Chapter III - I say it or not?

[Akito]

Sospirai, chissà cosa voleva Fuka.
Avevo letto immediatamente il suo messaggio e mi ero precipitato davanti la scuola all'istante.

Ero qui da almeno mezz'ora, la cosa buffa era che si lamenta sempre di Sana e dei suoi ritardi.

Ma perché, in ogni mio fottuto pensiero, ci doveva essere lei.

Sospirai, sospirai e risospirai, mi ero stufato di aspettare.

Feci retro-front quando qualcuno mi venne addosso.

Fuka era davanti a me con le mani sopra il naso e un espressione di dolore «ahio Akito ma che petto hai, il mio povero naso» la ignorai e mi appoggiai al muro della scuola.

Le sorrisi leggermente e le feci segno di avvicinarsi, mi sentivo in colpa con lei, per non so quale motivo «finalmente Fuka, non ci speravo più» lei mi fece cenno di non preoccuparsi, poi si appoggiò al muro vicino a me.

Prese un respiro profondo e poi inclinò la testa, verso di me «ho ascoltato la conversazione fra te e Naozumi» buttò giù, senza esitazione.

Ed io l'ascoltai, strabuzzando gli occhi e non potei fare a meno di deglutire leggermente.

Decisi di stare in silenzio e di far parlare solo lei, era meglio così «ero agli studi per portare dei materiali a Sana e volevo andare da Naozumi per salutarlo ma le vostre urla si sentivano da fuori e mi sono imbattuta nella vostra conversazione» mi misi le mani in tasca, annuendo leggermente, in fondo sapevo che Fuka ne era al corrente.

Appoggiai la testa al muro e la fissai «e come l'hai presa?» lei rise leggermente.

Mi fissò con gli occhi lucidi e mi sorrise.

Il mio cuore fece una capriola, mi sentivo un bastardo, l'avevo usata e in quel momento provavo solo sensi di colpa «come puoi dirmi una cosa del genere? In ogni caso all'inizio male ma ho capito una cosa» aggrottai le sopracciglia e lei continuò «io non sono la tua ragazza, anzi, non lo sono mai stata. Tu sei sempre stato innamorato di Sana, io ti ho costretto a essere il mio ragazzo, oppure tu hai voluto aggrapparti a me per dimenticarla ma evidentemente non ci sei riuscito. Ho ragione Akito?» rimasi senza parole e lei abbassò la testa.

La verità è che aveva ragione.

Lei lo sapeva, io lo sapevo ma nonostante tutto per mesi avevamo tenuto in piedi un teatrino.

In tre mesi non l'avevo minimamente sfiorata, non l'avevo mai baciata e la consapevolezza di averla incatenata a me solo per non accettare il fatto che stessi sotto alla stessa ragazza dalla quarta elementare, mi turbava.

Fuka interpretò il mio silenzio come un'ulteriore conferma «ti sei dato la risposta da solo» si staccò dal muro e mi sorrise «è stato bello essere la tua finta-fidanzata» mi porse la mano in avanti e io l'afferrai subito.

Le sorrisi e poi l'attirai a me, abbracciandola «sei una ragazza forte Fuka, troverai qualcuno che ti amerà per quello che sei. Quel ragazzo non ero io» lei si staccò da me, asciugandosi alcune lacrime «beh Akito, spero che rimarremmo comunque amici» le sorrisi «ma certo che si! Grazie per essere stata la mia finta-ragazza» mi sorrise anche lei poi andò via, scomparendo tra le vie buie di Tōkyō.

Ma adesso che Fuka mi aveva lasciato, mi aveva messo in difficoltà.

Enormi difficoltà, avrei dovuto dirlo o no a Sana?

Almeno sapevo che ricambiava ma se per qualche strano motivo, che solo lei poteva avere, mi dicesse di no?

Non se ne parlava, non potevo rischiare.

Io non dirò nulla a Sana.

[Sana]

«CHE HAI FATTO!?» urlai a Naozumi, entrato abusivamente nel mio camerino «ho detto tutto ad Akito» ripetè nuovamente.

