Chapter Forty-Four

Mi apparve il volto di Blake, non era più Christian era Blake. I suoi occhi erano diventati di un azzurro più intenso, i suoi capelli non erano più neri, ma solamente una massa indefinita bionda grano, le sue labbra erano meno carnose, ma di sicuro più attraenti. Sapevo che quello non era lui,
che era un altro, che era solo la mia mente che mi giocava brutti, anzi, pessimi scherzi, ma era così vicino,
che non riuscivo a ragionare lucidamente, quella vicinanza con Blake non c'era mai stata e mi stava facendo venire le palpitazioni. Sentivo il cuore battere forte in gola, come se volesse uscirmi fuori e il mio respiro più pesante del solido.
Posò una delle sue mani sulla mia guancia sinistra, accarezzandomela dolcemente e scostando una ciocca di capelli dal volta. Dove toccava lasciava una scia di fuoco e avrei voluto non lavarmi più. Quel blu intenso era davanti a me, a due centimetri, che mi fissava intensamente. Le nostre labbra si sfioravano senza mai toccarsi, era una tortura, ma per lui potevo attendere. I nostri nasi venivano a contatto ad ogni nostro movimento e per me tutto intorno taceva, qualsiasi rumore era muto, nulla e nessuno poteva rovinare quel momento, tanto atteso e voluto.

Ormai le nostre la labbra si stavano per collidere quando spalancai gli occhi riconoscendo la figura di Christian davanti a me. Blake si era polverizzato nel nulla ed io ero rimasta da sola con Chris, mi allontanai reagendo di impulso. Ciò lasciò molto perplesso il moro, che alzò un sopracciglio non capendo la situazione ed io non sapevo cosa dirgli, non potevo confessargli di aver visto Blake per alcuni secondi al posto suo, non era esattamente una cosa carina da dire a qualcuno che ha cercato di baciarti.

-Che ti prende? Fino a due secondi fa sembravi intenzionata a baciarti, cos'è cambiato?- disse alzandosi e venendomi incontro, visto che mi ero allontanata di qualche passo per ragionare lucidamente. Io scossi il capo avendo un caos nella mente e non sapendo come gestirlo, farfugliai qualche parola senza senso. Christian adagiò una sua mano sulla mia spalla, cercando di confortarmi.

-Io... Io non... Devo andare, mi dispiace.- esclamai correndo via, lasciando il moro con più punti interrogativi di prima, perché io ero brava solamente a fuggire via dalle situazioni che non riuscivo a gestire, ero ancora una ragazzina e lo sarei rimasta per sempre. Mi odiavo così tanto per quello che ero diventata, volevo fare tanto la ragazza popolare, ma non sapevo spiegare ad un ragazzo che non provavo quello che provava lui per me. Non volevo ferirlo, ma facendo così avevo fatto peggio: l'avevo illuso, l'avevo illuso che ci potesse essere qualcosa tra noi, quando non c'era neanche un 'noi'. C'era solamente la mia mente incasinata e il mio stupido cuore, che non riusciva a smettere di battere per certe persone.
Correvo più veloce possibile, non sentendo alcuna stanchezza, sentendo solamente il vento sferzarmi in volto, spostandomi i capelli, sentendo solamente il mio cuore battere forte contro la gabbia toracica, sentendo solamente un peso opprimermi il petto.
Non riuscivo a vivere così.

Dopo poco giunsi a casa, entrai e mi gettai sul letto. Decisi di fare un caldo bagno, così da poter rilassare i muscoli, vista la tensione. Preparai la vasca, mettendoci mezzo bagnoschiuma al cocco e poi mi immersi, facendo arrivare l'acqua fino al collo, era calda e confortante, mi faceva sentire bene, mi riempiva, colmava alcuni vuoti. Come i miei genitori, che non c'erano mai, che non mi avrebbero mai accettata, che non mi consideravano mai, che non erano mai fieri di me, che non mi amavano come avrebbero dovuto. Poi tutti i problemi tornarono a mente, soffocandomi. Scivolai piano piano con la testa dentro l'acqua, ogni piccolo problema, casino, disastro, affondavo di un po'. Blake, Madison, Christian, Jacob, Kate, Carly, Hanna, me, la mia vita.
Mi ritrovai sott'acqua a guardare il soffitto, sentivo che cercava di entrare, ma trattenevo il respiro, lasciando che il fardello mi cadesse sulle spalle. Quando provai a fare qualcosa, che forse non avrebbe aiutato molto, ma tentar non nuoce. Contai fino a tre poi urlai, urlai come se non ci fosse un domani, come se la mia intera e completa vita dipendesse da quell'urlo, ovviamente nessuno lo udì, soffocato dall'acqua. Ma sentii il petto alleggerirsi, urlai finché non sentii il polmoni bruciare, finché non mi finii il fiato, la voce, finché non mi sentii libera. Dopo di che risalii respirando e tossendo a causa dell'acqua entrata nei polmoni, poi mi strinsi le gambe al petto chiudendo gli occhi e rilassandomi.

...

