Capitolo XX
Dopo qualche attimo di smarrimento decido di aprire la borsa che ho in mano.
La prima cosa che mi salta all'occhio è un sacchetto che emana un ottimo profumino.
La mia cena!
Appena lo tiro fuori mi accorgo di cosa c'è sotto e sgrano gli occhi.
Sono... sono i due vestiti!
Dannazione!
Alla fine li ha comprati.
Li esamino ammirando la loro bellezza.
È proprio un testone.
Poi però mi accorgo che nella borsa c'è ancora qualcosa.
Ci guardo dentro e vedo una piccola scatolina con una letterina.
Afferro entrambi e apro la lettera.
"Ad una sirenetta molto testarda. Non azzardarti a pensare ai soldi, oggi mi sono divertito come non mi capitava da una vita e questo vale più di tutto l'oro del mondo. Spero che ti piaccia questo mio piccolo regalo."
Mi mordo il labbro intenerita.
Uffa!
Così non posso nemmeno arrabbiarmi.
Guardo la scatolina e ne sciolgo il bel fiocco azzurro.
Rimango spiazzata trovando all'interno proprio il ciondolo a forma di conchiglia che tanto mi aveva colpita.
Lo accarezzo quasi temendo di romperlo.
Oh, Kai...
Il giorno dopo arriva a portarmi la colazione e mi trova a fissarlo.
Non so nemmeno io se essere arrabbiata o grata.
Dopotutto ormai ciò che è fatto è fatto.
Si avvicina quatto come temendo che possa attaccarlo da un momento all'altro.
Sventola in aria il sacchetto.
- Vengo in pace. -
Avanza di un passo.
- Buono a sapersi. -
- Ce l'hai con me? -
Altro passo.
- Che senso avrebbe? Tanto fai ugualmente di testa tua. -
Colma l'ultima distanza, ma ancora non entra nella vasca.
- Hai paura che ti mangi? -
- Nah! Ho portato roba in più per placare la tua fame. -
Ridacchio facendo comparire le gambe.
- Ti va una nuotata prima? -
- Vuoi esercitarti con le gambe? -
- Sì, odio che tu mi batta. -
Ride saltando dentro alla vasca.
Finiamo per fare cinque giri in cui solo al secondo sono riuscita a tenergli testa.
Torno in superficie col fiatone.
- Ah, che fatica. È molto più pratica la mia coda. -
- Beh, ci credo. Voi dovete viverci in mare. -
Mi osserva come al solito mentre mangio.
- Ti piace la collana? Ho pensato fosse perfetta per te... ti prego non dirmi che non dovevo spendere. -
- Infatti non dovevi. Ma... è bellissima, grazie. Sei un testone con gusto. Parlo anche dei vestiti. -
Sorride divertito - Solo se si tratta di te. -
Inclino la testa confusa - Solo con me? -
- Sì, mi è capitato in passato di fare regali a delle ragazze, ma ho sempre toppato alla grande. -
- Regali a delle ragazze? - l'osservo accigliata.
Spero che la mia voce non sia risultata così sprezzante come l'ho sentita.
- Sì, per delle feste di compleanno. Mai una volta che scegliessi il regalo giusto. -
Mi sento molto meglio.
Era davvero fastidiosa l'idea che potesse avere avuto delle ragazze.
Beh, non che mi abbia detto il contrario.
Non abbiamo mai toccato questo argomento.
- Capita, noi ragazze siamo delicate. -
- Eppure le scelte che ho fatto per te si sono dimostrate particolarmente azzeccate. Io stesso ne sono rimasto sorpreso. -
- È perché pensare a me ti rende felice, no?! - sparo arrogantemente.
Kai si zittisce fissandomi poi quando ricambio lo sguardo abbassa il capo.
- Anche troppo... - sussurra.
Ho sentito bene?
- Che hai detto? -
- Nulla! - scatta.
