Siamo Amici
Frisk osservava lo scheletro che credeva suo amico preoccupata, cosa stava succedendo a Sans?
Anche il suo aspetto ora che lo notava era un po' diverso, i suoi occhi non erano più bianchi bensì rossi ed uno aveva anche dell'azzurro... Erano gli occhi di un pazzo.
Ma Sans non era pazzo, perché mai allora si teneva la testa e gridava a quel modo?
Cosa poteva fare lei per aiutarlo?
Lentamente si avvicinò allo scheletro e fece per posargli una mano sulla spalla <S-Sans....>
Ma Dust afferrò la mano dell'umana e la guardò con uno sguardo pieno di intento omicida <non chiamarmi così Kiddo, io non sono Sans, il mio nome... È Dust.> disse con un tono pieno di rabbia, voleva uccidere Frisk, glielo si leggeva negli occhi.
Frisk per qualche secondo rimase immobilizzata dalla paura, quello non era il Sans che conosceva, forse non era neppure Sans, ma la sua determinazione ben presto le permise di muoversi, chiunque fosse quello scheletro Frisk non avrebbe mai mollato, era determinata a tornare a casa e salvare i mostri dalla prigionia a cui erano stati costretti per decenni.
Dust la attaccò con delle ossa e Frisk le schivò con abilità ma quando fu il suo turno non provò neanche ad attaccare il suo avversario.... No, lei provò a ragionarci.
<Sans, ti prego torna in te, Papyrus non vorrebbe mai vederci combattere> ma Frisk sbagliò a pronunciare in nome del fratello perché Dust si infuriò come non mai e sparò diversi colpi con i suoi Gaster Blaster.
<non osare nominarlo!! Tu non sai come è fatto mio fratello! È colpa tua se è morto!> gridò mentre il fantasma di Papyrus continuava ad incitarlo ad uccidere.
Frisk riuscì a schivare anche quegli attacchi per poi guardarlo confusa <che stai dicendo? Papyrus è ancora vivo....>
<Sans! Non ascoltare l'umano! Uccidilo!> gridò il fantasma di Papyrus alle sue spalle.
Dust senza dire nulla fece apparire delle ossa e attaccò Frisk che scansò l'attacco e cercò nuovamente di far tornare in sé il suo amico.
<Sans tu scongiuro! Io non sono tua nemica! Siamo amici Sans! Non ricordi? La pila di hot dog... Lo scherzo del cuscino.... Al Grillby's.... Ricordi?>
Ma Dust non la ascoltò e di nuovo attaccò l'umana. Ma ancora Frisk riuscì a schivarle anche se venne ferita e dovette trattenere un grido di dolore prendendosi il fianco ferito.
<Sans.... Per favore... Non voglio farti del male...>
<peccato..> lo scheletro fece apparire delle ossa <io invece sì~> e lanciò le ossa.
Frisk cercò di schivare nuovamente ma questa volta venne ferita di nuovo <ah! S-Sans.... S-smettila...>
Dust si avvicinò <no> e fece per colpirla nuovamente ma....
<Sans fermati!> era Papyrus a gridare, che era arrivato fin lì preoccupato dallo sguardo del fratello e alla fine aveva deciso di controllare. Non si sarebbe mai aspettato di vedere suo fratello colpire l'umana. Non pensava che suo fratello ne fosse capace.
<P-Papyrus.....> balbettò Dust credendo che ora il fratello lo avrebbe odiato, che avrebbe avuto almeno paura di lui ma invece Papyrus si avvicinò a lui e.... Lo abbracciò.
<va tutto bene fratello, non sono arrabbiato, io ti voglio bene>
Nuovamente quel contatto e quelle parole fecero sparire il fantasma che si trovava nella mente di Dust e la sua fragile mente non poté fare altro che trasmettere solo un comando, piangere stringendosi al fratello tanto amato.
Mentre Frisk restava per terra sanguinante ma per sua fortuna aveva ancora del cibo e mangiando poté curarsi tranquillamente.
Dust la guardò confuso, non aveva la minima idea di cosa avrebbe fatto, insomma lui aveva cercato di ucciderla.
Ma invece Frisk gli tese la mano <Sans, stai bene ora vero?> chiese sorridendo.
Dust rimase per qualche istante immobile, non le lacrime che ancora gli rigavano il viso, perché Frisk faceva così? Perché era così gentile con lui nonostante avesse appena cercato di ucciderla?
Alla fine Dust si staccò dal fratello e si alzò ma non considerò minimamente l'umana decidendo di tornarsene a casa per riposare e riflettere su quello che era appena successo.
Ma lo scheletro appena toccò il letto si addormentò, stanco sia fisicamente che mentalmente per tutto quello che gli era appena successo attorno.
Stanco per la confusione nella sua testa.
Era tutto.... Così assurdo...
Continua.
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