Mi fido di te

Dopo mesi di blocco, ieri sera mi sono ritrovata a leggere questa storia e ho pensato a quanto mi piacesse e quanto mi pentissi di averla lasciata andare. Così ho iniziato a digitare ciò che mi passava per la testa e puff, le parole sono pian piano uscite da sole, dando vita ad un intero capitolo.
Non so se ci sia ancora qualcuno di voi pronto a leggere ma ecco, se così fosse, vi lascio un piccolo riassunto🤍

Riassunto: Dopo diverse incomprensioni, Alex e Cosmary riescono finalmente ad ufficializzare la loro relazione. Quando però fanno un passo avanti, ossia vanno a letto insieme per la prima volta, Cosmary si ingelosisce ancora di Alice e questo la porta a litigare con Alex più duramente del solito. Entrambi prendono la maglia del serale mentre Elena, Cristiano e Mattia (quindi le persone più vicine a Cosm) vengono eliminati.
Mentre lei e Luca si stanno quindi consolando a vicenda, Crytical inizia di nuovo a criticare la relazione tra Cosmary ed Alex e, ad una sua insinuazione parecchio grave, la ballerina gli dà uno schiaffo.

Il rumore delle sue dita contro la guancia di Francesco fece sobbalzare Luca.
Cosmary non aveva mai pensato di colpirlo, in realtà prima di allora non aveva mai preso a schiaffi nessuno, ma le sue parole l'avevano ferita in modo troppo profondo per fingere il contrario.
Non solo aveva infatti preteso di conoscere la reale naturale del rapporto tra lei ed Alex, ma aveva anche insinuato che lui volesse soltanto portarla a letto.
E la ballerina, per quanto in quel momento fosse ancora in collera con il suo ragazzo, quello proprio non poteva sopportarlo.
<< Cos, io... >> provò a dire Crytical, ma lei gli diede le spalle e si diresse fuori dalla stanza.
Non voleva ascoltare le sue scuse, in quel momento non voleva neppure più averlo davanti.
Camminò verso la cucina ma, scorgendo da lontano quanto fosse affollata, preferì optare per il giardino della camera dei ragazzi.
Luca era infatti in camera sua, Albe in cucina ed era quasi sicura che Alex fosse a lezione, per cui avrebbe avuto tutto il tempo di starsene un po' da sola.
Si sedette quindi sulla morbida superficie, coprendosi con una coperta ed accendendosi una sigaretta.
Alex odiava quando fumava, ma c'erano così tante cose che anche lei odiava e che lui bellamente ignorava.
La sua mente viaggiò alla mattina in cui, su un divanetto simile, lui l'aveva portata a guardare l'alba, stringendola a sè e promettendole che non sarebbe cambiato nulla anche quando gli altri fossero venuti a sapere del loro rapporto.
Ma gliel'aveva promesso anche dopo aver passato la notte insieme, ed invece erano finiti così: lui ad urlarle contro e lei a prendere a schiaffi qualcuno per evitare di ammettere a se stessa che, si, una piccolissima parte di lei aveva davvero paura che per lui fosse stato soltanto sesso.
Non lo avrebbe mai detto a nessuno, neppure ad Alex stesso, ma era da quando lo aveva visto parlare con Alice che non riusciva a strapparsi quel pensiero dalla testa.
<<  Posso sedermi? >>
Sentire la sua voce fu destabilizzante.
Non si parlavano da quando, qualche giorno prima, lei gli aveva urlato addosso di avere una qualche forma di bipolarismo e lui l'aveva guardata più ferito di quanto fosse mai stato.
Cosmary annuì debolmente, evitando di incrociare i suoi occhi perché spaventata di ciò che avrebbe potuto trovarci.
Se avesse scoperto che Alex non la guardava più allo stesso modo, non era sicura che sarebbe stata in grado di sopportarlo.
<< Cos'è successo con Francesco? >>
<< E tu che ne sai? >>
Erano passati si e no dieci minuti...possibile che la voce si fosse già sparsa per tutta la casetta?
<< Luca >> mormorò soltanto Alex, com'era prevedibile.
Cosmary annuì tra sè e sè.
<< Non è successo nulla comunque, lui... >>
Ma, prima che potesse terminare la frase, la voce del ragazzo la interruppe.
<< Perché non mi guardi? >>
Perchè mi manchi da morire e non posso sopportare l'idea che per te non sia così.