Per quanto io possa insistere sarebbe di certo inutile così cambio discorso.
- Non è che la tua ragazza si arrabbierà a saperti sempre con me? E che mi fai pure dei regali? -
- Credo che Kyoko capirà. - ride.
Sbuffo - Ero seria. -
- Ah, non ho una ragazza. O pensi che vada in giro a comportarmi così con tutte? -
- Che ne so. Magari sei un rubacuori. Dici sempre che non ti conosco. -
Diventa finalmente serio.
- Mi conosci più di chiunque altro. -
- Non prendermi in giro. - sospiro.
- Perché dovrei? Lo sai che non mi sono mai fidato veramente di nessuno e tu... tu sei la prima a cui racconto praticamente tutta la storia. -
Quel praticamente non mi convince, ma va bene così per ora.
- Quando andrai da tua madre? - lo incalzo.
- Ecco perché non ne ho mai parlato a nessuno. Sei stressante. -
- Solo perché sai che ho ragione. -
- Quando parlerai al Principino? O lo hai mollato ieri? -
- No, non gli ho detto nulla ieri. -
Sospiro.
Stiamo entrambi scappando da ciò che dobbiamo fare.
- Sei davvero sicura di non volerlo sposare? -
- Che vuoi dire? - scatto agitata.
- Non so, mi pareva foste particolarmente in confidenza. -
- Ti ho detto che siamo amici d'infanzia. -
- Parlavo di un altro tipo di confidenza. -
- Ma che dici?! Ma dove?! -
- Vuoi negare? -
- Certo che nego. Modra per me è solo un amico. -
- Non hai detto di non esserti mai veramente innamorata prima? Come fai ad essere così sicura che non provi nulla per lui? -
Questo suo discorso mi sta urtando molto i nervi.
- E tu che mi dici di te?! - scatto.
- Di me? Che? -
- Sì, la bionda di ieri. Anche voi due eravate particolarmente in confidenza. -
- Ayumi?! Ma che ti fumi?! La considero appena un'amica. -
- Lei non la pensa così. - sbuffo.
È davvero ottuso se non se n'è accorto.
- Ayumi interessata a me? Ma va!! -
- Mi chiedo come tu faccia ad essere così cieco. È evidente la cosa. -
- Ne dubito. Ad essere evidente è come ti guarda il pesciolino lesso. -
- Come mi guarda Modra?! E non chiamarlo così! -
- È cotto! Innamorato perso di te. -
- Adesso sei tu che vaneggi. -
- Io?! Ayumi non prova nulla per me. -
- Credici anche. -
Rimaniamo a fissarci nervosi dopo tutta questa strana lite.
- Ma si può sapere perché stiamo discutendo?! - chiediamo in coro.
Ci guardiamo ancora per poi scoppiare a ridere.
Siamo due idioti!
Quando le risate cessano sospiriamo.
- Devo parlare a Modra... -
- E io andare a trovare mia madre... -
Lo guardo e gli sorrido - Via il dente via il dolore? Che dici del prossimo fine settimana? -
Anche se molto dubbioso annuisce.
Dopo di che ricompare il solito ragazzo strafottente.
- Chissà che poi riesco a liberarmi di te. -
- Spiritoso. Ho intenzione di rimanere qui per parecchio. -
- Tu non sei normale. - ribatte fin troppo serio.
- Non potrei andare così d'accordo con te altrimenti. -
Sorride divertito prima di mettersi a giocherellare col ciondolo che mi ha regalato.
L'attimo dopo i suoi occhi si spostano nei miei e ci rimangono.
Più guardo i suoi smeraldi più mi sembrano quelli del ragazzino di allora.
E la luce che inizialmente era sparita mi sembra star tornando.
Sto per fargli nuovamente la domanda che gli porsi all'inizio quando mi si avvicina pericolosamente.
- Che si fa oggi? - sussurra facendomi venire dei piacevoli brividi causati dalla sua stretta vicinanza.
