V
Montagne e montagne di libri, ecco di cosa era prevalentemente formata la mia vita, ma non libri fantasy o d'amore, no, di medicina. L'università a volte era veramente stressante, ora soprattutto in periodo di lezioni. Studiavo per diventare chirurga, mi piaceva aiutare le persone, certo, quello a cui ambivo non era un lavoro per deboli di stomaco, ma mi piaceva troppo per rinunciare, e speravo che non mi sarei impressionata troppo ad aprire in due le persone.
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Stavo provando a fischiare mentre strigliavo Astral, uno dei tre cavalli che avevo portato qui in prossimità delle gare, quando il telefono suonò.
-Pronto?- chiesi mettendolo tra la spalla e la testa.
-Sky, ho bisogno di un favore il più presto possibile! Sei al maneggio vero?- mi chiese Frank, il mio istruttore tutto agitato.
-Si, che ti serve?- chiesi tranquilla.
-Mi devi sellare i quattro doppi pony grigi, selle per grandezza uomini, se puoi anche pulirli al meglio, io arrivo per la lezione, ho avuto un contrattempo, non ce la faccio ad arrivare prima. Devono arrivare i...ehm, dei ragazzi. Ti prego, puoi farlo?- chiese implorando. Scrollai le spalle anche se non mi poteva vedere.
-Si, ok, se arrivano che gli dico?- chiesi.
-Grazie Sky, sono in debito. Digli che sto arrivando, se hai finito di sellare i loro cavalli, puoi dargli anche il cap e il corpetto. Ah, tu puoi cavalcare quando vuoi, sono solo in quattro, il percorso è già montato. Tu non vai matta per i One Direction vero?-
-No, non mi piacciono. Tranquillo, vado a sellarli, a fra poco Frank- e chiusi la chiamata. Andai verso il box di due pony e li portai in selleria, lo stesso con gli altri, senza farmi domande. Iniziai a pulirli, devo dire che ero orgogliosa del risultato finale, li avevo puliti perfettamente. Avevo messo ormai tutte le selle, quando due macchine parcheggiarono di fianco alla mia moto. Non potei impedirmi di alzare gli occhi al cielo quando scesero i ragazzi e le ragazze dell'altro giorno, meglio detti come One Direction, Cara qualcosa e l'altra ancora che proprio non ricordavo. Ecco perché Frank mi aveva chiesto se mi piacevano. Se Em lo sapesse, non farebbe più la faccia disgustata ogni volta che nomino il maneggio e ci si accamperebbe. Strinsi il sottopancia al pony, che stranamente non fece una piega.
-Scusa, stiamo cercando un certo Fred?- chiese uno di loro alle mie spalle. Mi girai e mi stampai in faccia un sorriso di falsa cortesia sul viso, l'ultima cosa che mi serviva erano un gruppo di fan urlanti qui al maneggio, già i miei cavalli erano agitati di loro, figuriamoci se ci si mettono delle ragazzine. Un altro motivo per odiarli, se portavano qui le fan, dopo toccava a noi cacciarli, o, più specificatamente a me. Quando mi guardò negli occhi, i suoi azzurri, si sgranarono un po', forse per l'intensità sei miei blu elettrico.
-Frank sta arrivando, ha avuto un contrattempo- dissi sorridendo al biondino, che si era avvicinato, mentre gli altri rimasero un po' più indietro.
-Ok, grazie- fece un sorrisino imbarazzato e ritornò dagli altri. Continuai a stringere i sottopancia ai pony, fino a quando uno di loro, non provò a mordermi, girando la testa, meritandosi uno schiaffetto sul muso. Arrivò un'altra macchina, da cui scese Denise, una ragazzina di 13 anni, con un borsone più grande di lei. Era buffa, camminava a fatica, quando mi vide si mise a correre e rischiò di cadere un paio di volte. I ragazzi ridevano. Quando arrivò davanti a loro, li squadrò da capo a piedi senza ritegno con sguardo inespressivo, poi si volto verso di me, senza degnarli di un'occhiata di più. Mi morsi il labbro per evitare di ridere, ecco perché la adoravo.
-Sky, ti prego mi devi aiutare, altrimenti Frank mi ammazza!- disse prendendomi la mano e iniziando a trascinarmi verso il box del suo doppio pony. Era tranquillamente una spanna più bassa di me, ma riusciva a trascinarmi benissimo, aveva gli occhi marroni né troppo chiari, né troppo scuri e i capelli castani, era una ragazzina testarda, e il suo pony, molto testardo, aveva vita breve. Era davvero grintosa. Mentre mi trascinava, ci guardavo incuriositi i presenti.
