Capitolo XXV
Modra entra e s'illumina facendomi sentire ancor si più una merda.
- Umi! Quando... quando mi hanno detto che eri tu non volevo crederci! -
- Sono io invece... -
- Lo vedo! Come stai? - chiede preoccupato sedendosi accanto a me.
- Bene... o meglio abbastanza bene. -
- Sei tornata per restare? -
Gli si legge negli occhi la speranza.
Chino il capo non riuscendo a reggere il suo sguardo.
- No... - sussurro.
- Ah... - si sente chiaramente la delusione nella sua voce.
- Io... non posso restare. -
- È per quel moro, vero? -
Anche se farà male voglio essere onesta.
- Sì, è per lui. Se non tornassi... -
- Se tu non tornassi? -
- Sarebbero guai seri per lui. - lo guardo dritto negli occhi.
- E quindi? Non sono cose che ti riguardano! -
Sgrano gli occhi.
- Non mi riguarda? Certo che mi riguarda! Già il fatto di avermi fatta venire qui è molto rischioso per lui! Si sta mettendo in gioco per farmi un favore! - scatto scioccata dalla sua freddezza.
- Nessuno te ne farebbe una colpa se decidessi di rimanere! E sono certo che anche lui capirebbe! -
- Hai ragione. Kai capirebbe, sono io che non potrei perdonarmelo. Non sono così vile. -
- Sembra quasi che tu voglia tornare... -
- Qui non stiamo parlando di ciò che voglio. Ma di cosa sia giusto. -
- Ed è giusto che tu torni da loro? - domanda sprezzante.
- È giusto impedire che quell'uomo se la prenda con Kai. -
- Quell'uomo? -
- Non è importante chi sia. Modra non sono qui per discutere sul mio restare o meno. O almeno non solo per questo. -
- E allora perché sei qui? -
- Modra io... -
- Perché ho come la sensazione che il discorso che stai per fare non mi piacerà? -
Chiudo un attimo gli occhi per trovare il coraggio.
Subito mi appare il volto di Kai.
Quando li riapro ho molto più coraggio.
- Voglio sciogliere il fidanzamento. - dico tutto d'un fiato guardandolo direttamente.
Si irrigidisce all'istante.
- Ah... -
- Guarda che se ti stai preoccupando di ciò che dicono di te ci ho già pensato io. E se invece è per il fatto che non hai idea di quando tornerai... posso aspettare anche anni. - aggiunge ripresosi.
- No... cioè sì... più o meno. Non m'importa se pensano male purché le persone a cui tengo sappiano la verità. Poi... non sarebbe in ogni caso giusto farti aspettare. Ma... -
- Ma...? -
- Modra... io non posso sposarti. -
- Come scusa? -
- Non posso perché... perché io... non ti amo. -
Ecco.
L'ho detto.
L'ho davvero detto.
Modra si pietrifica sul posto.
- Non... non mi ami? -
- No... - sussurro.
- Ti... ti ha detto quel moro di dirmi così? -
- Che c'entra Kai?! - scatto.
- Te l'ha detto lui? -
- No! Io... io dovevo dirti la verità. Non posso sposarti se non ti amo. -
Kai mi avrà anche ripetuto che per giustizia dovevo essere onesta, ma sono stata io a scegliere.
- E allora perché quella volta hai accettato? -
- Io... io ero sotto pressione. I miei erano così felici, la richiesta era partita direttamente dai tuoi e... e non avevo un motivo valido per rifiutare. Non che non sapessi di non amarti, ma non conoscevo nemmeno bene tale sentimento da dire no e basta. -
- Cioè... mi hai detto sì solo perché non sapevi se ti saresti mai innamorata di me? -
- Lo so... è orribile. - sento una gran voglia di piangere.
Si alza iniziando a pinnare avanti e indietro.
- Se allora eri disposta a sposarmi anche se non mi amavi... cosa è cambiato ora? -
- Ho capito quanto fosse sbagliato fare così. E... sono cambiata io. -
- Già... quel giorno ti ho riconosciuta, ma... eri diversa. -
- Sono ancora io, solo che ho compreso molte cose. -
- Grazie al moro? -
- Perché finisci sempre a parlare di Kai? -
Si ferma per voltarsi verso di me.
- Ti sei innamorata di lui? -
Schiudo la bocca non sapendo come rispondere.
O meglio, so come... ma non so se sia un bene o un male dirlo.
Il tritone sospira sfregandosi la fronte.
- Lo sapevo... - sussurra.
- Non ho risposto... -
- Il tuo silenzio era più che eloquente. Tu sei innamorata di lui. -
Chino il capo.
- Sì... è vero... -
- Grazie della sincerità. -
- Modra io... io non l'ho programmato. Ti giuro che non me l'aspettavo nemmeno io. -
- Ti credo, solo... speravo che un giorno ti saresti innamorata di me. Per questo ti ho chiesto di sposarmi. -
- Come? Sono i tuoi ad aver... -
- Era una balla. - sbuffa.
- Una... balla? -
Dire che non sto capendo nulla è poco.
- Sì, i miei non erano per nulla d'accordo quando ho comunicato loro che volevo sposarti. Ma visto che ero più che irremovibile hanno ceduto. -
Scatto in piedi.