Deglutisco a fatica.
- Che si fa? - sussurro a mia volta.
- L'ho chiesto io a te. -
- Non è che posso sperare... in una passeggiata anche oggi...? -
- E dove vorresti andare? -
Perché mi sta così addosso?
Perché sussurra?
E perché non riesco a ricordare ciò che volevo chiedergli prima?
- Semplicemente a camminare... -
- Ti piacciono proprio le gambe, eh? -
- Mi permettono di stare così con te... -
Solo dopo averlo detto mi rendo conto delle parole uscite dalla mia bocca.
Kai rimane a guardarmi in silenzio e benché in imbarazzo non riesco a distogliere lo sguardo.
Così occhi negli occhi quasi spero che succeda qualcosa, una carezza, un abbraccio, magari un... bacio...
Non certo ciò che invece succede.
Il moro si allontana di scatto prendendo una grande boccata d'aria.
- Beh, direi che se vuoi passeggiare posso portarti in un posto questo pomeriggio. -
Ancora stranita da tutto ciò che è appena successo riesco ad annuire impercettibilmente.
E l'attimo dopo se ne va.
Quando qualche ora dopo viene a portarmi il pranzo sono ancora sotto sopra.
Mi sono tra l'altro fatta trovare con il vestito sfumato che mi ha regalato.
- Devo dire che ho proprio fatto un buon lavoro. - commenta osservando il mio look.
Possibile che lui sia così normale?
Nemmeno un leggero imbarazzo?
Un po' di tensione?
Niente di niente!
Niente...
Anche se delusa decido di riprendermi.
Non voglio deprimermi.
- Smettila di sbavarmi addosso. -
- Non ti sto sbavando addosso. - sbuffa.
- Oh, sì invece. -
- Allora, visto che ti sei intestardita mi mangio io il tuo pranzo. -
Allungo un braccio verso il sacchetto e lui lo alza sopra la testa.
- Non oseresti! - brontolo allungandomi nel tentativo di raggiungere il mio cibo.
Alza ancor di più il pacchetto.
Gli stringo la maglia come appiglio per riuscire a raggiungerlo, ma Kai è davvero alto.
Capendo quanto la cosa lo diverte mi levo sbuffando ed incrociando le braccia.
- Mangiatelo! - sbotto.
Il moro ridacchia prima di lanciarmi il sacchetto che per poco non facevo cadere a terra.
Apro e inizio a mangiare, per non dire sbranare, il mio panino.
- In fine avevi fame. - mi schernisce.
- Fame nervosa. - borbotto.
- Eddai, vuoi tenermi il muso? -
- Decisamente sì. -
So che tutto questo è ridicolo.
Ma non posso farci nulla.
Sono altamente indispettita da stamattina.
E anche una cavolata come il suo piccolo gioco mi fa piantare il muso.
Kai però sembra non curarsene troppo visto che dopo un'alzata di spalle - Andiamo? -
- Dove? - mi acciglio.
- Non volevi andare a camminare? -
- Ma quindi possiamo davvero? -
- Non ti avrei detto di sì se fosse stato il contrario. -
Ora di certo il mio umore è migliorato di botto.
- Andiamo. - sorrido.
Solite attenzioni seguite da corse e siamo fuori dall'acquario.
- Dove mi porti? - chiedo quando ormai non si vede più l'acquario alle nostre spalle.
- Aspetta e vedrai. -
- Perché devi sempre essere così misterioso? -
- Ringrazia il cielo che risponda alla maggior parte delle domande che mi fai. Di solito non sono così disponibile. -
Mi zittisco analizzando la sua risposta.
Una normale ragazza penserebbe di essere speciale, mentre io?
Io so che si riferisce al fatto che sono troppo insistente e testarda perciò non ha altra scelta se non rispondermi.
- Se questo è essere disponibile non oso immaginare quando non lo sei. - sbuffo.