-Ti prego, mi puoi aiutare a sellare?- chiese facendo gli occhioni a cucciolo.
-Ho altra scelta?- chiesi sorridendo.
-No, direi di no!- disse e la aiutai a sellare. Quando avemmo finito, e lei ebbe indossato quell'armatura comunemente chiamata corpetto, mi arrivò un messaggio da Frank: Dai loro i corpetti e i cap, metti le testiere, io sto arrivando! Grazie!
-Denise, metti la testiera, poi vieni ad aiutarmi a metterla agli altri.- le dissi e lei si mise subito all'opera. Andai dai ragazzi che stavano ancora aspettando nello stesso punto.
-Chi ha lezione?- chiesi e rispose l'altro dagli occhi azzurri.
-Noi quattro- aveva una voce sorprendentemente acuta.
-Seguitemi- dissi e mi incamminai verso la selleria. Squadrai un attimo i loro toraci e gli diedi dei corpetti della loro misura, lo stesso con i caschi. Loro li guardavano perplessi, soprattutto il corpetto.
-Cosa dovremo farci?- chiese quello con gli occhi marroni. Rimasi interdetta, secondo te, che devi farci, devi mangiarli?
-Devi indossarlo?- chiesi con tono ovvio, alzando un sopracciglio.
-Come si mette?- chiese il biondino. Ne presi un altro e lo misi davanti a me.
-Davanti e dietro- dissi indicandoli. -poi lo infili dalla testa, come una maglia.-
-Ok, grazie- rispose. Guardai Denise che se la rideva dal suo box, anche io avrei voluto ridere. Si sentirono degli abbai, e dei cani grossi corsero verso di noi, con dietro un Frank tutto trafelato. Le due ragazze si scansarono bruscamente e si misero dietro al ragazzo dagli occhi smeraldo. Risi leggermente, abbassandomi per accarezzare Molly e Mina, due Weimaraner, che mi si buttarono sopra, rischiando di farmi cadere.
-A cuccia!- dissi con voce ferma, ridendo ancora per la scena. Quando alzai lo sguardo, incontrai due occhi verdi smeraldo che mi stavano fulminando. Feci un sorrisetto leggermente strafottente e me ne andai a sellare il mio cavallo, senza più guardarlo.
-Permesso!- gridai da fuori al campo prima di entrare. Denise stava già trottando, mentre i ragazzi stavano ascoltando Frank che spiegava regole e robe varie. Mi arrivò un messaggio e presi il telefono.
Da Demon: sei già in pista piccola?
A Demon: si, sono appena salita. Vieni oppure ci vediamo a cena?
Ps: Ti amo.
Da Demon: sto arrivando, ti amo anche io Sky.
Un sorriso ebete si formò sulla mia faccia, misi via il cellulare e iniziai a trottare facendo zig zag tra gli ostacoli. Devo dire che mi sentivo alta, tra tutti quei pony, io ero l'unica con il cavallo, nemmeno tanto piccolo, considerato che la sua testa, quando io ero a terra, era abbondantemente 20 centimentri più alta. Verso metà lezione sia io che Denise avevamo già iniziato a galoppare, e Demon arrivò, sotto lo sguardo delle due ragazze. Chissà perché, tra tutte le persone che c'erano, lui guardava solo me. Gli sorrisi e lui ricambiò. Dio, quanto amavo quel ragazzo, non se le cacava di striscio, con mia grande soddisfazione. Era una sensazione bellissima.
-Inizia a fare male sulle mani!- esclamò il ragazzo dagli occhi smeraldo, mentre scuoteva una mano. Il mio sguardo si posò sulla sinistra, una croce vi era tatuata, proprio nella stessa identica posizione dell'altra mano. Sgranai gli occhi, e per un attimo il panico mi assalì, pensai che mi avevano trovato. Il cavallo, appena sentì la mia inquietudine, si imbizzarí un pò, ma lo fermai subito. Cercai di calmarmi, non era possibile, altrimenti mi avrebbero preso subito, quando eravamo soli. Invece il biondino è stato gentile, no, non sanno niente, non è possibile. Mi calmai, e mi guardai in giro, nessuno sembrava essersi accorto di me, tranne Demon che mi guardava interrogativo, mi conosceva troppo bene. Non sapevo se erano loro gli agenti sotto copertura, ma di sicuro, più tardi avrei dato uno sguardo agli archivi dei servizi segreti.
Writer's point!
So che questo capitolo può sembrare noioso, perché a molti di voi non frega niente dell'equitazione, ma questo è una delle poche scene che saranno così, giuro, croce sul cuore!
Kisses & hugs!!
Occhi_diversi
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