|28| Un ricordo che non avrebbe dovuto risalire

Ciao belli. Oggi capitolo narrato da Nick.
Spero vi piaccia 🤗

Le sue mani gelide mi toccarono il corpo, e in quel momento mi sentì come un burattino.

Non volevo più le sue braccia addosso al mio corpo.
Non le sue.

«Ma ciao... Tesoro» mi disse.
La sua voce fredda mi penetrò nella testa e ricomparve tra i miei ricordi. Uno di quei ricordi che non avrebbe dovuto più risalire in superficie.

La mia faccia era spaventata, e io mio corpo tremolante era come una statua.
Non riuscivo a muovere un muscolo.

Mi sentivo come se quel suo dannato tocco mi avesse tolto una parte della mia preziosa anima; come se lui fosse uno dei Dissennatori che vengono narrati in Harry Potter: quegli esseri strani che ti strappano via i ricordi felici.

Ecco: lui è il mio Dissennatore.

Sentì il suo fiato sempre più freddo sul mio esile collo e i miei muscoli sembravano rocce, impossibili da modellare.

Ero da solo, con lui attorno al mio corpo.
E avevo paura: paura che mi faccia ancora del male...

Flashback
Novembre 2016

Passeggiavo nelle piccole stradine di pietra del parco dietro casa mia, senza pensare a niente.
Né a scuola, né ad amici.
Solo a me stesso e quel che stava accadendo.

Mi siesi su una panchina, con le cuffiette alle orecchie e la musica che non smetteva di suonare in loop nella mia testa.

Mi piaceva stare da solo in mezzo alla natura: solo io, la natura e la mia amatissima musica.

In quel preciso istante, un ragazzo tutto vestito di nero, con capelli neri liscissimi lunghi e scalati fino alle spalle, occhi neri come pece anche lui con le cuffie alla testa...

Quel ragazzo che, anni prima, tradisse me e mia sorella...
Tommy.

Lo guardai: aveva i lineamenti del viso quasi perfetti, e aveva un leggero sorriso stampato sulla faccia dalla pelle pallida.

Si girò anche lui, e i nostri sguardi si incorciarono: vidi come una scintilla che scattò tra le perle che aveva al posto degli occhi, e io arrossì leggermente.

Lui si levò le cuffie e mi rivolse parola:
«Ciao...» disse imbarazzato

La sua voce era squillante e vivace: non me la ricordavo così allegra... Boh, sarà il tempo.

«Cosa vuoi?» risposi frustato al mio vecchio migliore amico.

«Solo chiedere scusa... Per tutto»
Si avvicinò a me e mi abbracciò.

In quel momento sentì un leggero brivido piacevole e, inconsciamente, sorrisi.
Ok: scuse accettate.

••••

Dicembre 2016

Io e Tommy tornammo amici come prima, ma non lo dissi a Leo, sennò sarebbe diventato incazzato come una bestia: per lui, sapere che ero tornato amico del'ex di Frida gli impallerebbe il cervello.

Era un pomeriggio di metà dicembre, ed eravamo io e lui al parco dietro casa mia, seduti sulla stessa panchina in cui ci siamo incontrati dopo anni.

Non riuscivo a staccare i miei occhi dal suo corpo, dai suoi capelli; i suoi occhi, le sue labbra...

«Nick?» fui riportato nel mondo reale dalla sua voce angelica.

«Sì!» risposi secco.
«Tutto ok?»
«Certo...»

Spostai lo sguardo verso il terreno, con il viso che andava a fuoco dall'imbarazzo, e lui mi avvicinò a sè, agganciando il suo braccio al mio corpo.

Alzai lo sguardo verso i suoi occhi.
Quanto mi piaceva...
Sì... Mi piaceva.

In realtà mi è sempre un po' piaciuto, ma non ho mai voluto crederci.

Proprio in quel momento, lui si avvicinò sempre di più, fino a far incontrare le nostre labbra.

Fu come se il mondo si fosse fermato: come se fossimo in un film e tutti ci stessero fissando con stupore, ma noi non lo sapevamo.

