|8| Migliori amici
Finite le due ore, nelle quali avevano Inglese e Latino, gli alunni poterono finalmente tornare a casa.
La professoressa di Inglese si chiamava Lucia Grucis e aveva un'accento perfetto: aveva raccontato alla classe che aveva vissuto a Londra per oltre otto anni.
Hanno iniziato facendo un po' di conversazione e poi li ha lasciati liberi gli ultimi dieci minuti.
L'insegnante di Latino, invece, era un tipo antipatico che, però, insegnava bene: il suo nome era Franco Dias.
Gli introdusse qualcosina su cosa faranno durante tutto il biennio: una noia, secondo Leo.
Nick, appena uscito da scuola, si sedette su una panchina vicina all'uscita, aspettando il suo capitano.
Quando più o meno tutti si erano incamminati per tornare a casa, Leo lo raggiunse.
«Eccomi. Stavo aspettando che si sgomberasse la marea di ragazzi che c'era prima» disse.
«Nessun problema» Nick aveva l'aria di essere caduto in un baratro infinito, tutto scuro, che segnava i momenti più brutti della tua vita.
«Forza, raccontami quel che è successo» disse impaziente l'altro.
Allora il rosso cominciò a narrare.
«Prima che cominciasse la scuola, era venuto Tommy a casa mia. Sai che è il mio migliore amico, no? Ecco. Lui e Frida hanno litigato per non so cosa, e io, impiccione come sono, mi sono intromesso. All'inizio pensai che stessero parlando di me, ma poi non ho capito veramente cos'era successo. Alla fine, anche io e lui abbiamo cominciato a litigare ininterrottamente, anche se io, dopo un po', volevo smetterla. Morale: Tommy non è più il mio migliore amico e adesso è l'ex di mia sorella»
Leo lo ascoltò senza osare interromperlo: era curioso di sapere perché il suo amico stava male.
Gli occhi del rosso iniziarono a espellere lacrime su lacrime, che li bagnava le guance fredde e rosee.
«Che stronzo. E pensare che, quando l'ho conosciuto, pensavo fosse un bravo ragazzo»
«E lo è... Almeno, fino a quella litigata...»
Il capitano respirò, mise le mani sulle spalle dell'amico e gli parlò:
«Senti Nick... Intanto grazie per avermi confessato quel che tenevi dentro da chissà quanto tempo... Poi, ti avviso che, quando ne hai bisogno, io ci sarò sempre per aiutarti.»
«Idem, capitano». Ancora lacrime scendevano dal viso del ragazzo: piangeva liberamente, non si sentiva di nascondere quel pianto a lui.
«Devo dirti una cosa, Leo»
Il capitano si irrigidì per un attimo. «Dimmi»
«Sai, penso che, nell'ultimo anno, tu mi abbia dato tanto. E potrei considerarti il mio migliore amico...» raccontò imbarazzato.
Sul viso di Leo si accese un sorriso colmo di tante cose belle.
«Bè, sinceramente anche tu. In realtà, non ho mai avuto un migliore amico prima d'ora... Quindi...»
«Migliori amici?» intuì.
«Chiaro Nick» rispose lui, dandogli il cinque.
«Grazie mille, Leo. Di tutto»
Il capitano si commosse e abbracciò colui che sarebbe diventato il suo migliore amico per svariati anni.
«Ti va un gelato?»
Nick rise «Certo che mi va!»
Leo ricambiò la risata e, insieme, si diressero verso la gelateria.
Arrivati, si fermarono di fronte alla porta d'entrata.
«Che gusto vuoi, migliore amico?» chiese, scherzando, il capitano.
«Mh. Nocciola, in coppetta sta volta, grazie»
«Agli ordini» rispose sorridendo, e entrò a prendere il dolce.
Uscito, porse la coppetta al rosso
«Ecco a lei, signor Tylor»
Nick non poteva non ridere; infatti, scoppiò in una fragorosa risata, alla quale successivamente si aggiunse anche Leo.
«Sai, non me lo sarei mai aspettato che noi due potessimo capitare in classe assieme» confessò il capitano.
«Sinceramente nemmeno io. Però, ringraziamo il destino per averci donato questa grande opportunità» rispose, mandando un bacio al cielo.
«Secondo te, come andrà l'anno?»
«Più che bene: siamo ragazzi in gamba, e nessuno oserà metterci i bastoni tra le ruote»
Leo rise «Hai ragione, mio caro amico»
Un mese dopo...
La classe è diventata più unita. Tanti crearono dei gruppetti di amici, soprattutto le ragazze.
A parere dei due migliori amici, l'unica a non essere una specie di puttanella era Elisabetta, che era diventata molto amica dei due.
Si trovavano sempre in corridoio, a ricreazione, vicini ai distributori, in caso avessero voglia di caffè.
Quella mattinata di ottobre, Nick e Leo erano già lì, che stavano aspettando la loro amica.
«Com'è andato il primo mese di scuola?» chiese il capitano, così per aprire un discorso.
«Direi bene. Per fortuna, non ci hanno ancora fatto fare verifiche...»
