2. I "bisognini"

Lo so, non è una bella immagine.
Ma giunti a questo capitolo, lo possiamo dire senza rischio di essere smentiti: siamo nella merda!
La cacca dei bambini e' uno degli argomenti classici su cui si dilungano i genitori che s'incontrano: -ma il tuo quante volte la fa?
Ogni quanto la fa?
Con quali intervalli di tempo tra una e l'altra?
-Il mio la fa di una consistenza media! Il vostro di che colore?
Insomma possiamo dire che dei genitori con bimbi piccoli non affrontano argomenti di profonda filosofia o alta letteratura.
E' pur vero, in effetti, che la prima cacchina dei bambini è tremenda! Prendendo in prestito due canzoni di Fiorella Mannoia potremmo definirla attraverso la vista "Caffè nero bollente" e con l'olfatto "Oh, che sarà che sarà?"
Uno dei problemi che angoscia giustamente i genitori è la stitichezza dei loro pargoli.
Soprattutto i più inesperti cadono in paranoia: cosa fare?
Quelli che si fingono esperti, invece, mettono in pratica le antiche "tecniche della nonna": tipo stimolarli per via anale...
Non scherzo: c'è chi consiglia di usare gambi di prezzemolo per la stimolazione rettale!
-Stranamente il mio bimbo non si sente sollevato subito da questo suggerimento della nonna, ma piange ancora di più - dice qualche mamma che ha provato.
Stranamente mica tanto!
Voi direte: ma sono solo esili gambi... Si', ma per il corpicino di un bimbo di qualche centimetro equivalgono a un paio di travi che gli arrivano fino all'esofago.
Ad un certo momento della sua crescita, il bambino e la stitichezza saranno due concetti agli antipodi: come l'Italia e gli appalti non truccati. Quando il piccolo regolarizza le proprie scariche arriva il problema opposto: non si ferma più!
Quello che un povero uomo stitico di mezza era' fa in una settimana, un bambino di pochi mesi di vita te lo realizza durante una singola poppata, quando trionfalmente beve, caca, rigurgita ed erutta nello stesso istante!
Vorrei porre, a conclusione di questo argomento poco gratificante, un problema linguistico: vogliamo smetterla di chiamarli "bisognini"? Siamo in presenza, spesso, di chilometrici exploit di eruzione anale senza pari in natura.
Togliamo questo irreale diminuitivo.
E a che ci siamo: non li chiamiamo neanche "bisogni": io ho guardato bene le cacate dei miei figli e non ne sento mai la mancanza, non ne ho proprio... bisogno!

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