Non Ti Guardo Nemmeno
Sono incazzato.
Incazzato nero.
Non tanto per quel coglione di Jared.
Ma per lei.
Perché ha visto tutto.
Ha visto che voleva provarci.
Eppure non ha fatto niente per fermarlo.
E ora?
Ora non le parlo.
Non la guardo nemmeno.
Perché se lo faccio, potrei esplodere.
Camminiamo per le strade abbandonate, cercando rifornimenti.
Gli altri parlano, discutono sui prossimi passi.
Io sto in silenzio.
Zaira è accanto a me, troppo vicina.
Ma io non la guardo.
Non faccio battute.
Non la provoco come al solito.
E lei?
Lei se ne accorge.
Lo sente.
Sente che qualcosa non va.
Dopo un po’, sbuffa e si gira verso di me.
«Sei incazzato?»
Non rispondo.
Continuo a camminare, lo sguardo fisso avanti.
Zaira mi afferra per il braccio, mi costringe a fermarmi.
«Carl.»
La sua voce è più bassa.
Più seria.
Ma io non cedo.
Mi sciolgo dalla sua presa, riprendo a camminare.
«Non ho niente da dire.»
Lei mi segue, non molla.
«Sul serio? Ora fai il bambino?»
Rido, senza umorismo.
«Non sono io quella che ha lasciato un idiota provarci senza dire un cazzo.»
Zaira si blocca.
Sbatte le palpebre, sorpresa.
Poi stringe la mascella.
«Non stavo facendo niente.»
Mi giro di scatto, finalmente la guardo.
E questo è un errore.
Perché appena incrocio i suoi occhi, voglio baciarla e urlarle contro allo stesso tempo.
«Esatto, Zaira. Non stavi facendo niente.»
La mia voce è più dura del previsto.
Più rotta.
E lo vedo nei suoi occhi.
Vedo che capisce.
Capisce che non è solo rabbia.
È gelosia.
È paura di perderla.
Ma io non voglio spiegarlo.
Così, senza aggiungere altro, mi allontano.
E per la prima volta, sono io quello che si tira indietro.
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