Il Gioco Non Finisce Mai
L’aria è fresca, il sole è ancora alto nel cielo.
Io ed Enid stiamo camminando fuori dalle case, parlando del più e del meno.
Mi fa bene stare con lei.
È l’unica con cui posso rilassarmi davvero, senza sentirmi osservata o giudicata.
Ma ovviamente, la pace non dura mai troppo.
Perché appena svoltiamo l’angolo, li troviamo.
Carl e i suoi amici.
Sono lì, appoggiati al muro vicino all’armeria, ridono tra loro, ma appena mi vedono, i loro sguardi cambiano.
E soprattutto, cambia lo sguardo di Carl.
Carl mi squadra, il cappello abbassato sugli occhi, quel mezzo sorriso da stronzo sicuro di sé sulle labbra.
Mi basta un secondo per capire che ha voglia di giocare.
«Guarda chi si fa vedere,» dice con calma. «Dov’eri nascosta, Fenice?»
Fenice.
Quel nome lo usa solo lui.
Enid mi lancia un’occhiata, divertita.
Io sbuffo, incrociando le braccia.
«Dove cazzo mi pare.»
Carl sorride, i suoi amici ridono.
Ma i suoi occhi non smettono di guardarmi.
Solo che non mi sta guardando in faccia.
Il suo sguardo scivola.
Troppo in basso.
E solo allora ricordo cosa indosso.
Un top nero, aderente, che lascia scoperte le spalle e la pancia piatta.
Forse un po’ troppo corto.
E Carl se n’è accorto.
Lo vedo nel modo in cui la sua espressione cambia appena.
Nel modo in cui si lecca il labbro inferiore, come se non se ne fosse nemmeno reso conto.
E poi, all’improvviso, si avvicina.
Mi passa accanto troppo vicino, fino a sfiorarmi con il braccio.
Poi, con la voce bassa, mi sussurra all’orecchio:
«Copriti.»
Mi si ferma il respiro.
Non per le parole.
Ma per il tono.
Basso.
Ruvido.
Geloso.
Sorrido appena, voltando la testa verso di lui.
Lo provoco.
«Perché? Ti distrae?»
Carl mi guarda dritto negli occhi.
E so esattamente cosa sta pensando.
Ma invece di rispondere, si limita a sorridere, scuotendo appena la testa.
Poi si allontana, tornando dai suoi amici.
E io rimango lì, con Enid che mi fissa troppo divertita.
«Sei proprio nei casini,» mormora.
E la cosa peggiore?
Ha ragione.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top