La maglia dorata

Le tremavano le gambe.
Elena era in piedi davanti a Rudy ed aveva appena finito di intonare la fine di Confusione, il suo unico inedito, mentre Cosmary la guardava dal suo banchetto in ultima fila.
Ed era proprio a quest'ultima che tremavano le gambe.
Dopo aver visto uscire Cristiano, Rea e Nicol, non era pronta ad abbandonare anche Elena, non lei che era l'amica più cara che avesse là dentro e probabilmente anche al di fuori.
Luca, al primo banco, aveva la testa tra le mani e, anche se Cosmary non poteva vederne l'espressione, era sicura che non se la stesse passando troppo meglio di lei.
Lui e la sua amica avevano avuto un primo approccio molto poco lineare eppure, da un mese a quella parte circa, erano forse la coppia più affiatata della casetta: sempre insieme, sempre a ridere, sempre uno addosso all'altra.
E pensare che, se lei ed Alex non li avessero mai spinti a risolvere quel maledetto litigio dei piatti, probabilmente neppure sarebbero riusciti a mettersi insieme. *
<< Allora Elena, io ti ho voluta in squadra perché mi ha colpito la tua voce e la tua voglia di lavorare... >> iniziò Rudy.
Cosmary si portò le dita alla bocca, mangiucchiando le unghie come faceva sempre quando era nervosa.
O quello o una sigaretta, ma certamente la seconda non era un'opzione possibile al momento.
<< Eppure, per quanto tu sia migliorata, penso che non sia abbastanza... >>
No.
No. No. No.
Non poteva averlo detto davvero.
<< Quindi mi dispiace, ma non posso portarti al serale >>
Cosmary vide la sua amica annuire, subito prima di non vedere più nulla a causa delle lacrime che le appannarono gli occhi.
<< Puoi salutare i tuoi compagni Ele, noi intanto mandiamo la pubblicità >> esclamò Maria, mentre il pubblico esplodeva in un misto tra cori di dissenso e battiti di mano per sostegno.
Elena si fiondò tra le braccia di Luca, il quale stava già piangendo.
<< Cos vieni, andiamo a salutarla >>
La voce di Mattia le arrivò alle orecchie un po' ovattata, ma percepì chiaramente la sua mano sulla schiena e poi quella di Christian che afferrava la propria per spronarla ad alzarsi.
Forse neppure lei sarebbe passata al serale e tutto quel dispiacere di aver perso la sua amica sarebbe durato meno di dieci minuti eppure, in quel momento, si sentiva come se le avessero strappato un pezzo.
Come avrebbe fatto a vivere tra quelle quattro mura senza di lei?
Chi le avrebbe piastrato i capelli, con chi avrebbe condiviso tutti i suoi scleri riguardo Alex, chi le avrebbe fatto compagnia quando non riusciva a dormire e con chi avrebbe improvvisato dei numeri di canto e ballo da portare un giorno sul palco dei loro sogni?
<< Amore mio >> singhiozzò Elena al suo orecchio, mentre la stringeva forte a sè.
<< Mi raccomando, tu devi prendere quella maglia >>
Cosmary scosse la testa.
<< Non la voglio, non senza di te >>
Elena le prese il viso tra le mani, fissando lo sguardo nel suo.
Aveva il viso rosso per il pianto, ma il suo sorriso era luminoso come al solito.
<< Non dirlo neanche per scherzo, tu sei la mia stellina qui dentro >>
Le asciugò le lacrime con le dita, strofinando appena.
E Cosmary si accorse solo in quel momento di chi avevano affianco, solo quando Elena si rivolse direttamente a lui.
<< Mi raccomando, prenditi cura di lei >>
Alex non le rispose, ma portò invece una mano ad accarezzarle i capelli.
<< Mi sa che devo prendermi cura anche di quello lì >> le disse poi, indicando Luca con la testa.
Ma Elena ormai lo conosceva troppo bene per farsi fregare dai suoi modi di fare, dal suo girare intorno alle cose per non esporsi mai troppo.
<< Smettetela di fare i cretini e ditevi quello che provate >> disse infatti, usando il plurale solo per educazione ma in realtà guardando solo verso di lui.
Ed a quel punto, Cosmary lo vide con la coda dell'occhio mentre annuiva.
Quando Elena si voltò poi a salutare Sissi, percepì le dita di Alex sfiorare le sue.
Non le stava prendendo la mano, non le stava dicendo niente, ma non era neppure uno sfregamento casuale: era solo e semplicemente Alex, con i suoi silenzi ed i suoi impercettibili gesti.
<< Ragazzi andate a posto, ripartiamo tra 20 secondi. 19, 18... >>
Toccava a lei.
Mentre vedeva la sua migliore amica lasciare lo studio tra gli applausi, Cosmary sentì la voce di Maria chiamare il suo nome.
Si alzò quindi in piedi di scatto e quasi le girò la testa.
Stava vivendo più emozioni quel pomeriggio che in dieci giorni consecutivi: la tristezza per Elena e Cristiano, la speranza nei confronti di Alex, l'ansia verso quella maledetta maglia dorata.