Ci staccammo e sorridemmo a trentadue denti.
Mi sentì come rinato...

Gennaio 2017

Io e Tommy stavamo insieme da poco meno di un mese.

Mi piaceva stare con lui, però andavo tanto anche da Leo.
Gli avevo detto che sono gay quando mi sono innamorato definitivamente di Tommy, ma me ne ero reso conto decisamente prima.

Fatto sta che, meno tempo passavo con lui, più lui si arrabbiava e diventava aggressivo e possessivo, come nell'ultimo periodo di lui e Frida.
Ma io non ci facevo così tanto caso...

Poco prima che scattasse un mese della nostra relazione, lui mi invitò a casa sua.

Quando arrivai, vidi una villa enorme, lussuosa e ben curata.
Meravigliosa, come me la ricordavo.

Suonai il campanello e lui arrivò subito.
Entrai e andammo subito in camera sua; senza esitazioni, lui mi prese il viso e cominciò a baciarmi appassionatamente.

Io, sinceramente, non volevo baciarlo subito... Ma ormai, il danno era stato fatto.

Successivamente, andò verso il collo e me lo baciò. Io mi dimenavo, ma lui non capiva che non la volevo questa cosa.

Quando si rese conto che la cosa che stava facendo non mi piaceva per niente, si staccò bruscamente e mi fissò con aria infastidita.

«Nick, cos'hai?» mi chiese stranito dalla mia reazione.
«Nulla...»
Mentì: mentì spudoratamente.

Sentire le sue mani addosso non mi faceva stare bene come speravo...

«Non sta a dire cazzate!» ribatté arrabbiato.
«Tommy, calmati...»

Senza un perché, mi prese i polsi e iniziò a stringerli molto forte, facendomi tanto male.
«Tommy, ti prego!» urlai in preda al dolore.

Ma perché questa sua reazione?

«Nick... Tu sei mio...» disse, per poi tornare a baciare appassionatamente il mio collo umido.

Io, suo? Ma dove gli è uscita sta scemenza?
Io non sono di nessuno...
Capì in quel momento perché mia sorella l'ha lasciato: perché è un cazzo di possessore. Ti usa e basta.

Non lasciò per neanche un secondo i miei polsi, ma li strinse sempre di più, senza pietà.
Divennero viola e mi facevano malissimo.

Urlai dal dolore, ma lui non badò.
«Devi capirlo tesoro... Sei solo mio» proferì dopo.

Io dimenai le gambe cercando di liberarmi, ma senza successo.
Cos'ha bevuto??

Non volevo fargli del male, ma fui costretto a tirargli un calcio là sotto, e lì capì che doveva fermarsi.

«Tommy, devo andare» dissi. Presi le mie cose e corsi fuori dalla casa, per poi dirigermi a tutta velocità verso casa mia.

Dopo quel che ha fatto non potevo più fidarmi di lui... Mai più.

Arrivato a casa, bloccai immediatamente il suo numero di telefono e mi chiusi in camera, da solo, senza nessuno.
Non volevo più contatto.
Almeno, non da lui...

Fine flashback

Le sue mani si muovevano su e giù sulle me braccia, e io non trovavo modo per reagire.
Essere toccato da lui mi fece prendere una paura di quelle forti.

«Ti rivoglio, Nicholas Tylor» sussurrò al mio orecchio, e un brivido fastidioso mi percorse la schiena.
Volevo svenire e dimenticarmi tutto: ma era impossibile per me in quel momento.

In quel preciso istante, arrivò Leo: alla visione della scena, si bloccò: strinse i pugni e il suo viso era visibilmente arrabbiato.

«Chiunque tu sia, molla immediatamente il mio amico, o sarai nei guai»
Menomale che era arrivato, sennò sarei stato nella merda più totale.

«E chi sei te per dirmelo, rugbista?» rispose lui con il suo sorrisino maligno stampato in viso: le sue mani stavano salendo verso la mia faccia.
Avevo paura...

