Chapter Thirty
-Piaci a Jacob.- esclamò il ragazzo muovendo le sopracciglia su e giù, causando un leggero sorriso da parte mia. Non ero in vena di battute, scherzi o risate, volevo solamente essere investita da un tram in corsa.
-Lo so, ma grazie per avermelo detto, Joey.- risposi stringendomi nel mio giacchetto nero. Lui mi guardò confuso e il silenzio calò tra noi, facendomi sentire leggermente in imbarazzo. Per questo me ne andai, ma prima che potessi abbandonare il moro, mi bloccò il polso.
-C'è qualcosa che non va, Rebecca?- mi domandò guardandomi negli occhi, cercando di capire cosa non andasse nella mia vita. C'erano tante cose che non andavano, dalla mia famiglia a finire con i miei amici, ma scossi la testa.
-Se volessi parlare... Sai dove trovarmi.- disse finalmente lasciandomi il braccio. Lo guardai, mentre si dirigeva verso il suo gruppo. Lo sguardo mi andò a finire su Madison e Blake, lui teneva un braccio sulle sue spalle e lei la testa sul suo petto. Distolsi lo sguardo da lì e tornai dalle mie 'amiche'.
-Cosa voleva, Rebby?- mi domandò Hanna, mentre cercavo una scusa plausibile da rifarle. Ma ringraziando il cielo dopo pochi istanti arrivò Hunter,
che abbracciò da dietro Kate. Mi voltai verso Emma e notai che stava parlando con Mark, quindi sperai che non li vedesse insieme.
-Hey piccolo.- lo salutò Kate stringendosi a lui che le sorrise. Per poi salutarci con un semplice 'Hey', io feci un cenno col capo, tornando al mio mondo, pieno di pensieri e problemi. Quando dopo pochi secondi la mia attenzione fu catturata da Carly, che sembrava che stesse vedendo un fantasma.
-Oh mio Dio!- esclamò a bocca spalancata, tutte quante, incluso Hunter, ci girammo per vedere cosa lei avesse visto: un gruppo composto da tre ragazzi si dirigeva verso l'entrata della nostra scuola. Due erano dietro ed uno avanti, erano tutti e tre dei bei ragazzi, infatti tutte le ragazze presenti nel cortile si girarono a vederli. Visto che non avevo intenzione di assistere ad un attacco di ormoni da parte di quelle tre, mi allontanai dirigendomi verso l'entrata.
Entrai, sapendo che la campanella sarebbe suonata a momenti, e mi diressi verso il mio armadietto per svuotare la mia borsa. Presi il libro di chimica e lo richiusi, ma una voce mi fece saltare sul mio posto, perdendo cento battiti.
-Hey!- esclamò, mi voltai pronta a trucidare chiunque fosse stato a farmi prendere un infarto e notai i tre ragazzi che erano fuori scuola. Erano tutti e tre abbastanza alti, uno era di carnagione scura, occhi marroni, tendenti al nero, sorriso bianco, un altro chiaro di carnagione, capelli biondi tirati un ciuffo ordinato, occhi verdi, con delle lentiggini sul naso e sulle guance e l'ultimo, quello che era davanti a tutti, abbastanza chiaro di carnagione, occhi azzurrissimi, capelli neri leggermente lunghi, che gli ricadevano sulla fronte e delle labbra piuttosto carnose. Sul volto di ognuno di loro era dipinto un sorriso.
-Scusami, non era mia intenzione spaventarti.- parlò il ragazzo scuro di carnagione. Aveva una voce deliziosa, oltre ad una faccia estremamente simpatica, se non fosse che sono la persona più timida al mondo, probabilmente me lo sarei fatto amico.
-Vi serve aiuto?- domandai sistemandomi la borsa sulla spalla, sentendomi leggermente a disagio davanti ai loro sguardi. A parlare questa volta fu il biondo, che si fece leggermente avanti.
-Sì, siamo nuovi, non sappiamo dove si trovi— cercò nelle sue tasche qualcosa e poi ne estrasse un bigliettino— l'aula d'arte.- disse leggendo sul foglietto stracciato. Io pressai tra loro le labbra, cercando di ricordare la strada per l'aula d'arte, poi annuii convinta.
-Venite, vi accompagno.- dissi imbarazzata, poi mi voltai e camminai per i corridoi verdi della mia scuola, tappezzati di armadietti.
Inutile dire che gli sguardi di tutte le ragazze presenti nell'istituto si puntò su di me e i ragazzi dietro. Molte mormoravano qualcosa all'orecchio delle loro amiche e io mi sentii parecchio in soggezione, volendo sprofondare nei miei blue jeans. Dopo pochi minuti, e dopo aver svoltato un paio di angoli ci ritrovammo davanti all'aula.
-Ecco l'aula d'arte. La lezione non dovrebbe essere iniziata, il professore fa sempre tardi.- gli comunicai e li vidi annuire. Poi il biondo e il ragazzo scuro entrarono. L'unico a rimanere fuori fu occhi azzurri, o meglio, occhi belli, che restò al mio fianco.
-Uhm... Non entri?- domandai sentendomi parecchio a disagio sotto il suo sguardo ghiacciante. Non avendo risposta, spostai i miei occhi dalla porta chiusa ai suoi, incastrando il mio castano al suo azzurro mare. Ci fissammo per qualche attimo, poi lui troncò il contatto visivo prendendo un foglietto dalla tasca, come aveva fatto l'amico, mentre io sprofondavo sempre di più nella vergogna.
-In realtà io frequento il corso di chimica adesso.- disse tirando sù un lato della sua bocca, in un sorriso sbilenco. Ingoiai la mia bile, mentre sgranavo gli occhi. L'avrei avuto in classe, per un'ora intera?
-Oh... Bene, anch'io. Andiamo.- dissi riprendendo a camminare, sentendo i passi del moro dietro di me, segno che mi stava seguendo. Sentii il suo sguardo bruciare su di me, sul mio corpo orrendo. Le mie gambe troppo magre e l'assenza di curve mi provocava un disagio assurdo. Ma dopo poco tempo arrivammo a destinazione.
La porta era chiusa, segno che la lezione era iniziata. Bussai e dopo aver udito un 'avanti' l'aprii.
-Collins... Immagino abbia fatto tardi per accompagnare il nuovo alunno?- chiese il professore sorpreso. Io annuii e mi diressi verso il mio banco, lasciando occhi azzurri da solo, davanti a tutta la classe, e davanti a tutte le
ragazze che sbavavano per lui.
-Lei deve essere...-
Spazio Me!
Heey! Un po' di suspense magari vi farà piacere. Ditemi se il capitolo vi è piaciuto, lasciate una stellina e un commento, please.
Byee
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