PASSARE IL TEMPO CON LORO
Rassegnatevi anche in questo ambito: non esistono teorie pedagogiche che, per una crescita ideale dei vostri bimbi, consiglino di lasciarli giocare per 5/6 ore da soli, chiusi a chiave in un ripostiglio insonorizzato, mentre voi ascoltate musica, leggete libri o guardate la tv!
Farsi l'abbonamento allo stadio per la propria squadra del cuore con la motivazione che lo vuole vostri figlio di 7 mesi non rientra tra le possibilità credibili.
Bisogna passare del tempo con loro.
A dimensione loro.
E anche tanto tempo.
Sempre.
Ovunque.
Con attività varie da propinar loro per tenerli interessati.
Siete ancora li'?
Non siete svenuti?
Addirittura è bene non chiudere mai le porte per non causare traumi ai bambini che volessero andare in giro per la casa: dimenticate, quindi, anche di cacare in tranquillità.
Una sofferenza tremenda per chi non riesce ad andare di corpo anche soltanto avvertendo il più leggero dei rumorini ambientali e per coloro i quali anche con un impercettibile ultrasuono possono aver bloccato definitivamente ogni sforzo rovinando il sacro momento dell'evacuazione.
Dovete essere sempre presenti e pronti per l'uso!
Dal momento in cui sono capaci di deambulazione libera e autonoma bisogna subire, quindi, la loro continua presenza nei pochi metri quadri del nostro bagno (qualche anno prima considerato paradiso naturale e inespugnabile in cui nascondersi dal partner).
I bambini, stitici per natura, sembreranno godere del fatto di negarti uno dei pochi momenti di privacy della tua vita e saranno abilissimi a creare sit in nella mattonella più vicina ai tuoi piedi.
Ogni tuo sforzo per convincerli ad uscire dal bagno ed ogni tuo sforzo in generale sono destinati all'insuccesso.
Non si muoveranno da li': ci sono più probabilità che si muova autonomamente la tua cacca e non loro.
E' questo il paradosso: tu cachi, ma i veri "stronzi" sono loro!
Bisogna quindi armarsi di fantasia e inventare giochi pedagogicamente utili allo scopo.
Ci sono giochi che muteranno il corso di formazione del carattere di una persona.
Il Dottor W. Bowen ha così definito il carattere: "l'impronta della vita sull'individuo è la reazione dell'individuo alla vita".
Una definizione senz'altro giusta anche se il suo vicino di casa una volta riferì che, durante una riunione di condominio, la signora Bowen gli confidò: -certe volte mio marito inventa delle boiate pazzesche, le scrive sui libri e molta gente addirittura ci crede...
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