- Tu... tu volevi sposarmi?? -
- Certo! Non te l'avrei mai chiesto altrimenti. Perché ti sorprendi? -
- Io... tu... noi... noi non siamo mai stati in quei rapporti. Tu sei un preziosissimo amico per me, ma nulla più. -
- Lo so, l'ho sempre saputo. Ma... sapevo anche che non ti eri mai innamorata prima. E speravo che quando sarebbe successo io fossi il fortunato. -
- Modra mi... mi dispiace. -
- Oh, ti prego non scusarti. - mi guarda come se le mie scuse lo ferissero ancor più dell'avergli detto che non lo amo.
- Perché... perché non me l'hai mai detto? -
- Che senso aveva? Sapevo ciò che provavi. Non volevo un rifiuto. -
- E quindi mi hai chiesto di sposarti al posto di una dichiarazione? Non ha molto senso... -
- Ha senso sapendo che sotto pressione cedi facilmente... - china il capo per evitare il mio sguardo.
Rimango spiazzata.
- Ti... ti sei approfittato di un mio difetto? -
- Scusa, ma se ti può consolare se al momento del matrimonio fossi stata ancora completamente indifferente a me lo avrei annullato io stesso. -
- Oh, certo. Consolata a pieno. - ribatto sarcastica.
- Beh, in ogni caso mi hai preceduto. -
Irritata gli vado vicino.
- Non avresti dovuto. -
- Lo so, ma... ormai non posso tornare indietro. -
- Già... almeno ti penti di ciò che hai fatto? -
- Abbastanza. Mi pento del modo. Dovevo fare le cose in ordine. Magari avrei avuto più fortuna. -
- Mm... - mugugno non sapendo se perdonarlo o meno.
- Lo sai vero che lui non è giusto per te? -
- Ma se nemmeno lo conosci. -
- È un umano. Basta questo. -
- No, invece! Non tutti gli umani sono malvagi! Lo sai che da piccola... -
- Sì, sei stata salvata da un bambino. -
- Esatto! E Kai fa di tutto perché io stia bene. Sono io che torno, non lui che mi dice che devo farlo. -
- Torni perché lo ami? -
- Torno perché non voglio che gli succeda nulla di brutto a causa mia. Certo, anche perché lo amo, ma... anche se così non fosse non sarebbe giusto che altri paghino per me. -
Fa un sorriso amaro zittendosi.
- Che... che c'è? -
- Fa davvero strano sentirlo dire. Soprattutto il tuo sguardo... così serio. -
- Comunque ero serio a dire che non è giusto per te. - aggiunge.
- Voglio comunque dichiararmi. Nemmeno so cosa prova lui. -
- I mondi in cui vivete sono completamente diversi. Che vuoi fare? Rinnegare il mare e vivere con le gambe il resto della tua vita? -
- I due mondi possono coesistere. Poi... Kai potrebbe sempre rifiutarmi. -
- In tal caso sappi che sono disposto a riprenderti. - ridacchia, ma credo sia fin troppo serio.
- Modra... non è giusto per te! -
- Per me? -
- Meriti una donna che ti ami. -
- Beh, ci ho provato. -
Gli sorrido - Devo andare... -
- Nel caso le cose col moro ti andassero bene... non dimenticare da dove vieni. -
- Non potrei mai! -
- Torna a trovarci ogni tanto. -
- Appena posso. -
Faccio quindi per uscire, però mi ferma.
- Umi, potrai mai perdonarmi? -
E allora capisco che l'avevo già perdonato nell'istante in cui si era scusato.
Dopotutto abbiamo sbagliato entrambi.
Lui chiedendomi con l'inganno di sposarlo sapendo che avrei accettato sotto pressione.
Io a dire di si pur sapendo di non amarlo.
- Già fatto. - sorrido.
E dopo gli ultimi saluti torno a casa.
Il giorno seguente fatico a lasciare nuovamente la mia famiglia soprattutto col pessimo umore di papà.
Dopo che gli ho comunicato lo scioglimento del fidanzamento mi ha urlato contro parecchio e solo mamma, con la sua solita calma, è riuscita a calmarlo.
In fine ha accettato la cosa, ma tiene ancora il broncio.
Salutati i miei genitori nuoto velocissima verso la mia destinazione.
Appena esco dall'acqua mi preparo sulla spiaggetta privata della casa di Kai.
Salita poi la scala rimango ad occhi sbarrati.
Il moro è seduto sul portico della villa che mi fissa col suo solito sorrisetto.
Quando mi avvicino si alza in piedi e non resistendo inizio a correre per gettarmi tra le sue braccia.
- Kai, mi sei mancato. - mi lascio scappare.
Ma ormai chi se ne frega.
Voglio dirgli tutto ciò che provo.
Non importa cosa dirà.
Ricambia l'abbraccio più del previsto perché affonda il viso nell'incavo del mio collo facendo un grande sospiro.
- Anche tu a me, Umi... -
Nella sua voce c'è qualcosa che non va.
È successo qualcosa con sua madre?
Cerco di allontanarmi per guardarlo in faccia, ma stringe la presa.
- Kai? È successo qualcosa? -
- Non ne hai idea. -
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