Sentì il mio cuore spezzarsi in mille pezzi, aveva rovinato tutto.

La rabbia si impossessò di me, mi veniva voglia di prenderlo a martellate «perché l'hai fatto Naozumi? Non sapevi che aveva una ragazza? Io non volevo che lo sapesse così. E sopratutto hai messo in confusione me e lui.»

Lui mi guardò con uno sguardo stranito ma sincero «non ricordavo l'esistenza di questa ragazza» si fermò per un pò «oh....ma si, certo, parli di Fuka? Mi sono appena ricordato. Mi dispiace ma anche lei lo sapeva, fin dall'inizio. Comunque, tu come ti saresti sentita al posto mio? Ferita...delusa...dimmi Sana» lo ignorai categoricamente.

Stupida, stupida.

Avevo deciso di perdonarlo per nulla.

Sospirai, massaggiandomi le tempie con due dita.

Eppure non ero realmente arrabbiata con lui.

Naozumi aveva ragione, tutti lo sapevamo, eravamo solo spaventati nel cambiare le cose.

Aveva agito per il mio bene ma nel modo sbagliato «bene Naozumi, questa storia finisce qui. NON VOGLIO AVERE PIÙ NIENTE A CHE FARE CON TE, CAPITO?» urlai ferita «Sana io...» cercò di scusarsi ma io uscì prontamente dal camerino.

Ah ci tengo a precisarlo, era il mio camerino.

[Bab:mi sa che l'hai fatta grossa Naozumi
Misako: bhe lo credo anch'io!
Bab: lei che ci fa qui?
Misako:io sono ovunque!
Bab: così mi spaventa!
(N.A questo scatch non potevo toglierlo, mi ha fatto così ridere all'epoca -per i nuovi lettori, nel vecchio formato del libro ero solita mettere battutine di Bab stile anime- infatti ho deciso di lasciarlo tra parentesi. Buona continuazione di lettura ;)]

Tutto ciò mi aveva solo mandato in confusione.

E adesso cosa avrei dovuto fare? Glielo avrei detto oppure no? Non lo sapevo.

E se, per un qualunque motivo, Akito mi dicesse di no?

Ma si, non dirò nulla ad Akito.

***

Una settimana dopo:

«Ehi, terra chiama Sana! C'è qualcuno? SANA INSOMMA» mi urlò qualcuno all'orecchio, facendomi sobbalzare in aria.

Guardai Fuka distrattamente e iniziai a giocare con le mie dita «ciao Fuka che ci fai qui?» le chiesi tranquillamente, appoggiando la testa su una superficie dura «tonta di una ragazza siamo a scuola» mi urlò lei mentre io realizzai di essere tra i banchi di scuola «COSA?» lei cadde per terra e mi guardò male «COME HAI FATTO A NON ACCORGERTENE PRIMA? In ogni caso, come sta la caviglia?»

Le sorrisi «beh, molto meglio» lei ricambiò il sorriso «lo sai che la gita è stata spostata a domani, maledetto Zeus» la guardai male «Fuka! Non bestemmiare» le urlai divertita.

Sapevo quanto lei amasse la saga di Percy Jackson, era la sua preferita.

Fuka scoppiò a ridere e incrociai le braccia al petto «mio padre allora sarà fiero di me» alzai gli occhi al cielo «non riesco a vederti come figlia di Poseidone, Atena magari? Comunque lo sai che, nonostante abbia tolto il gesso ieri, riesco già a correre» dissi, con il mio sorriso più bello e facendo una giravolta.

Fuka alzò gli occhi al cielo «solo tu sei capace di correre dopo ventiquattro ore senza gesso e comunque mio padre è Poseidone» scoppiai a ridere «contaci.»

