Sei la Cosa Più Bella che Abbia Mai Visto🔞


Siamo nel letto.

Io sopra di lei.

Lei sotto di me.

E cazzo, non riesco a smettere di guardarla.

Le ho tolto la maglia poco fa, l'ho lasciata scivolare sul pavimento.

Ora le mie mani sono sui suoi fianchi, calde, lente.

Le mie labbra sono sulle sue, e non voglio staccarmi.

Ma voglio vederla.

Tutta.

E voglio che sappia che non deve vergognarsi di niente.

---

Mi alzo appena, le mie dita che sfiorano il bordo dei suoi pantaloni.

Lei mi guarda, il respiro corto, gli occhi scuri.

Sta aspettando.

Sta cercando di capire se può fidarsi fino in fondo.

Io lo so.

Lo vedo.

E non la forzo.

Mai.

Mi abbasso, le sfioro il collo con le labbra, lento, attento.

«Va bene?» le chiedo, la mia voce quasi roca.

Lei annuisce appena.

E questo basta.

---

Scivolo piano, lascio che i miei movimenti siano lenti, misurati.

Abbasso i pantaloni lungo le sue gambe, le accarezzo la pelle con le dita.

Ogni centimetro.

Ogni fottuto dettaglio.

E quando rimane solo in intimo, devo fermarmi un secondo per respirare.

Perché cazzo.

Lei è perfetta.

---

Il suo corpo è forte, segnato dalla vita che ha vissuto.

Le sue gambe lunghe, le cosce sode, pronte a scattare.

La curva della sua vita, la linea dei suoi fianchi.

Le cicatrici sulla pelle, testimoni di tutto quello che ha passato.

E io?

Io non cambierei nulla.

Perché non c'è niente di più bello di quello che ho davanti.

Le mie dita le sfiorano la pancia, leggere, quasi in adorazione.

Lei rabbrividisce appena, ma non si allontana.

Mi mordo il labbro, la guardo negli occhi.

«Zaira...»

Lei mi fissa.

Attende.

Si fida.

E io so che questa è la cosa più importante della mia fottuta vita.

«Sei la cosa più bella che abbia mai visto.»

E il modo in cui i suoi occhi brillano mi fa capire che nessuno gliel'ha mai detto prima.

Ma io?

Glielo dirò ogni giorno.

Mi abbasso su di lei, le mie labbra tornano a cercare le sue.

Stavolta il bacio è più lento, più profondo.

Non ho fretta.

Non voglio solo prenderla.

Voglio farla impazzire.

Voglio farle sentire ogni singolo tocco, ogni singolo brivido.

E dal modo in cui si inarca sotto di me, so che ci sto riuscendo.

---

Le mie mani scivolano lungo i suoi fianchi, risalgono lungo la sua schiena, sfiorano la sua pelle calda.

Lei geme piano, quasi trattenendo il suono.

Ma io lo sento.

Lo sento tutto.

Le mie labbra si spostano sul suo collo, bacio la pelle morbida, assaporo il suo odore.

Il suo respiro si spezza leggermente.

E quando le mie mani scendono lungo le sue cosce, sento il suo corpo fremere.

---

Mi sposto appena, la guardo negli occhi.

«Ti piace?» chiedo, la voce bassa, ruvida.

Lei non risponde subito.

Si morde il labbro, gli occhi troppo scuri, troppo pieni di qualcosa che non vuole dire ad alta voce.

Ma non ha bisogno di dirlo.

Perché quando le mie dita scivolano tra le sue gambe, la sento.

È già bagnata per me.

E cazzo, questo mi manda fuori di testa.

---

Mi avvicino al suo orecchio, il mio respiro caldo contro la sua pelle.

«Sei già pronta per me, Fenice?»

Lei chiude gli occhi per un secondo, il petto che si solleva più veloce.

Non dice niente.

Ma le sue gambe si stringono appena intorno a me.

E questo è tutto quello che mi serve.

Perché ora so che la voglio ancora di più.

E ora so che non ho più intenzione di fermarmi.

Mi muovo piano.

Lentamente.

Le mie dita scivolano lungo la sua pelle, tracciano ogni curva, ogni respiro.

Lei è calda.

Morbida.

Dannatamente perfetta.

E quando le mie dita scendono tra le sue gambe, la sento.

Bagnata.

Pronta.

Per me.

---

La mia testa si svuota.

Il controllo che mi ero imposto inizia a crollare.

La guardo negli occhi, voglio essere sicuro.

Voglio che sia lei a darmi il permesso.

Lei non dice nulla.

Ma non si tira indietro.

Non si chiude.

Anzi.

Si inarca leggermente, come se volesse di più.

E allora lo faccio.

---

Spingo piano un dito dentro di lei.

Lei sussulta.

Il suo respiro si spezza, le mani stringono il lenzuolo.

Io mi fermo.

La studio.

Aspetto.

Voglio essere certo che stia bene.

Che non sia troppo.

Poi la sento muoversi.

Si rilassa, si abbandona leggermente alla sensazione.

E cazzo, questo mi manda fuori di testa.

Inizio a muovere il dito lentamente, ad assaporare ogni sua reazione.

Il suo petto si solleva e si abbassa più velocemente, i suoi occhi si chiudono per un attimo.

E io?

Io non riesco più a fermarmi.

---

Dopo un po', mi stacco.

Tolgo piano il dito, lo porto alle labbra.

E senza smettere di guardarla, lo assaggio.

Il suo sapore mi colpisce in pieno petto.

E in quel momento, decido che la voglio ancora di più.

Mi alzo appena, mi tolgo la maglia con un solo movimento, senza smettere di fissarla.

Lei mi guarda, le pupille dilatate, le guance arrossate.

Voglio che mi veda.

Voglio che capisca che sono suo.

Poi, senza darle il tempo di reagire, le tolgo il reggiseno.

Lo faccio piano, senza fretta.

Perché cazzo, voglio gustarmi ogni secondo.

E quando il tessuto cade, il mio respiro si ferma.

Perché Zaira?

Zaira è fottutamente perfetta.

E ora?

Ora non c'è più niente che possa fermarmi.

Mi abbasso su di lei, le mie mani ancora sui suoi fianchi.

Il mio respiro è pesante, rovente.

I suoi occhi mi guardano, troppo scuri, troppo pieni di qualcosa che mi manda fuori di testa.

Sono tra le sue gambe.

La sua pelle è calda contro la mia, la sento tremare leggermente sotto di me.

Non per paura.

Non per incertezza.

Ma perché lo vuole.

Perché mi vuole.

E io?

Io non sono più in grado di trattenermi.

---

Mi abbasso, le sfioro le labbra con le mie.

Un bacio lento, profondo, che le lascia il tempo di respirare.

La mia mano risale lungo la sua coscia, la stringo leggermente.

Mi muovo piano, come se ogni mio tocco dovesse dimostrarle che non c'è nulla di cui avere paura.

Poi mi fermo.

Mi sollevo leggermente su un gomito, la guardo negli occhi.

Voglio essere sicuro.

Voglio che sia lei a dirmi di sì.

Il mio respiro sfiora il suo.

La mia voce è bassa, ruvida.

«Posso?»

Lei mi fissa.

Le sue mani scivolano sulle mie braccia, stringono appena.

Non dice niente per un secondo.

Poi, con un filo di voce, risponde.

«Sì.»

E a quel punto, non c'è più niente che possa fermarmi.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top