Non So Come Dirglielo
Mi sveglio prima di lei.
Il sole non è ancora del tutto sorto, la luce filtra appena dalla finestra rotta.
Mi alzo piano, senza svegliarla.
Lei si muove appena, il viso rilassato, i capelli sparsi sul cuscino.
La osservo per un attimo, senza riuscire a staccarle gli occhi di dosso.
Perché cazzo, è bella.
Non nel modo in cui lo direbbero gli altri.
Non per i suoi fianchi stretti, per la curva della sua schiena, per il modo in cui i suoi occhi brillano quando mi sfida.
No.
Lei è bella perché è lei.
Bella perché è sopravvissuta.
Bella perché non si arrende.
Bella perché, anche quando ha paura, non scappa.
E il problema?
Il problema è che la amo.
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Mi allontano dal letto, esco dalla stanza e mi muovo per la casa abbandonata.
I pavimenti scricchiolano, l’aria è ancora fresca.
Trovo un vecchio specchio impolverato nel corridoio e mi guardo.
Sembro distrutto.
Tagli, polvere, occhiaie.
Eppure, sto sorridendo.
Perché lei è qui.
Perché ieri è impazzita per me.
Perché non è tornata senza di me.
E forse, forse anche lei prova qualcosa.
Solo che non so come dirglielo.
Non so se è il momento giusto.
Non so se è pronta.
Ma cazzo, quanto vorrei dirglielo.
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Quando torna in piedi, sbadiglia appena e si stira.
Io sono vicino alla finestra, la guardo mentre si sveglia.
Lei mi vede, alza un sopracciglio.
«Da quanto sei sveglio?»
Non rispondo.
Mi avvicino.
E la bacio.
Non forte.
Non per provocarla.
Solo perché non posso farne a meno.
Lei rimane immobile per un attimo, poi mi ricambia.
E il mio cuore si spezza e si ricompone nello stesso momento.
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La guardo mentre si sistema i capelli, mentre si infila la giacca, mentre controlla il coltello alla cintura.
E penso a quanto cazzo è perfetta.
Ogni cosa di lei mi manda fuori di testa.
Il modo in cui cammina, sicura e letale.
Il modo in cui parla, tagliente come una lama.
Il modo in cui combatte, più feroce di chiunque abbia mai conosciuto.
E poi il suo corpo.
Forte, segnato dalle cicatrici, ma bellissimo.
I fianchi stretti, le gambe lunghe, la pelle che brilla sotto la luce del sole.
Ma non è solo quello.
Amo tutto di lei.
Amo il modo in cui si arrabbia con me.
Il modo in cui mi sfida.
Il modo in cui non si arrende mai.
E il problema?
Il problema è che voglio dirglielo.
Che la amo.
Ma non so se lei è pronta.
Non so se io sono pronto.
E fino a quando non lo capirò…
continuerò a guardarla.
E a sperare che, un giorno, sarò in grado di dirlo.
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