- Non riceveresti nemmeno una sillaba. - ridacchia.
Poco dopo però si ferma annunciandomi di essere arrivati a destinazione.
Mi guardo attorno confusa.
Di fronte a me c'è una splendida villa con strapiombo sul mare.
Nello spiazzo della facciata che guarda il mare scendono delle scale fino ad arrivare ad una mezza luna di spiaggia chiusa attorno dallo scoglio.
Come fosse una spiaggia privata, cosa che certamente è.
Essendo comunque in un livello diverso intorno alla casa c'è una buona vegetazione con tanto di un bel giardino.
A lato ci sono pure degli alberi da frutto, soprattutto arance.
- Dove siamo? -
- Mm... a casa mia. - risponde con tono non del tutto convinto.
- Ma pensavo stessi all'acquario. -
- Sì, vero. Vivo lì. - conferma.
- Non... capisco. -
- Questa è la casa di mia madre, ma come sai io e Kurokawa non ci adoriamo a vicenda perciò... -
- Chiaro... - sospiro.
L'avarizia di quell'uomo non ha davvero limiti.
Alzo lo sguardo sul moro - In ogni caso... che ci facciamo qui? -
- Volevo mostrartela, ma più che altro... è un bel posto dove passeggiare e non rischiamo che tu incontri gente. -
Tocco la parrucca che mi fa un sacco di caldo.
- Quindi questa posso levarla? -
- Finché siamo qui sì. -
- Ma... se Kurokawa tornasse? -
- Impossibile considerando che non tornerà prima di tre giorni. -
Sorrido felice - Tre giorni di libertà?? -
- Sì, ma un minimo di prudenza è meglio tenerla comunque. -
Strappo letteralmente di dosso quell'ammasso di finti capelli e libero i miei.
Lo guardo fissarmi divertito - Che si fa ora? -
- Che vuoi fare, sirenetta? -
Passo il resto del pomeriggio a correre nel prato, ad ascoltare Kai che m'insegna le caratteristiche dei vari fiori, una breve nuotata e a dondolarmi su una fantastica invenzione umana che il moro ha chiamato altalena.
In fine Kai mi mostra un enorme olivo millenario che è più all'interno della boscaglia che circonda la villa.
- Da piccolo mi ci arrampicavo sempre. -
Guardo il mastodontico albero ammirata.
- Ci credo! È così... splendido!! -
Lo prendo per mano e mi avvicino ulteriormente all'albero.
- Ci arrampichiamo? -
- Che? Sei matta? Non sai arrampicarti. Devi ancora prendere confidenza con le gambe. Magari la prossima volta. -
Ma non lo ascolto.
Gli lascio la mano e inizio a tastare col piede un appiglio per la prima mossa.
- Umi!! Che cazzo fai? -
Faccio leva e riesco a salire sul ramo più basso.
A cavalcioni su esso guardo Kai con un sorriso trionfante.
- Hai visto? -
- Scendi immediatamente. - digrigna i denti pieno di disappunto.
- No, si sta bene qui. -
- Scendi o vengo a prenderti e sappi che se scegli la seconda opzione te ne pentirai. -
- Come no. Vieni pure, io intanto proseguo. Voglio andare in cima. -
Ringhia prima di avvicinarsi a sua volta.
È così buffo con quel broncio.
Dopotutto sto bene.
Perché preoccuparsi così?
L'unica cosa è che non vorrei rovinare il vestito che mi ha regalato, vedrò di starci attentissima.
Ma appena mi alzo per dirigermi al ramo successivo sono talmente concentrata sul non impigliare l'abito in giro che sento solo troppo tardi uno scricchiolio per nulla rassicurante.
L'attimo dopo mi schianto a terra.
Mi alzo di poco controllando di star bene e realizzo di essere atterrata su qualcosa di morbido.
Abbassando il capo noto un Kai furente che mi guarda.
