Distrazioni🔞
Zaira non dice nulla.
Mi guarda soltanto, i suoi occhi scuri su di me.
Poi si china leggermente e mi bacia.
---
Le sue labbra sono calde, decise.
Sa esattamente cosa sta facendo.
E io?
Io mi lascio andare.
La mia mano scivola sulla sua schiena, le dita che sfiorano la pelle sotto la maglia.
Il suo respiro si fa più pesante, il mio cuore accelera.
E poi…
La sua mano scende più giù.
Molto più giù.
E quando mi tocca, un gemito mi sfugge dalle labbra.
---
«Zaira…»
Lei sorride appena.
«Vedi? Ti ho distratto.»
«Cristo.»
Stringo la sua vita, la tiro più vicino.
Le nostre labbra si incastrano di nuovo, più affamate stavolta.
Più veloci.
Più necessarie.
I vestiti iniziano a sparire.
Un bottone che si slaccia, una maglia che cade.
Le mie mani scivolano sulla sua pelle, sento i suoi brividi sotto il mio tocco.
E poi, la prendo in braccio.
---
La porto sul letto senza smettere di baciarla.
Le nostre bocche non si separano nemmeno per un secondo.
E quando la metto sotto di me, i suoi occhi incontrano i miei.
Un battito di ciglia.
Un respiro profondo.
E poi, ci uniamo.
---
I suoi gemiti mi fanno impazzire.
Le mie mani si stringono ai suoi fianchi, la sua pelle calda sotto i miei palmi.
Il mondo fuori non esiste più.
Non esistono più problemi, tizi misteriosi, cicatrici.
Solo noi.
Solo questo momento.
E quando entrambi raggiungiamo il culmine, le sue unghie affondano nella mia schiena, e io sussurro il suo nome come una preghiera.
---
Dopo, restiamo immobili.
I nostri respiri si calmano piano.
Le sue dita tracciano linee leggere sul mio petto, il suo viso nascosto contro la mia spalla.
Nessuno dei due parla.
Non serve.
Ci vestiamo lentamente, senza fretta.
E poi, ci addormentiamo.
---
Mi sveglio per primo.
La luce del mattino filtra dalla finestra, illuminando il viso di Zaira.
Sembra così tranquilla ora.
Così… mia.
Mi passo una mano sul viso, mi stiracchio piano.
Poi, lei si muove.
Sbatté le palpebre, mi guarda assonnata.
«Buongiorno.»
La mia voce è bassa, ruvida.
Lei sorride appena, poi si stiracchia.
«Dobbiamo andare.»
Annuisco, mi alzo dal letto.
Ci vestiamo in fretta, prendiamo le armi.
Poi, senza dire nulla, usciamo.
---
Il cancello è il primo posto dove andiamo.
Non possiamo perdere tempo.
Se quei tizi sono ancora là fuori, dobbiamo saperlo.
«Novità?» chiedo subito a uno dei ragazzi di guardia.
Lui annuisce, incrocia le braccia.
«Li abbiamo visti di nuovo.** Più vicini stavolta.**»
Mi scambio uno sguardo con Zaira.
Lo sapevo.
Non se ne sarebbero andati così facilmente.
«Quanti?»
«Quattro.** Ma potrebbero essere di più.**»
Zaira stringe la mascella.
«Dobbiamo fare qualcosa.»
Annuisco.
Perché il tempo delle attese è finito.
Adesso?
Si passa all’azione.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top