Fuka sbuffò e borbottò qualcosa «il fatto che il protagonista sia figlio di Poseidone, non significa nulla. Inoltre, lo sai che essere figlia di Poseidone comporta ad essere una Serpeverde?» affermai, lei mi guardò a bocca aperta «Ma io sono Tassorosso! Non puoi dirmi una cosa del genere, non che odi i Serpeverde ma Tassorosso forever per me, ecco. CHI TI HA DETTO QUESTA ASSURDITÀ?» indicai Tsuyoshi dietro di me e lei lo guardò infuriata «COME PUOI DIRE UNA STUPIDATA SIMILE, TSUYOSHI!» cercai di farla calmare e menomale che fosse Tassorosso....

Risi di gusto, cercando di cambiare discorso «come ti va la vita sentimentale, non ne parliamo da tanto» lei sbiancò subito.

[Fuka]

Sbiancai immediatamente, le avrei detto della rottura tra me e Akito? Lei ne sarebbe felice! Quindi credo che le dirò tutto, tralasciando la conversazione fra lui e Naozumi.

«Io e Akito ci siamo lasciati» affermai, tutto in un fiato.

Lei mi guarda
Lei mi guarda
Mi sta guardando
SANA PER L'AMOR DEL SIGNOR D RISPONDI
Bhe, allora
Sana sto aspettando
ANSIA

Sorrise istericamente e poi si alzò, senza emettere un suono, scappando via.

Lo dico e lo ripeto solo lei è capace di correre dopo due giorni di gesso.

Ma non capisco il suo comportamento.

[Sana]

Quando mi disse di lei e Akito, ero così felice, volevo esplodere, piangere abbracciarla ma qualcosa mi bloccò.

Sicuramente Fuka non era una ragazza stupida e se si erano lasciati, lei aveva sentito la famosa conversazione.

La guardavo
Lei guardava me
Si stava incavolato, lo sentivo
Fuka mi dispiace ma io non posso dirlo ad Akito
Volevo piangere
E non so nemmeno perché.

Così corsi via.

[Akito]

Stamattina non volevo sentire discussioni, non volevo alzarmi dal letto punto e basta.

Mi scocciavo ad andare a scuola, sopratutto dopo ciò che era successo.

Cosa avrei fatto e soprattutto, cosa avrei fatto con lei...

Lo sapeva o no?
La rottura con Fuka
La discussione con Naozumi
Lei..

Insomma....un totale casino

Mia sorella gridava qualcosa che solo i marziani sarebbero riusciti a capire perciò, non volendola sentire, andai a scuola con l'intenzione di affrontare tutto e tutti.

E poi io sono Akito Hamaya.

Il tragitto casa-scuola fu abbastanza veloce e appena arrivai, pensai che lei fosse lì ma arrivato in classe, c'era solo Fuka, imbambolata davanti al banco di Sana.

Mi avvicinai a lei e la mossi per la spalla «che hai?» aveva lo sguardo assente, vuoto ma allo stesso tempo preoccupato «e dov'è Sana

Lei spostò lo sguardo su di me «non ne ho idea» come non ne aveva idea? Ma mi prendeva in giro per caso? Siete delle best friend forever o come cavolo dite voi e non mi sai nemmeno dire dov'è.

«È scappata dopo che le ho detto di me e te» mi disse, quando io girai i tacchi per andarmene al mio banco.

Io mi girai, per capire se fosse seria, però continuava a guardare fuori «scusami Fuka ma come ha fatto a correre se solo ieri ha tolto il gesso» lei sospirò, facendo spallucce «le ho chiesto pure questo e lei ha risposto con "Io sono Sana".»

Applausi per Sana, lo sa mezzo mondo chi sei.

Inizio a pensare, ci sono due ipotesi:
•è nello stanzino dove facevamo il corso di Karate.
•è al gazebo.

Il mio istinto mi portò a scegliere il gazebo e, piantando Fuka, comincio a correre.

L'unica cosa che riuscì a sentire fu un:
«ma oggi mi piantate tutti così?»

{N.A: Quando realizzi che Fuka è una pianta perché la piantano tutti, no okay, mi dileguo.}

~capitolo corretto il 20/10/18~

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top