Questa Volta Non Me Ne Vado


Carl è ancora incazzato.

Lo sento.

Nel modo in cui il suo respiro è pesante.

Nel modo in cui mi tiene ancora per il polso, come se non volesse lasciarmi andare.

Ma non dice nulla.

Si gira verso Enid, che lo osserva con le braccia incrociate e un sorrisetto di lato.

«Chi cazzo sei?» chiede Carl, diretto.

Enid solleva un sopracciglio. «migliore amica.»

Carl la squadra per un secondo, poi sbuffa.

«Vai dove c’è più gente.»

Enid lo fissa, poi mi guarda.

Capisce che lui non vuole discutere.

Capisce che ora devo andare con lui.

Così annuisce.

«Ci vediamo dopo.»

E se ne va.

Io non ho il tempo di dire nulla, perché Carl mi strattona piano e mi trascina via.

Camminiamo per un po’, lontano dalla confusione.

Dai ragazzi.

Dal falò.

E finalmente si ferma.

Solo allora si gira verso di me.

Io incrocio le braccia.

«Non dovevi farlo.»

Carl mi guarda dritto negli occhi.

Poi, con un sospiro, si toglie la sua felpa e me la porge.

Rimango ferma.

«Che fai?»

Lui alza un sopracciglio. «Te la metti.»

Sbatto le palpebre. «Perché?»

Carl inclina la testa.

E quando parla, la sua voce è più morbida.

Più vera.

«Perché so che non volevi vestirti così.»

Le mie dita si stringono contro le braccia.

Non rispondo.

Perché ha ragione.

Ma prima che possa afferrarla, lui aggiunge piano:

«Anche se devo ammettere che… cazzo, Zaira.»

Il suo sguardo scivola di nuovo su di me.

Mi squadra.

Lento.

Troppo lento.

E capisco.

Gli è piaciuto vedermi così.

Anche se lo ha fatto impazzire.

Anche se lo ha fatto incazzare.

Io prendo la felpa e me la infilo.

E lui sorride appena, soddisfatto.

Carl si avvicina.

Le sue mani scivolano sui miei fianchi.

Il mio respiro si blocca per un secondo.

Non si ferma subito.

Mi tira piano verso di lui.

La sua presa è sicura.

Ma lo vedo.

Esita.

Non sa se farlo.

Non sa se baciarmi o no.

E questa volta lo provoco io.

Alzo il mento, il mio viso a un soffio dal suo.

Sorrido appena.

«Te ne andrai anche adesso, cowboy?»

Carl non sorride più.

I suoi occhi sono troppo scuri.

Troppo decisi.

E quando parla, la sua voce è solo un sussurro.

«No.»

E poi mi bacia.

Questa volta non si ferma.

Questa volta non fugge.

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