiro profondo ma non affannato.
<Vanessa Amber> assapora il mio nome in bocca, poi trasecola, passa dallo sfiorarmi le labbra ad un viso preoccupato, <Vanessa Amber... Collins?>
<Si>
E fugge urlando <Oddio!>
Rimango da sola, sulla sabbia, ancora bagnata. La mia vita sentimentale è uno straccio, e questo reggiseno coprente è troppo piccolo, mi fa male. In fondo sono una ragazza semplice, non dovrei indossare questo genere di indumenti da costumata.
<Ehi, che avete da guardare?!> urlo a dei ragazzi.
Aaron Ryan POV
Lei non sa come sono, e non voglio che sappia che sono solo un Bad Boy, nonostante sia figlio dell'uomo più ricco della California.
Sono un ragazzo profondamente infelice, e Claire Rose è perfetta per me, lei sa che sono Bad Boy e sa che ho bisogno di una come lei, un po' cheerleader, un po' stronza, un po' all'antica, alla troiana, diciamo.
Mentre la baciavo, assaporando le sue tette da cheerleader, ho però avvertito il fortissimo desiderio di parlare di nuovo con Vanessa Amber. E così ho finto una chiamata.
<Scusa Claire Rose, scusami... Coach, scusi coach>
Poi mi ero rivolto a lei.
<Scusa zuccherino, coach mi cerca>
<Ma Aaron Ryan... io ti desideravo...>
<Eh ma il coach ha bisogno di me. Deve, ecco... deve vanessare... cioè verificare gli schemi per venerdì sera. Sai che ci teniamo a vincere, Amberiamo... ambiamo a vincere come come ogni settimana!! Scusa>.
Non dovrei chiedere scusa, perché in fondo sono solo un Bad Boy, ma mi sento comunque in colpa perché dopo l'incontro con Vanessa Amber mi sento di voler cambiare per diventare migliore per lei. Ma sono roso da mille dubbi, siamo troppo diversi.
L'avevo lasciata lì da sola, ed ero fuggito con la mia moto, trovandola che percorreva le strade di Los Angeles. Siamo finiti al mare, abbiamo giocato in acqua ed è stato fantastico, ma guardando i suoi occhi da ragazza semplice, il suo seno da ragazza semplice ed il suo culo da ragazza semplice, ho capito che potevo solo procurarle dolore.
Così ho scelto di non rivederla mai più. Voglio cambiare scuola, chiederò a mio padre di mandarmi a New York.
Rientro in casa, sento subito un gran trambusto, un ragazzo dall'aria affaticata si alza in fretta dal nostro divano, capelli tutti scarmigliati e segni di rossetto sul collo. Poco dopo spunta anche la testa di mia sorella.
<Oh Ciao fratellone!>
<Ciao Susan Chanel>
<Stavamo, ripassando>
<Per la prova orale, suppongo> e gli indico un punto a lato della bocca dove capeggia una traccia più chiara. Lei ride pulendosi e poi si annusa le dita.
<Scusa ma Thomas Richard per me è irresistibile> dice, guardandolo, e lui ridacchia.
Povero illuso, è il terzo questa settimana. Il tavolino vicino al divano è pieno di alcolici provenienti dal frigobar, prendo una birra e la bevo, poi mi fermo impietrito.
<Quando ci hai bevuto?> dico a mia sorella.
<Tranquillo, l'ho bevuta prima> e tiro un sospiro di sollievo.
<O forse dopo> aggiunge, stronza, io sputo il contenuto, passo di fianco a Thomas Richard appoggiandogli una mano sulla spalla.
<Auguri, vecchio mio> e lui si mette a ridacchiare, sconclusionato, fino a ruttare. Me ne vado di sopra, devo decidere come affrontare mio padre per chiedergli di farmi spostare di scuola.
Cosa farà ora Aaron Ryan?
1) Riuscirà a farsi mandare dal padre a New York, dove si trasferirà nel giro di sei giorni
2) Il padre, distratto, lo manderà a York, in Inghilterra, la notte stessa.
3) Il padre lo costringerà a rimanere a Los Angeles, ma in una scuola dove dovrà fare la mascotte, un grosso Opossum
VOTATE COMMENTANDO L'OPZIONE PREFERITA. AVETE TEMPO FINO A DOMENICA 28 FEBBRAIO!
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