- Ehm... ops? -
- Ops? Ops?!?!?! Sei deficiente per caso?! Non ti avevo detto di non salire? Perché non mi ascolti mai? Sei un'idiota!!! - urla alzandosi a sedere.
Lo guardo con aria di scuse, ma in fondo non mi sento in colpa.
Mica potevo prevedere che il ramo non mi reggesse.
Quando poi realizzo di essere praticamente in braccio al moro faccio per spostarmi, ma una fitta alla caviglia destra mi fa fare una smorfia di dolore.
- Che c'è? Ti sei fatta male? - chiede ora non più arrabbiato, ma solo preoccupato il moro.
Cerco di alzarmi, ma fa davvero male.
- La... la caviglia! -
Kai mi prende per le spalle e mi sposta poco più in là per poi afferrarmi la gamba ed esiminare la caviglia.
Appena la tocca sussulto dal dolore.
- Ti sei storta la caviglia. Niente di grave, ma ti farà male camminare per un po'. Anzi meglio se in quel po' non cammini proprio. -
- Ma dobbiamo tornare all'acquario. -
- Nessun problema. Ti ci riporto in braccio. -
Fa per mettermi un braccio sotto alle ginocchia e uno sulla mia schiena, ma lo allontano.
- In braccio? Fino a laggiù?! No, non credo proprio. -
- Io dico di sì. -
- E io no. -
È troppo imbarazzante.
La gente ci fisserà.
Giusto!
La gente!
- Kai non puoi! Ci guarderanno tutti! -
- E allora? Ti vergogni per caso? -
- Se ci guarderanno tutti vuol dire che non passeremo inosservati. -
- Ma come siamo perspicaci. -
- Kai! Sveglia! Se attiriamo l'attenzione all'acquario ti riconosceranno e se lo fanno vedranno me, la voce si spargerà. Kurokawa verrà a saperlo e... -
Diventa fin troppo serio - Maledizione. Hai ragione. -
Rimango a fissarlo in silenzio.
- Non puoi comunque camminare molto. Non così. -
Esamina nuovamente la mia caviglia.
L'attimo dopo fa qualcosa che mi lascia esterrefatta.
Si leva la maglietta per poi strapparla e la usa per fasciarmi la caviglia con anche l'aiuto di alcuni rametti per tenere steccato il piede.
Ma delle sue manovre di fasciatura mi accorgo appena tanto sono rimasta immagata come una pervertita a fissare il suo torace.
È perfetto.
È scolpito come una di quelle statue di cui ho visto le foto in alcuni libri che mi ha portato, ma è ancora più bello.
- Finito! - esclama riportando il mio sguardo sulla sua faccia.
- Tutto ok? - chiede confuso.
- Sì. Perché? - rispondo con voce troppo acuta.
Si acciglia e poggia una mano sulla mia fronte - Mm... non hai la febbre. Eppure sei tutta rossa. -
- Ti ho detto che è tutto ok. - ripeto levando agitata la sua mano.
Un contatto proprio ora non fa per nulla bene al mio povero cuoricino.
- K-Kai! Ma... attirerai l'attenzione così. - faccio notare, ma più che il problema dell'attenzione è che dubito di sopportare molto tale vista.
Eppure in mare la maggior parte dei tritoni stanno così.
Perché con lui mi sento così agitata?
Ok che ne sono innamorata, ma così è troppo.
- Appena arriviamo in centro compro una nuova maglia. - ribatte rigido.
Troppo rigido.
Che succede?
È tornato a mettermi il muso?
- Kai... - inizio con l'idea di scusarmi, ma si guarda intorno per poi alzarsi.
Quando si volta per afferrare il portafogli che gli era caduto poco più avanti sgrano gli occhi di fronte a ciò che vedo.
Buon anno ♡♡♡
Vi auguro di passare un felice 2016 ♡
Grazie di avermi seguita nell'anno passato, spero di non deludervi in questo ♡
Ancora tantissimi auguri ♡♡♡
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