Erano le sette e mezza ed io ero ancora davanti all'armadio alla ricerca di qualcosa da indossare. La sera precedente avevo capito che non ne valeva la pena avvelenarsi per i miei genitori, per Blake, per Madison e per chiunque mi avesse fatto o mi stesse facendo soffrire, che dovevo essere forte nonostante tutto, io potevo farcela.
Dopo poco afferrai una gonna nera a palloncino, una maglia bordeaux con alcuni strappi cuciti da delle spille, poi presi delle calze nere leggermente strappate, regalatemi da Emma, le mie Dr. Martens e mi lavai. Applicai del mascara e del correttore per poi correre in macchina. L'autista mi accompagnò a scuola in totale silenzio, quando scesi scorsi subito la figura di Christian. Sperai con tutta me stessa non mi notasse quando alzò lo sguardo e mi vide, forzai un piccolo sorriso per poi correre dentro scuola, non volevo parlare con nessuno in quel momento, volevo solamente che quella giornata finisse, ma mentre mi dirigevo verso la mia classe udii qualcuno discutere, seguii le voci per ritrovarmi non troppo lontano da due figure che sembravano stessero litigando, ma si nascondevano dietro ad un armadietto, impedendomi la visuale.

-Lasciami in pace, lo sai che sono fidanzata.- parlava una voce femminile abbastanza familiare, ma ancora non riuscivo a riconoscerla, mi accostai al muro per sentire meglio, anche se ero ancora troppo distante per poterci capire qualcosa. I due continuavano a parlare, ma non alzavano mai troppo la voce, forse temendo di essere scoperti.

-Mi piaci ed anche tanto, da quanto vedo è ricambiato perché non lo lasci?- esclamava un'altra voce maschile, poi un sospiro. Anche quest'altra era molto familiare, ma facevo schifo a riconoscere le voci, quindi non potevo ipotizzare nessuno, forse mi stavo solamente sbagliando ed impicciando dei fatti di qualcuno che non conoscevo affatto. Poi continuarono a parlare fin quando non alzò la voce uno dei due.

-Cazzo Madison, lascia perdere Blake e sta con me! Posso farti felice molto di più!- esclamò lui sbattendo una mano sull'armadietto, io spalancai la bocca shockata. Madison? Madison Dallas? Madison di Blake? La stessa Madison super fidanzata con Blake Robert Gray? Non potevo credere alle mie orecchie, forse mi era rimasta ancora un po' d'acqua dal giorno precedente che non mi faceva sentire perfettamente.

-Non lo so, Mark, non lo so...- non potevo credere a quello che stavo attualmente ascoltando. La mia bocca era completamente spalancata e indietreggiavo ancora shockata ed incredula, non potevo credere che stessero seriamente facendo questo a Blake, una persona dolce e gentile come lui, che non si merita alcun male. Spostandomi leggermente scorsi le loro figure: Mark era davanti Madison, con le braccia intorno alla sua testa, con il corpo schiacciato all'armadietto, i loro volti erano molto vicini. Questo mi ricordava il giorno precedente con Christian, ma scacciai via quel futile pensiero. Il ricordo della sera delle festa di Cameron riaffiorò, li avevo già visti baciarsi, ma non avevo detto nulla a Blake od a nessun altro, ma se fosse successo qualcosa non avrei potuto stare zitta.

Emisi un rumore che fece scattare i due verso di me, io continuai ad indietreggiare scossa da tutta quella situazione.
-Rebecca... Aspetta!- esclamò Madison cercando di arrestare i miei passi, ma ero troppo scossa per poter pensiero razionalmente. Prima che potesse raggiungermi corsi via, come il giorno precedente.

Perché tutte a me? Nella mia corsa non mi accorsi di una persona che mi intralciò, facendomi finire contro. Mi scontrai con un petto sicuro e scolpito, peccato che il mio naso ci ci sia schiantato contro, altrimenti sarebbe stato lontanamente piacevole.
Alzai lo sguardo da una felpa con su scritto 'Revenge' in giallo e rosso, per scontrarmi con delle pozze blu profonde.

-Rebecca, stai bene?- mi domandò Blake posando le sue mani sulle mie braccia, per bloccarmi dal cadergli addosso e lui insieme a me, finendo entrambi a terra. Io annuii non sapendo cosa fare, alla fine meritava di sapere la verità.

-Blake, io ti devo parlare...- iniziai il discorso agitata, non sapevo come dirglielo, non sapevo quale sarebbe stata la sua reazione, se mi avrebbe creduto, se si sarebbe arrabbiato, se sarebbe andato dritto da Madison e Mark, non sapevo assolutamente, stavo brancolando nel totale buio.

-Ecco vedi io... Ho visto Madison...- iniziai deglutendo e guardandolo negli occhi, quegli occhi tanto accessi e vivi, non potevo spegnere quella luce propria di cui vivevano, non potevo dirgli una tale cosa e distruggerlo, come se fosse quello il mio scopo, non potevo. Non avrei retto a vedere Blake distrutto e devastato, non potevo sopportare il suo cuore spezzato da me, una stupida ragazzina che cercava di fare la cosa giusta, sbagliando. Non potevo permettermi di ferirlo, altrimenti non sarei stata tanto migliore di Madison e Mark. Non volevo essere quella che avrebbe visto il suo mondo spezzarsi insieme al suo cuore, non avrei retto.

-Madison cosa?- mi incitò Blake dopo aver notato che mi ero bloccata, ora avrei dovuto inventarmi qualcosa, non potevo più dirgli la verità, non era compito mio raccontargli della relazione tra Madison e Mark, e non parlo solo di oggi, ma di anche quel giorno alla festa, non potevo.

-...-

Spazio Me!
Heeeeeeeeeeey! Come va? Da voi iniziata la scuola? Da me sì e sono già stanca, spero che quest'anno sia migliore dell'altro. Sono riuscita ad aggiornare sebbene sia mezzanotte meno un quarto, ma who cares.
Spero vi sia piaciuto, lasciate una stellina e commentate con quanti anni credete che io abbia🤷🏻‍♀️
Byee

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