Odio e Tentazione
Carl è troppo vicino.
Il suo corpo sfiora il mio, il calore della sua pelle attraversa gli strati sottili dei vestiti.
Le sue dita stringono ancora il mio polso, non abbastanza da farmi male, ma abbastanza da farmi capire che non mi lascerà scappare.
Il suo respiro è lento, profondo. Controllato.
Ma i suoi occhi…
I suoi occhi no.
Sono fissi sulle mie labbra.
Lo vedo.
Lo sento nel modo in cui la sua mascella si tende, nel modo in cui la sua presa si fa appena più salda.
Carl vuole baciarmi.
E io lo odio per questo.
Odio il modo in cui mi guarda.
Odio il modo in cui il mio corpo non si ribella del tutto.
Odio che per un attimo, un dannato secondo, mi chiedo cosa succederebbe se lo lasciassi fare.
Lui inclina leggermente la testa, come se stesse aspettando che io dica qualcosa.
Che lo fermi.
O che lo provochi.
Non lo faccio.
E Carl… Carl sorride appena. Ma non è divertito.
È qualcosa di più oscuro. Di più pericoloso.
«Ti odio,» sussurro, la voce più bassa del solito.
Carl inspira piano, e il suo sorriso si allarga appena.
«Lo so.»
Le sue dita scivolano lentamente lungo il mio polso, il tocco più leggero ora, quasi distratto.
Come se stesse valutando cosa fare.
Come se sapesse che siamo su un confine sottile.
Troppo sottile.
Abbasso lo sguardo sulle sue labbra per un istante.
Solo un istante.
Ma lui lo vede.
E quando i suoi occhi risalgono ai miei, non c’è più esitazione.
«Odio anche te,» mormora.
Eppure, non si sposta.
E io nemmeno.
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