<< Vai Cos, sei un fenomeno >> la incoraggiò Christian, sorridendole.
Da quando lui e Mattia si erano messi insieme, il ballerino di hip hop era diventato uno dei ragazzi con cui andava più d'accordo lì dentro.
Camminò quindi verso il centro dello studio, stando ben attenta a non voltarsi verso Alex, perché non avrebbe sopportato l'idea di vedere qualsiasi emozione sul suo viso, che fosse ansia o indifferenza.
Trattenne però il respiro quando gli passò accanto perché lei, invece, indifferente bei suoi confronti non lo sarebbe mai stata.
<< Bene Cosmary, oggi balli la coreografia che hai studiato in settimana con Giulia e Sebastian: Another Love >>
Annuì, mettendosi in posizione per cominciare.
La canzone parlava di non riuscire a lasciarsi andare in amore a causa di una delusione passata e la coreografia ricalcava più o meno quel concetto, per quanto dei passi di neoclassico potessero farlo.
Da una parte le piaceva lo stile della Celentano, ma dall'altra aveva sempre pensato che fosse la danza moderna la sua vera dimensione, perché adorava trasmettere emozioni e raccontare storie con il proprio corpo, cosa che con lo stile di Veronica - ad esempio - le sarebbero venute molto più facili.
Cercò comunque di mettere tutta se stessa in quell'esibizione, applicando ogni correzione che la maestra le aveva fatto in sala e provando a rendere pulito ogni movimento.
E quando terminò era convinta di aver fatto un buon lavoro, ma non poteva sapere se sarebbe stato abbastanza.
<< Allora Alessandra, adesso devi dirmi se vuoi darle o meno la maglia del serale >>
Cosmary si portò il labbro tra i denti, stringendolo così forte che quasi le sanguinava, mentre prendeva a tormentarsi le mani.
Una parte di lei era spaventata a morte dall'idea di andare al serale e dal lavoro a cui sarebbe stata sottoposta ma, allo stesso tempo, quello era il sogno della sua vita.
E, come amava sempre ripetere, se un sogno ha tanti ostacoli allora è quello giusto.
<< Maria, prima di tutto vorrei fare i complimenti a Cosmary per l'impegno che ha dimostrato in questi mesi. >> esordì la Celentano e Cosmary non sapeva davvero cosa aspettarsi da quella premessa.
<< Capita raramente di vedere qui delle ragazze così educate e volenterose, quindi l'ho apprezzata davvero tanto >>
Il pubblico in studio applaudì sentitamente, mentre la ballerina sentiva il suo battito cardiaco accelerare così tanto da bucarle il petto.
Cosa voleva dire la Celentano con quei complimenti...la voleva oppure no?
<< Purtroppo però, nonostante i suoi evidenti miglioramenti, io non me la sento di portare al serale una ballerina così acerba. Mi dispiace tanto, Cosmary >>
In quel momento, qualcosa le si ruppe dentro.
E, non per la prima volta in vita sua, ebbe la viscerale esigenza di ritornare a pochi secondi prima, a quando il suo sogno non era ancora stato distrutto.
Sentì i cori di dissenso dal parte del pubblico, mentre non si rendeva conto di essere già scoppiata a piangere.
Guardò verso Maria, la quale le sorrise amaramente.
<< Dispiace molto anche a me Cos, sei davvero una ragazza d'oro >>
Tanti anni passati a studiare, tre volte di seguito a fare i casting...e poi, quando era ad un passo dal riuscire, ecco che tutto diventava inutile.
<< Puoi salutare i tuoi compagni se vuoi >>
Cosmary si voltò a rallentatore verso di loro, incapace fino in fondo di controllare i propri movimenti.
E, prima ancora di poter arrivare al suo banco, vide Alex venirle incontro e le sue braccia stringerla a sè.
Lo sentiva tirare su con il naso, forse per trattenere le lacrime, mentre lei non ci pensava proprio a smettere di singhiozzare.
<< Non può essere vero... >> disse soltanto lui, mentre le teneva una mano contro la schiena ed una tra i capelli.
Non esisteva più niente per lui.
Non il loro litigio, non la propria rabbia.
Solo lei, lei ed il vuoto che avrebbe lasciato dietro di sè dopo esserne andata.
E lei avrebbe avuto un milione di cose da dirgli, ma non era capace di dire niente.
Riusciva solo a stringerlo e a piangergli sulla spalla, per niente intenzionata a lasciarlo andare.
E poi, proprio quando era convinta che Maria stesse per prendere parola e dirle di andare via, fu invece qualcun altro a parlare.
Qualcuno che non si sarebbe mai aspettata.
<< Maria, posso dire una cosa? >>

Angolo autrice:
Chi sarà stato a parlare? E cosa vorrà dire?
Sbizzarritevi, non vedo l'ora di leggere le vostre teorie! 🤍

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