Gli altri si svegliano uno dopo l’altro.

Si stirano, sbadigliano, si lamentano per il materasso di merda su cui hanno dormito.

Ma io?

Io continuo a guardare lei.

Zaira è in piedi vicino alla finestra, controlla l’orizzonte con sguardo attento.

È sveglia da pochi minuti, ma sembra già pronta a combattere.

La luce del sole si riflette sulla sua pelle, sui suoi capelli legati alla meglio.

E io non riesco a smettere di fissarla.

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Dopo un po’, mi allontano dagli altri.

Vado fuori a controllare la zona, ma non sono solo per molto.

Enid mi segue.

Cammina accanto a me con quel suo sorrisetto furbo, come se sapesse qualcosa che io non so.

La conosco.

E so già che sta per rompere il cazzo.

«Sei proprio perso.»

Sospiro.

«Di cosa parli?»

Lei ride piano.

«La guardi come se fosse la cosa più bella che hai mai visto.»

Non rispondo.

Non posso.

Perché cazzo, è vero.

«Ti piace davvero,» continua Enid, divertita.

Mi infila una spallata leggera.

«Chi lo avrebbe mai detto? Carl Grimes innamorato.»

La fulmino con lo sguardo.

«Enid, stai zitta.»

Lei ride più forte.

«Sei troppo facile da leggere, cowboy.»

Sbuffo, incrocio le braccia.

«E allora? Qual è il problema?»

Enid solleva un sopracciglio.

«Il problema è che non glielo dici.»

Strizzo gli occhi.

«Non è così semplice.»

Lei alza le mani in segno di resa.

«Come vuoi. Ma secondo me lo sa già.»

Sto per risponderle, ma poi sento dei passi dietro di noi.

Ci giriamo entrambi.

E lì, sulla porta, c’è lei.

Zaira.

I suoi occhi sono fissi su di noi.

Non dice nulla, ma capisco subito che qualcosa non va.

Il modo in cui ci guarda.

Il modo in cui la sua mascella si tende appena.

Il modo in cui incrocia le braccia, come se volesse dimostrare che non le importa.

Ma le importa eccome.

Zaira è gelosa.

E il problema?

Il problema è che cerca di nasconderlo.

E io voglio farle ammettere che non ci riesce.