Troppo🔞

Il mio respiro è troppo pesante.

Il suo corpo è caldo, stretto, perfetto.

Eppure, non sono nemmeno a metà.

La sento tendersi leggermente sotto di me.

Le sue mani scivolano sulle mie braccia, si aggrappa forte.

Poi, all'improvviso, si blocca.

Si rende conto.

Realizza quanto manca.

E poi lo dice.

---

«Come cazzo fai ad averlo così grande?»

La sua voce è un misto tra shock e frustrazione.

E io?

Io scoppio a ridere.

Piano, contro la sua pelle.

Abbasso la testa, le bacio la mascella mentre cerco di controllarmi.

Ma cazzo, non ci riesco.

Ride anche lei, ma è un suono spezzato, misto a un respiro irregolare.

Poi mi guarda male.

«Non ridere, stronzo.»

Io sorrido ancora.

«Non è colpa mia, Fenice.»

Lei sbuffa, gli occhi scuri, ancora troppo persi nel momento.

«Sì, invece.»

E Cristo, quanto la adoro.

---

Le accarezzo la guancia, il sorriso ancora sulle labbra.

Poi mi abbasso, le bacio il collo piano, la mia voce bassa contro la sua pelle.

«Dimmi se devo fermarmi.»

Lei mi stringe di più.

Non dice nulla per un attimo.

Poi sospira, mi guarda dritto negli occhi.

E sussurra:

«No. Continua.»

E cazzo, non ho più motivo per trattenermi.

Mi muovo piano, controllato.

Le mie mani stringono i suoi fianchi, le accarezzo la pelle calda, voglio darle il tempo di abituarsi.

Di sentirmi davvero.

Entro un po' di più, lentamente.

Il suo respiro si spezza.

Il suo petto si solleva più veloce.

E poi, all'improvviso, succede.

Lei mi afferra le spalle.

Le sue gambe si stringono attorno alla mia vita.

E con un movimento veloce, mi spinge dentro completamente.

Tutto.

Fino in fondo.

In una volta sola.

---

Il suo corpo si tende all'istante.

La sua testa si piega all'indietro.

E poi urla.

Non un gemito.

Un vero e proprio urlo.

Un suono puro, crudo, inarrestabile.

Io mi blocco subito.

Il mio respiro scompare.

Il mio cuore batte troppo forte.

Le mie mani scivolano sui suoi fianchi per tenerla ferma.

«Zaira...?»

---

Lei non parla.

Tiene gli occhi chiusi, le sue dita affondano nella mia pelle.

La sento tremare leggermente, il suo respiro corto.

Io non mi muovo.

Aspetto.

Voglio essere sicuro che vada tutto bene.

Poi la sento rilassarsi, poco a poco.

I suoi occhi si riaprono, il suo sguardo confuso, perso, pieno di qualcosa che mi uccide.

E poi fa qualcosa che mi manda fuori di testa.

Morde piano il labbro, ancora con il respiro spezzato.

E sussurra:

«Cazzo.»

E a quel punto, so che non ho più scampo.

Mi stringe così forte che potrei perdere la testa.

Il suo corpo è caldo, teso, perfetto attorno a me.

E poi, lo fa di nuovo.

Urla.

Non di dolore.

Non di paura.

Ma perché mi sente.

Perché sono troppo grande.

E cazzo, questa è la cosa più fottutamente eccitante che abbia mai sentito.

---

Le sue unghie affondano nella mia schiena.

Mi sta marcando, prendendo, facendo suo.

Le sue gambe strette attorno a me, non mi lascia scappare.

Non che io voglia farlo.

Non che io possa farlo.

Sono intrappolato tra le sue mani, tra il suo respiro spezzato, tra il suono del mio nome che continua a gemere.

E poi lo dice.

«Più forte.»

Il mio petto si stringe.

La mia testa si svuota.

Mi fermo un secondo, la guardo.

Il suo viso arrossato, gli occhi annebbiati dal piacere, la bocca socchiusa mentre respira affannata.

Mia.

Solo mia.

Solo per me.

E cazzo, non resisto più.

---

Mi muovo.

Più forte.

Più profondo.

Lei urla di nuovo, la sua testa che si piega indietro contro il cuscino.

Il suo corpo si tende sotto di me, il suo respiro diventa incontrollabile.

E quando dice di nuovo il mio nome, spezzato da un gemito che mi distrugge...

Io capisco che sono fottuto.

Mi muovo più forte, più profondo.

Ogni gemito che esce dalla sua bocca mi manda fuori di testa.

Ogni graffio sulla mia schiena mi fa impazzire.

Ogni volta che dice il mio nome capisco che non potrò mai più farne a meno.

E poi la voglio tutta.

Ogni centimetro.

Ogni fottuta parte di lei.

---

Le mie mani risalgono lungo il suo corpo.

Le scivolo sui fianchi, sfioro la sua pelle bollente.

E poi arrivo lì.

Al suo seno.

Lo prendo con una mano, le mie dita lo stringono leggermente.

Lei geme più forte.

Un suono che mi fa perdere completamente la testa.

Abbasso la testa, le bacio la pelle.

Scendo piano, senza fretta.

E poi lo faccio.

Le lascio un succhiotto sul collo, proprio sopra la clavicola.

Voglio marchiarla.

Voglio che domani si guardi allo specchio e veda che è mia.

E il modo in cui si inarca sotto di me mi dice che lo vuole anche lei.

---

Poi succede.

Lei si stringe ancora di più a me.

Il suo respiro si spezza completamente.

La sento tremare, le sue gambe si contraggono attorno ai miei fianchi.

E poi viene.

Con un urlo che mi distrugge.

Con il mio nome sulle labbra.

Con il suo corpo che si abbandona completamente sotto di me.

E cazzo.

Non ho mai visto niente di più bello.

Mi fermo un secondo, il cuore che martella nel petto.

La sento ancora tremare sotto di me, il suo corpo che si contrae leggermente.

Il suo respiro è spezzato, irregolare.

Le sue mani ancora aggrappate alla mia schiena, le unghie che hanno lasciato segni ovunque.

E cazzo, è la cosa più eccitante che abbia mai visto.

Zaira è distrutta.

E io ne sono la causa.

---

Abbasso la testa, le bacio il collo.

La mia bocca scivola sulla pelle ancora calda, sulle sue spalle, sulla sua mascella.

«Stai bene?» sussurro contro il suo orecchio, la mia voce bassa, ancora fuori controllo.

Lei non riesce nemmeno a rispondere subito.

Deglutisce, le sue dita scivolano piano lungo le mie braccia.

Poi annuisce.

«Sì...»

Un sussurro.

Debole.

Perso.

E Cristo, quanto mi piace vederla così.

Vedere che l'ho portata fino a questo punto.

Che è crollata per me.

Solo per me.

---

Mi sposto leggermente, le accarezzo la guancia con il pollice.

La sua pelle è ancora bollente.

I suoi occhi ancora annebbiati dal piacere.

E io non ho ancora finito.

Perché cazzo, non sono ancora venuto.

E il modo in cui lei mi guarda, il modo in cui sente che sto ancora trattenendomi...

Mi fa capire che lo sa anche lei.

E che non è ancora finita.

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