I mesi passano.

Lenti.

Vuoti.

Senza di lei, tutto è diverso.

Tutto fa schifo.

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Mi sveglio ogni mattina sperando di vederla.

Ogni fottuta mattina.

Ma il suo letto rimane vuoto.

La sua voce non risuona più tra le mura di casa.

Non c’è più nessuna litigata.

Nessun insulto lanciato per scherzo.

Nessun sorriso rubato.

Nessun bacio improvviso.

Niente.

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Non so dove sia andata.

Non so se sta bene.

Non so se ha trovato un altro posto.

O se è morta da qualche parte, da sola.

E questa è la parte peggiore.

Il non sapere.

L’idea che potrebbe essere ancora là fuori, ma non con me.

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Le notti sono le peggiori.

Mi rigiro nel letto, cerco di dormire.

Ma ogni volta che chiudo gli occhi…

La vedo.

Sento la sua voce.

Sento il suo odore ancora impresso nelle lenzuola.

E mi manca.

Cristo, mi manca da morire.

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Pensavo che il tempo avrebbe aiutato.

Che il dolore si sarebbe attenuato.

Ma non è successo.

Perché il punto non è che mi manca.

È che la amo.

E niente, nemmeno il tempo, può cancellarlo.