Come Sempre.... Forse
Uccidere, uccidere, uccidere, uccidere, uccidere, uccidere, uccidere, uccidere, uccidere, uccidere, uccidere.
Questo lo scheletro aveva fatto finora, lo aveva fatto per aumentare il proprio LV e fermare finalmente l'umano.
Quante volte lo aveva ucciso?
Ne aveva perso il conto.
Ogni volta l'umano tornava ed ogni volta lui doveva ucciderlo.
Aveva anche deciso di non farsi chiamare più Sans, aveva deciso che da quel momento in poi si sarebbe chiamato Dust, per via della polvere che potevi trovare ovunque nell'Underground.
Anche se in realtà non c'era più nessuno che potesse chiamarlo per nome.
Solo l'umano.
Come se lui ne avesse bisogno.
Di certo non aveva più intenzione di cercare di parlare con lui, ci aveva provato, aveva provato a farlo cambiare ma senza successo e così aveva preso quella folle decisione.
Sterminare l'Underground pur di fermare l'umano.
Ovviamente ciò lo condusse alla pazzia, non era di certo qualcosa che una persona, pardon mostro, potesse fare facilmente soprattutto alla gente per lui cara.
Ma alla fine lo aveva fatto ed ora passava le giornate nella solitudine, solitudine spezzata solo dalla presenza dell'umano che veniva velocemente freddato da Dust.
Ah giusto, c'è da ricordare anche del presunto fantasma di suo fratello, un'altra prova incrollabile della sua follia.
Uccidere il fratello era stato così difficile per lui, così doloroso che la sua mente generò una nebbia indistinta che ora lui chiamava Papyrus, uno spettro immaginario creato dai suoi sensi di colpa per il folle gesto che aveva commesso nei confronti del fratello.
Una macchia nella sua mente, un'entità inesistente che solo lui poteva vedere.
Dust era pazzo, un pazzo omicida ma nonostante ciò provava ancora sensi di colpa e il fantasma di suo fratello ne era una prova, esso testimoniava il desiderio di Dust di riavere indietro il fratello perduto ma al tempo stesso il fatto che lo invogliasse ad uccidere lo rendeva l'inconscio di tale desiderio, anzi.. Per lui il fantasma era davvero suo fratello.
Ormai non poteva essere recuperato in nessun modo quello scheletro.
Era pazzo e così sarebbe rimasto per sempre.
Ora Dust era seduto sotto un albero quando sentì un suono.
Scattò subito in piedi e andò a controllare.
Ovviamente l'umano aveva resettato, Dust sospirò, era un po' stufo di continuare ad ucciderlo ma non si sarebbe di certo fermato solo per questo.
Si avvicinò in silenzio, evitando di spezzare il ramo e gli arrivò alle spalle. Lo prese con una mano per un fianco mentre nell'altra fece apparire un osso, poi gli bisbigliò nell'orecchio:
<pronto per passare un pazzo momento?> detto questo lo ferì al fianco.
L'umano non aprì bocca, ma riuscì ad allontanarsi per evitare che la ferita fosse più grave.
Purtroppo non poté comunque fare altro perché Dust lo trapassò con delle ossa appuntite, l'umano crollò a terra e poco dopo morì.
A quel punto Dust se ne tornò a casa e si sdraiò sul divano osservando un punto impreciso della stanza.
Lentamente cominciò a chiudere gli occhi rilassandosi nel silenzio tombale che regnava nel sottosuolo e alla fine si addormentò, convinto che presto avrebbe dovuto nuovamente uccidere l'umano, la sua solita routine insomma...
E invece....
<Sans andiamo, alzati pigrosso!>
Dust riconobbe subito la voce e quando aprì gli occhi rimase immobile, troppo sconvolto per parlare.
Suo fratello era lì, davanti a lui.... E non era un fantasma.
<P-Papyrus.... Ma.. Cosa?> balbettò Dust incredulo.
<Sans! Dobbiamo andare a caccia di umani! E tu devi ricalibrare i tuoi puzzles!> lo rimproverò il fratello.
Dust non disse niente, scattò in piedi e corse fuori per poi restare immobile dallo stupore.
Snowdin era di nuovo abitata.
Come era possibile?!
L'umano non poteva fare una cosa simile... O sì?
No, altrimenti lo avrebbe già fatto.
Allora cosa era successo?
Chi era stato?
Nella mente di Dust c'erano troppe domande senza risposta e si sentiva sempre più smarrito.
<fratello stai bene?> gli domandò Papyrus sinceramente preoccupato per la reazione di Dust.
Non riusciva a capire cosa fosse preso al fratello.
<dov'è l'umano?> domandò Dust, senza riuscire a sbattare gli occhi, con un sorriso malato sul volto.
<fratello.... Mi stai spaventando.... P-perchè vuoi sapere dov'è l'umano?>
Alla domanda di Papyrus Dust si bloccò.
Osservò il fratello che tremava dalla paura, per un attimo tutta la sua follia sparì, suo fratello era lì, davanti a lui... Ed era vivo.
Dopo qualche secondo di silenzio Dust si avvicinò al fratello e cercò di toccarlo ma... Non ci riuscì.
Non poteva essere vivo! Lo aveva ucciso! Aveva ucciso tutti! Era impossibile che ora l'Undeground fosse di nuovo popolato!
Corse via fino ad arrivare in un bosco. Là si fermò appoggiando un braccio su un albero.
Non riusciva a capire come tutto ciò fosse possibile.
Non riusciva a capire perché fossero di nuovo tutti vivi.
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