troppo simili


Il silenzio tra noi è pesante.

Dopo quelle parole, nessuno parla.

Nessuno si muove.

Restiamo lì, a guardarci, come se aspettassimo che l’altro facesse la prima mossa.

Ma nessuno di noi due cede.

Carl è a pochi passi da me, le mani infilate nelle tasche, lo sguardo perso nel vuoto.

Io incrocio le braccia al petto, il respiro ancora corto per la tensione di prima.

Non so cosa stia pensando.

Non so perché cazzo mi guarda così.

Ma sento che sta per dire qualcosa.

E quando finalmente parla, non è quello che mi aspetto.

«Mia madre era testarda come te.»

La sua voce è bassa, quasi un sussurro.

Io mi irrigidisco.

Carl non parla mai di sua madre.

Mi giro appena verso di lui, ma non lo interrompo.

Se sta dicendo questa cosa, è perché vuole dirla.

«Era sempre pronta a discutere,» continua, il suo sguardo fisso sul tramonto. «Sempre convinta di avere ragione.»

Sorrido piano. «Suona familiare.»

Carl non ride.

Non mi guarda nemmeno.

«Credeva nelle persone. Anche quando non se lo meritavano.»

Il mio sorriso si spegne.

Ora capisco.

Ora so dove vuole arrivare.

Lui inspira forte, passa una mano tra i capelli.

«A volte guardarti mi fa incazzare.»

Lo fisso, confusa. «Perché?»

Carl si volta finalmente verso di me.

I suoi occhi sono troppo seri.

Troppo pieni di cose che non so se voglio sentire.

Poi, con un respiro pesante, dice:

«Perché mi ricordi lei.»

Le mie dita si serrano contro le braccia.

Non mi aspettavo questa.

Non mi aspettavo che lui mi associasse a lei.

Alla donna che ha perso.

Alla donna che, per quanto ho capito, amava più di qualsiasi altra cosa.

Carl abbassa lo sguardo, scuote leggermente la testa.

«Forse è per questo che ti odio.»

La mia mascella si stringe.

Odio.

È una parola forte.

Ma noi siamo sempre stati così.

Sul filo tra odio e qualcosa di più profondo.

Carl si passa una mano sulla nuca, esasperato.

«A volte voglio solo dimenticarmi di te.»

Le sue parole dovrebbero ferirmi.

Ma non lo fanno.

Perché non è vero.

E lo so.

Lo so perché Carl non riesce mai a starmi lontano.

Lo so perché continua a guardarmi così.

Come se volesse respingermi.

E allo stesso tempo, non ci riuscisse mai del tutto.

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