Il Vuoto che Hai Lasciato


Mi sveglio di colpo.

Come se qualcosa mi avesse strappato via dal sonno.

Il cuore mi martella nel petto, il respiro corto.

Non so perché.

Ma sento che qualcosa non va.

Mi tiro su a sedere, mi passo una mano sul viso.

Poi guardo verso la porta.

E mi blocco.

È socchiusa.

Non l’ho lasciata aperta.

Qualcuno è entrato.

Il petto mi si stringe.

Mi alzo, esco dalla stanza.

Tutto è troppo silenzioso.

Troppo vuoto.

Mi muovo per casa, il cuore che batte sempre più forte.

Poi entro nella sua stanza.

E la vedo.

O meglio, non la vedo.

Zaira non c’è.

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Mi guardo intorno, come se stessi cercando una risposta.

Il suo armadio è aperto.

Alcuni vestiti sono spariti.

Lo zaino che usava nelle spedizioni… assente.

E in quel momento, capisco.

Se n’è andata.

Senza dire niente.

Senza salutarmi.

Senza lasciarmi nemmeno una fottuta parola.

Mi sento svuotato.

Come se qualcuno mi avesse preso il petto e strappato via tutto quello che c’era dentro.

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Scatto fuori di casa.

Il cancello è chiuso.

Le guardie non hanno visto niente.

Lei è riuscita a uscire senza che nessuno la fermasse.

Rick e gli altri dormono ancora.

Nessuno sa niente.

Nessuno si è accorto che la persona più testarda che conosco…

Mi ha appena lasciato per sempre.

E la cosa peggiore?

Non posso nemmeno fermarla.

Perché so che se ha deciso di andarsene…

Non tornerà mai più.

Rimango fermo davanti al cancello.

Il vento è gelido, ma io non lo sento.

Sento solo il vuoto.

Quello che ha lasciato lei.

---

Mi passo una mano tra i capelli, stringo i denti.

Il petto mi brucia.

Mi fa incazzare.

Mi fa male.

Perché Zaira se n’è andata così?

Senza dire una parola.

Senza lasciarmi nemmeno un addio.

Senza darmi la possibilità di fermarla.

E la parte più schifosa?

È colpa mia.

---

Sbatto un pugno contro il muro.

Forte.

Il dolore non mi ferma.

Niente mi ferma.

Perché tutto quello che ho fatto è stato per proteggerla.

E invece l’ho spinta via.

«Fanculo.»

La voce mi esce rotta, bassa.

Mi piego leggermente in avanti, respiro a fatica.

Non riesco a crederci.

Non riesco a farmene una ragione.

Lei è sempre stata qui.

Sempre.

A provocarmi.

A litigare con me.

A farmi impazzire.

A farmi innamorare ogni cazzo di giorno.

E adesso?

Adesso non c’è più.

E io non so cosa fare.

---

Dopo un po’, sento dei passi dietro di me.

Mi giro.

Rick.

Mio padre mi guarda con attenzione.

Ha capito.

Lo vedo dai suoi occhi.

«Dov’è Zaira?» chiede piano.

Abbasso lo sguardo.

Non rispondo.

Perché non riesco.

Perché se lo dico ad alta voce, diventa reale.

Rick si avvicina.

Mi mette una mano sulla spalla, la stringe piano.

«Tornerà.»

Scuoto la testa.

«No. Questa volta no.»

Lui mi fissa per un lungo momento.

Poi sospira.

E per la prima volta da quando ero bambino…

Non sa come aiutarmi.

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