Tra terra e cielo

È una giornata freddissima di primo dicembre: neve e bufera questo significa non poter uscire e starsene al caldo vicino al caminetto che scalda la casa.

Per Abram, è una gioia immensa perché significa starsene al calduccio sul divano senza fare niente. Da quando è diventato albergatore della sua città, per lui è un continuo via vai, ma oggi per Abram, è una manna nel cielo perché significa relax per tutto il giorno. Si accende la televisione e inizia a fare zapping.

Finalmente trova un bel film che gli piace e inizia a guardarlo, ma dopo neanche cinque minuti si addormenta serenamente. Tra incubi e sogni turbolenti, si sveglia stranito. Decide di andare a farsi una cioccolata calda con la panna.

Appena cerca di andare in cucina, nota qualcosa di strano che prima non ci aveva fatto caso. Si guarda intorno non una ma almeno mille volte e nota subito che non è a casa sua e neanche nella sua città. – Strano!- Si ritrova a pensare. Si guarda destra e a sinistra e si accorge di essere in una casa fatta di nuvole.

-Mi trovo nel cielo! Che ci faccio qui?- Se abbassa la testa, si accorge di non avere le vertigini come suo solito. Si sente a suo agio in questo luogo completamente diverso dal suo. Decide di uscire fuori e vede tanti angeli, bassi, alti, magri, grassi, tutti diversi tra di loro; solo una cosa le accumuna: le ali, mentre lui non le ha.

Una ragazza con i capelli biondi, occhi azzurri e un sorriso smagliante, le si avvicina e le dà un bacio sulla guancia delicato e amorevolmente. Istintivamente, si tocca il viso per vedere se è tutto reale oppure no e capisce che è tutto vero. <<Benvenuto caro Abram! Sei nella volta Celestiale! Oggi sei nella mia umile casa! Accomodati e prendiamoci qualcosa da bere!>> La sua voce è melodiosa e ipnotizzante.

Rientriamo nella sua umile dimora. La ragazza angelica, prepara un infuso di the particolare: estratto di mirtilli, fragoline e un bel po' di limone. Lo versa in due tazze di vetro e poi glie lo mette sopra un tavolo rotondo. <<Prima di prenderlo, lo giri Abram! Vedrai che ti piacerà!>>

Lui esegue quello che le ha detto quella signora. Inizia a berlo, una sensazione di caldo le penetra nel corpo, sembra di trovarsi in un prato verde pieno di fiori e correndo con la ragazza angelica. Una volta finito, capisce di essere ancora nel cielo. <<È molto buono! Ti ringrazio!>> Lei gli sorride e poi le fa cenno di seguirla. Mentre Abram cammina, la ragazza si trascina i piedi.

Le fa vedere un po' di tutto: la scuola grande e costruita in marmo, parco giochi dove i bambini corrono e giocano allegramente. Vede pure quanto sia bello pure le nuvole: sono soffici, delicate, si potrebbero mangiare perché sembrano zucchero filato, ma lui non lo fa perché pensa che è meglio non rovinarle sono belle lasciate in questo modo.

La ragazza angelica all’improvviso si blocca e si gira verso il suo accompagnatore. <<Fermiamoci qui!>> Le dice sorridendo. Lui è meravigliato, quello che vede le piace tantissimo: non è da tutti poter ammirare da vicino il sole.

Lì vicino fa molto caldo e Abram vuole toccarlo ma non può perché sa che si può bruciare, quindi si gusta la magia di quel momento e immagina che è tutto un sogno. Si dà un pizzicotto e sì, fa male, -No! È tutto vero!- Si sente toccare una spalla ed è lei che nel frattempo le si era avvicinata. <<Ti piace?>> Le chiede sorridendo. <<Si moltissimo>> Le dice chiudendo gli occhi solo per un istante. <<Dai andiamo! È ora del pranzo!>> Ritorniamo nella sua casa, questa volta

prepara un cibo tutto strano: delle carote caramellate, rucola con del formaggio fuso; in pratica tutto a base di verdura. <<Buon appetito amico mio!>> Gli dice porgendole un piatto in ceramica, lui la ringrazia facendo un mezzo sorriso sentendosi improvvisamente nervoso. Mangiano in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri.

A lui gli piace il cibo che le è stato donato con amore, è molto buono e delicato. Lei non mangia quasi niente, <<Non pranzi?>> Abram glie lo chiedo guardandola dritta negli occhi. <<Noi angeli non mangiamo molto! A noi basta anche solo l'aria che respiriamo per nutrirci! Ma oggi ho te come ospite e devo fare lo stesso che fai tu, per capire le abitudini di vuoi umani diversi da noi!>> Abram la guarda sbigottito, è strano questo mondo, sicuramente si trova in luogo parallelo ne era sicuro. <<Che vuoi fare ora?>>

Gli chiede riprendendogli il piatto, lo lava con una magia e poi lo infila nella mensola. Abram sgrana gli occhi stupito. <<Beh perché non ci riposiamo?>> Chiede sbadigliando. <<No è presto! Dai giochiamo a nascondino!>> Le dice iniziando a contare. Lui è sempre più meravigliato, ma rimane alle sue regole. Trova un nascondiglio su una nuvola a forma di divano, spera che lì non lo possa trovare. Lei finisce di contare e inizia a cercarlo, lo trova all'istante. <<Beccato! Tocca a te! Mi sto divertendo tanto e tu?>> Abram le fa cenno di si, conta sino a cento e poi cammina per cercarla.

La trova nella sua camera che sta piangendo. <<Ehi perché hai le lacrime agli occhi?>> Le chiede toccandola in una spalla. <<Tu tra un po’ te ne devi andare via e io dovrò rimanere di nuovo sola in questa casa grande!>> No, ma Abram non vuole più andarsene via da qui, sta troppo bene, mentre sulla terra sta male e non è felice. <<Ma io voglio stare qui con te!>> Le dice abbracciandola. <<Non capisci, tu devi svegliarti! Questo è solo un tuo sogno! Apri gli occhi seriamente>>

Gli da' un bacio sulla bocca e poi scappa via, lasciandolo da solo. All’improvviso sente qualcuno bussare alla porta. Lui si sveglia di soprassalto, scopre di essere a casa sua sul divano. Apre la porta e si trova la sua amica simile alla ragazza angelica, coincidenza o casualità?

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