Non Puoi Lasciarmi


Il fuoco illumina tutto.

L’aria è densa di fumo, il calore brucia la pelle.

Ma niente di tutto questo conta.

Perché qualche metro più avanti, in mezzo al caos, c’è lei.

Zaira.

A terra.

Mezza stordita, immobile.

E gli zombie la stanno raggiungendo.

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Il mio corpo si muove da solo.

Corro.

Più veloce che posso.

Il cuore martella nel petto, le mani stringono la pistola così forte da farmi male.

Sparo senza pensare.

Un colpo.

Due.

Tre.

I vaganti cadono uno dopo l’altro.

Ma sono troppi.

Troppo vicini.

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«Zaira!» urlo.

Lei si muove appena, la testa che gira come se non riuscisse a capire dove si trova.

Merda.

Devo arrivare prima che sia troppo tardi.

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Gli ultimi zombie crollano a terra.

Il fumo brucia la gola, il sudore mi cola sulla fronte.

Mi inginocchio subito accanto a lei.

Le sue pupille sono dilatate, il respiro pesante.

«Ehi, Fenice,** devi alzarti.**»

La scuoto leggermente.

Lei sbatté le palpebre, si passa una mano tra i capelli.

«Merda…** che casino ho fatto?**»

Rido piano, sollevato.

«Uno dei tuoi soliti.»

Lei sorride appena, prova a mettersi in piedi.

Sta per dire qualcos’altro…

Quando lo sentiamo.

Uno sparo.

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Un rumore secco, assordante.

E per un attimo, penso che non sia successo niente.

Ma poi…

Zaira sussulta.

E un secondo dopo, un filo di sangue le scivola dall’angolo della bocca.

Il suo respiro si ferma.

Le sue dita vanno lentamente al fianco.

E quando le tira via…

Sono coperte di sangue.

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«No.»

La parola mi esce strozzata.

Lei mi guarda, gli occhi pieni di shock.

«Carl…?»

Poi crolla a terra.

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Il mio corpo si blocca per un secondo.

Un secondo troppo lungo.

Poi lo vedo.

Un uomo.

A qualche metro di distanza, con una pistola ancora fumante in mano.

Chi cazzo è?!

Non lo so.

Ma non importa.

Perché prima che io possa muovermi, uno zombie gli salta addosso.

Il suo urlo si mischia al caos della battaglia.

E io non ho tempo per lui.

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Mi inginocchio accanto a Zaira, le mani che tremano.

Il sangue scivola tra le sue dita, troppo rosso, troppo veloce.

«Zaira,** cazzo, guardami!**»

Lei fa fatica a tenere gli occhi aperti.

No.

No, no, no!

Mi carico il suo corpo tra le braccia.

Non penso.

Corro.

Corro più veloce di quanto abbia mai corso.

Le sue braccia sono pesanti intorno a me, il suo respiro irregolare.

«Resisti, Fenice,** non ti azzardare a lasciarmi adesso.**»

Ma il panico mi sta uccidendo.

Perché la sento scivolare via.

E se non arrivo in tempo…

Potrei perderla per sempre.

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