E perchè, se ti guardassi, non riuscirei a resistere all' impulso di toccarti.
<< Perché in questo momento sei l'ultima persona con cui vorrei parlare >> disse invece, perché l'orgoglio in quel momento era l'unico scudo che potesse usare per difendersi.
Lo sentì sospirare accanto a lei e poi, proprio quando non se l'aspettava più, il calore della sua mano sulla propria coscia la fece sussultare.
Si voltò di scatto verso di lui e quello che vide le smosse qualcosa dentro che non sarebbe mai riuscita a spiegare a parole.
Non era più arrabbiato, non era più ferito, non era più la persona che riusciva a stento a riconoscere.
Era semplicemente Alex, il suo Ale.
<< Tu sei l'unica con cui voglio parlare invece >> le disse e lei sapeva che stava dicendo la verità, non avrebbe mai potuto mentirle mentre la guardava in quel modo.
Cosmary si mordicchiò l'interno della guancia: non voleva cedere, non poteva.
<< Non mi scuserò per aver parlato con Alice quel giorno perché non sarei sincero >> continuò Alex, le dita ancora attorno al ginocchio di lei.
<< Ma mi scuso per la scenata davanti a Francesco, per averti trattata come se fossi una qualche specie di premio che io e lui dovevamo contenderci. Sono stato un coglione, lo so, ma... >>
<< Ma? >>
Alex si passò una mano tra i capelli, adesso in imbarazzo.
<< Ma ero tremendamente geloso >> ammise poi, un po' tra i denti << Anzi, lo sono >>
Cosmary scosse la testa e stava per dire qualcosa, quando lui la interruppe ancora.
<< Aspetta, fammi finire >>
Sembrava che fosse tremendamente in ansia, come se la freddezza di lei quasi lo spaventasse.
<< Mi dispiace anche per la storia di Londra, per non avertene parlato ed in generale per espormi sempre così poco. >>
Le dita sul suo ginocchio erano così rigide che Cosmary, per quanto fosse ancora incerta sul risultato di quella conversazione, non potè sopportarlo.
Allungò quindi le mani a prendere la sua, mentre i loro sguardi erano ancora incastrati.
E forse quello fu il segnale che Alex stava aspettando, la prova che - anche se le cose non erano ancora tornate al loro posto - lei era sempre la stessa, loro erano sempre loro.
<< È che avevi ragione tu: ho così tanta paura di non essere capito che neppure provo a spiegarmi.
Ho paura che conoscendomi meglio ciò che sono davvero non ti piaccia, che l'idea che ti sei fatta di me sia diversa e migliore della realtà. >>
Era la prima volta che le parlava davvero a cuore aperto, la prima volta che le lasciava vedere le sue ombre.
Cosmary gli prese anche l'altra mano tra le sue, sempre più incapace di mantenere il punto.
Era più forte di lei, davvero.
Alex continuava a farla sentire come se fosse sulle montagne russe ma lei, per quanto desiderasse scendere, non riusciva mai a provarci veramente.
<< E poi ho paura di legarmi troppo a te, di aprirmi, di lasciarti entrare e poi di farmi male >>
I suoi occhi parlavano più forte delle sue parole.
E le dicevano a gran voce ciò che in fondo Cosmary aveva sempre saputo: Alex era tremendamente spaventato dall'amore, eppure quello che provava per lei stava piano piano diventando così forte da somigliargli.
Lo capiva, eccome se lo capiva.
Erano le stesse identiche cose che provava lei.
<< Non ti farò del male Ale, mai >> sussurrò allora le sue prime parole, slacciando una mano dalle sue solo per accarezzargli il viso.
<< Io te ne faccio di continuo invece, io... >>
Ma a quel punto fu il suo punto di interromperlo.
<< Sssh, basta >> mormorò, portandogli un dito sulle labbra e fingendo che quel contatto non le provocasse i brividi.
<< Non mi fai del male, nè me ne farai >> continuò.
<< Io mi fido di te, mi fido di quello che abbiamo e mi fido di quello che provo ogni volta che ti guardo. Io mi sto... >>
Ma parole innamorando di te si persero nello spazio tra le loro labbra, incastrate tra le lingue ed i denti, tra la certezza di non averlo detto ad alta voce e la consapevolezza che lui l'avesse comunque, in qualche modo, sentito.

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