I contrasti in un rapporto di coppia tra marito e moglie sono normali, diventano drammatici quando si diventa papà' e mamma, ovvero "coppia con".
Il figlio, infatti, e' la variabile impazzita che fa pendere l'ago della bilancia da una parte o dall'altra in ogni minima discussione.
Presto sia papà che mamma capiranno che una tattica buona e' far dire al bambino ciò che il genitore in realtà vuole in prima persona; interpretare i suoi bisogni secondo la propria convenienza; manipolarlo a proprio uso e consumo in modo strategico. L'inizio di frasi tipiche sono: - il bambino vuole...
- Il bambino ha bisogno di...
Il problema e' che uno dei due genitori scopre per primo questa tattica e prende quel vantaggio di qualche settimana sull'altro.
Poi, se il partner non è scemo, lo capisce e il vantaggio appunto... scema! Per prolungare questo vantaggio temporale consiglio all'inizio di attuare una strategia che non dia troppo nell'occhio: così è meglio che la mamma, la sera della finale di Champions League, dica in modo molto vago che il bimbo ha bisogno di un po' d'aria fresca prima di andare a dormire.
Non e' consigliabile, invece, due minuti prima del fischio iniziale dell'arbitro, che la mamma legga chiaramente negli occhi del pupo il suo impellente desiderio di andare in una celebre località marittima per fare una imprescindibile passeggiata pro-acquisti tra i negozietti turistici e una cena carissima a base di pesce nel migliore ristorante della zona.
Secondo me, il marito potrebbe sospettare qualcosa...
Quando il bambino e' cresciuto e può parlare non ha più bisogno di ufficio stampa e sarà il momento delle rivendicazioni.
Se combina guai la madre urla al padre: - Giovanni vieni a prendere TUO figlio...
Se si sta ficcando in qualche guaio il padre avverte la madre: - Maria va a vedere dov'è TUO figlio...
A saperlo prima il bimbo non andava registrato all'anagrafe ma alla motorizzazione, perché fa più passaggi di proprietà di una Fiat Panda!