«Sono il suo migliore amico, e ti ho appena detto di lasciarlo andare» ribatté il capitano, incazzato come una bestia affamata.

Tommy scosse la testa, e le sue mani stavano tenendo il mio mento.
«Ti avevo avvisato...»

Leo si avvicinò e cominciò a picchiare il mio ex ragazzo con una forza innata.

Mi allontanò dolcemente e prese la maglia del ragazzo con tutte le sue forze, avvicinando la sua faccia così che sia perfettamente davanti alla sua.

Leo gli sussurrò qualcosa all'orecchio con una faccia incazzata: era rosso dalla rabbia e scommetto che lo avrebbe ammazzato per me.

Leo, non sai quanto ti amo per questo!

Lo lasciò andare, mi prese per mano e cominciammo a correre via da quel posto.
Corremmo per minuti senza fermarci: i polmoni stavano per abbandonarmi e le gambe non reggevano più.

Arrivammo a casa del capitano: entrammo, salutammo i suoi e salimmo in camera sua.

Cacciò il fratello, che stava incredibilmente studiando, chiuse la porta a chiave e mi abbracciò.
Il suo abbraccio è l'unico che vorrei all'infinito.

Quando si staccò, mi guardò bene negli occhi e poi cominciò a parlare:
«Nick... Tu adesso devi spiegarmi chi era quel coglione. Che devo sapere: per il tuo bene... Il nostro bene»

Da questo punto, Nick smetterà di narrare.

Nick, spaventato, annuì e cominciò a raccontare:

«Allora... Quella persona lì è il mio ex ragazzo, Tommy, sai, il tipo di Frida quando ci siamo conosciuti? Ecco, abbiamo fatto pace e siamo tornati amici... Sì, non te ne ho mai parlato, e solo adesso mi rendo conto che sono stato un coglione per non averlo fatto...»

Leo ascoltava il rosso con attenzione altissima.

«L'ho rivisto più o meno lo stesso periodo del mio coming out, quando l'ho detto a te, e subito dopo me ne sono innamorato... Poi, quando si è dichiarato e ci siamo messi insieme, diventava sempre più possessivo nei miei confronti e a me questa cosa non piaceva...»

Il capitano si limitava ad annuire, stando bene attento alle parole del ragazzo.

«Finché una sera siamo andati a casa sua e mi stava quasi per molestare: ricordo che... Mi stringeva i polsi fortissimo e io mi dimenavo cercando di liberarmi... È stato orribile...»

Nick cominciò a piangere e rannicchiò il suo viso tra le sue mani gelide.
Non riusciva a non piangere.

«Nick... Perché non me l'avevi mai detto prima di ora?» chiese curioso Leo, mentre teneva tra le sue braccia toniche il ragazzo.

«Perché avevo paura... Una paura di non so per cosa, ma c'era» rispose in preda alle lacrime. Seguì un singhiozzo, e poi continuò: «Da quel giorno non mi sono fidato più di nessuno: non abbracciavo nessuno a parte te e mia sorella. Avevo paura che... Qualcun'altro mi facesse del male...»

Il pianto si fece più intenso e la stanza si riempì di rumori e singhiozzi.
Leo, istintivamente, lo abbracciò forte, accarezzandogli la schiena con delicatezza.

«Nick, non permetterò che ti accada più una cosa del genere. Sei un ragazzo meraviglioso e non possono succederti più queste cose» sussurrò il capitano all'orecchio del rosso. «E ricordati che io sono qui per qualsiasi cosa, perché io non ti giudico o non ti rimprovero. A me basta che tu sia felice e stia bene con te stesso...»

«Grazie Leo... Ti voglio bene»
«Anche io, rosso del mio cuore»

Nick arrossì e strinse forte il suo ragazzo.
Non so era sentito così bene da tempo.













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Dopo tanto l'ispirazione mi è tornata
Per giovedì revisionerò tutti i capitoli, così che riesca ad andare avanti senza pesi sulle spalle.

Tommy lo strozzerei. Madonna!!!!!

Lasciate una 🌟 e commentate.
Arrivederci guys 😊

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