«ECCOMI RAGAZZI!» li interruppe Elisabetta, che li raggiunse urlando e correndo.
«Ciao Eli» la salutarono in contemporanea i ragazzi. Lei, invece, si limitò a gesticolare col braccio stanco. «Come mai così in ritardo?»
Fece una risatina: «Eehh... Mi hanno fermata, e ho dei gossip!»
I due rimasero a bocca aperta: era la prima volta che avevano dei gossip da parte della classe.
«Dai, sentiamo» disse il capitano.
La ragazza fece un bel respiro e cominciò:
«Allora: praticamente a Sara piace Nick, perché pensa sia carino e super gentile; invece tu, Leo, piaci a non mi ricordo chi: chi mi ha raccontato queste cose non mi ha detto la persona interessata»
Nick arrossì leggermente. Piaceva a una ragazza?
No, Sara no!, pensò.
Invece, Leo era confuso: a chi poteva piacere della classe?
«Interessante. Grazie Eli» sussurrò il rosso, sorridendo.
«Figuratevi. A dopo!» rispose, e corse via salutando con la mano.
Leo, poi, divenne tutto rosso. E Nick, ovviamente, se ne accorse, e rise.
«Sentiamo, sei interessato a quella ragazza misteriosa?» gli chiese.
«Sì. Ma solo se la ragazza è la stessa Elisabetta...»
La prima confessione del capitano, e forse anche la prima vera cotta...
«Wow, Leo! Guarda, secondo me è proprio lei, poi non lo so. Consiglio: provaci, no? Sennò non saprai mai se è lei l'amante misteriosa»
Leo sorrise «Grazie Nick» disse, e lo abbracciò. «Senti un po', e Sara?»
«Mh... Non è il mio tipo, senza offesa, anche se è molto carina. Sai, è anche il capitano delle galline della classe»
Risero fino allo sfinimento. Nick aveva ragione: era la gallina delle galline.
Sara era una ragazzina bassa, con lunghi capelli biondi che gli arrivavano fino al suo fondo schiena piuttosto sodo, occhi color nocciola e si metteva quintali di trucco. Tutti i ragazzi di secondo e terzo anno avevano una cotta per lei; invece, quelli di primo la conoscevano quasi tutti, e ognuno di loro sapeva cos'era in fondo: una scema col cervello sottosopra...
«Strano che piaccia a lei» ricominciò il rosso.
«Già. Secondo me, Eli ha detto una cazzata»
«Vero. Secondo me, dovremmo smentire questo gossip!»
«Sì, ottima idea!»
I due, per il resto del tempo che rimaneva, andarono a cercare Sara, per chiederle tutto.
La trovarono in mezzo a un cerchio di ragazze, che stava parlando della sua noiosissima vita. Nick la interruppe:
«Ciao ragazze!» fece lui.
Si sentirono urletti da parte di alcune ragazze, e Sara divenne rossa in viso.
«Sara, posso parlarti?»
Lei annuì; andarono in un angolo, lontano da tutti, lasciando Leo e le ragazze da soli.
Poi, il rosso cominciò:
«Senti, girano voci che io ti piaccio. Sbaglio?»
Lei, sempre rossa, annuì.
«Vuoi essere il mio ragazzo...?» chiese, senza pensare.
Lui tossì, respirò e iniziò a parlare:
«Senti, Sara, sarai anche una bella ragazza, ma tu, sinceramente, non sei il mio tipo. Non voglio offenderti, te lo giuro, ma io non provo quel che provi tu»
Una lacrima scese sul viso della ragazza, seguita poi da altre: era sicuramente triste, nessuno le aveva mai dato palo! Eppure, era quel che aveva appena fatto il rosso...
«Vabbè, non preoccuparti. Grazie per avermelo detto» rispose, e tornò dal suo pollame. Invece, il rosso raggiunse il suo migliore amico.
«Che gli hai detto?»
«Ma dai! Gli ho dato palo!» rispose, seguito poi da una risatina isterica.
«Grandissimo!» disse il capitano, battendo il cinque all'amico. «Altro?»
«Ci dovrebbe essere dell'altro? Dai, Leonardo! Bene... Prossimo passo: far conquistare il cuore della nostra migliore amica a Leonardo Springher»
«Ahah. Chiaro che si, amico mio. Ma non prima della verifica di scienze!»
«Va bene. Allora, domani ci vediamo in biblioteca, così studiamo e attuiamo il piano per Eli»
«Ci sto!»
I due, dopo aver finito di chiacchierare di ragazze, tornarono in classe. Fra due giorni avrebbero avuto la verifica di scienze, la prima dell'anno, e avrebbero dovuto studiare come matti.
Ottobre stava finendo. Due mesetti belli intensi per la coppia di giovani amici... E, chissà, magari ci sarà da divertirsi più avanti...
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Yey, terzo capitolo pubblicato in una giornata! Sono fiera di me stessa.
Vi ricordo di lasciare una 🌟 e, se non l'avete ancora fatto, per favore seguitemi! Ricambio il follow :)
Ci vediamo al prossimo capitolo 🤗
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