Risultati Seconda Prova e classifica finale
Ed eccoci con i giudizi finali e la relativa classifica, che, lo ricordiamo, sarà frutto della combinazione dei voti ottenuti nella prima e nella seconda prova. Colgo nuovamente l'occasione per porre a voi tre finalisti i miei complimenti per le opere a cui avete dato vita, partendo da tracce che definire "ostiche" credo sia un eufemismo.
Ritengo inoltre doveroso scusarmi per il ritardo nella pubblicazione dei risultati, che saranno frutto, almeno per questa prova conclusiva, di votazioni e giudizi di soli quattro di noi giudici (gli altri due, per cause di forza maggiore, non sono riusciti ad inviare le loro valutazioni).
Ma bando alle ciance! Ecco i giudizi della seconda prova:
- GRUPPO AWEN, Giudice Koira:
"I Poteri Antichi", di @TheManiae:
1) GRAMMATICA E STILE: 5/5
Sulla grammatica nulla da segnalare. Attenzione a qualche errore di battitura - pochi (parole ripetute, tempi verbali, apostrofi...) -.
Lo stile, asciutto, con periodi brevi, è anch'esso impeccabile. La lettura procede spedita e scorrevole, senza titubanze, tenendo il lettore incollato alle pagine - virtuali - fino alla conclusione. Perfetta la costruzione dei flashback, che di tanto in tanto fanno capolino nella storia, e ottime le descrizioni, in particolare quella del "Bosco primordiale" (che mi ha fatto pensare all'Eden biblico).
2) ORIGINALITÀ: 2,5/5
Quanto a originalità, siamo esattamente a metà strada. Come tu stesso sottolinei nelle note al termine della tua storia, la trama e la caratterizzazione dei personaggi risentono molto delle creazioni di Tolkien e della Le Guin (il fantasy ti scorre nelle vene, parafrasandoti). D'altra parte, nonostante gli echi biblico-filosofici del tuo "Bosco primordiale", credo sia stato molto originale il modo in cui hai inserito una tale realtà utopica nei tasselli del racconto a cui hai dato vita, astenendoti dall'esprimere un giudizio - oggettivo - su di essa. Sul finale, ambiguo, la protagonista Camille si erge così a portavoce della perplessità di un ipotetico lettore: "Fece un passo in avanti e ricominciò a camminare".
3) COERENZA CON LA TEMATICA: 1/5
E sono stata buona! Allora... nella traccia della seconda prova chiedevamo espressamente che un personaggio storico o letterario si ritrovasse proiettato, senza preavviso, "in un tempo - o società - distante anni luce dal proprio bagaglio etico-morale". Mio caro TheManiae, mi spiace constatare che con molta probabilità tu non abbia letto la traccia (in caso contrario... diamine, ti è sfuggito proprio il passaggio più saliente, ragazzo mio!): i due protagonisti di questa storia, lo stregone Zenar e l'orfana Camille, sono entrambi frutto della tua fantasia. Non ci siamo proprio, insomma. Ti ho comunque dato un punto perché bisogna riconoscere un minimo di coerenza con la più ampia tematica del "relativismo etico" in ciò che hai scritto: come Zenar sottolinea nei passaggi finali del racconto, "I poteri antichi non sono buoni e non sono cattivi. Bene e male sono concetti che abbiamo creato noi umani e che abbiamo tentato di dare a qualcosa più antico e grande di noi (..)".
4) SVILUPPO: 4/5
Ottimo lo sviluppo della tua storia. Sin dalle prime righe, complice l'esordio in medias res, ci si appassiona alle vicende di Camille Ashling, questa esile ragazzina che, senza preavviso, da un giorno all'altro si presenta alla porta di un potente stregone. Man mano che la narrazione scorre assistiamo, rapiti, al particolare legame che gradualmente si instaura tra i due (molto simile, come lo stesso Zenar non manca di notare, a un rapporto padre-figlia). Apprese le motivazioni che si celano dietro la misteriosa visita di Camille, scopriamo infine l'esistenza di una realtà "irreale", panacea e a un tempo fonte - in entrambi i casi potenziale - di tutti i mali che affliggono la ragazza, in un turbinio di eventi che termina con un finale che lascia aperti una miriade di interrogativi su quale sia la vera essenza della natura umana: quella originale, spogliata delle vesti imposte dal tempo-società in cui si trova inscritta.
TOTALE: 12,5/20
- GRUPPO ALBERO DELLA VITA, Giudice FioreDArgento:
- "Un'imperatrice post-moderna", di Stardust-99:
1) GRAMMATICA E STILE: 4/5
Il racconto è ben eseguito, ma alcuni periodi risultano poco fluidi. Ci sono degli errori di battitura, come un "lo" al posto di "la", e talvolta un uso più consapevole della punteggiatura aiuterebbe il testo. Nel complesso però, non c'è davvero molto da dire.
2) ORIGINALITÀ: 3/5
Nel complesso il racconto usa tematiche già molto sfruttate, ma le usa bene. La scelta del personaggio storico è interessante, anche se avrebbe potuto essere sostituito da molti altri contemporanei per sortire gli stessi effetti. Capisco però che per comprendere a pieno la psicologia di un personaggio realmente esistito sia necessario più tempo, per cui non ti ho penalizzata in tal senso.
3) COERENZA CON LA TEMATICA: 4/5
Il racconto soddisfa le richieste della traccia nell'utilizzo di un personaggio fantastico e/o realmente esistito, ma a mio avviso l'aspetto etico avrebbe potuto trovare più ampio spazio. Infatti, quando si esula dalla discussione politica, i personaggi si ritrovano ad affrontare uno shock culturale da ricondurre più specificatamente alla traccia assegnata in precedenza.
4) SVILUPPO: 3/5
Il racconto risulta ben congegnato, equilibrato nello sviluppo del nucleo portante e nella gestione della linea temporale. Tuttavia, sarebbe stato ben accolto un approfondimento iniziale, anche per strutturare meglio l'ambientazione che dal racconto non emerge, nonostante il salto temporale che avrebbe reso l'inserimento di descrizioni agevole.
TOTALE: 14/20
- GRUPPO DOPPIA SPIRALE, Giudici Fuyu_ki e Jenny_Kravenn:
"Ceci n'est pas l'Enfer", di @NinaBlueStar:
- Giudizio di Fuyu_ki:
1) GRAMMATICA E STILE: 4,5/5
La grammatica è perfetta. Zero sbavature, zero errori di battitura. Quanto allo stile, ho trovato alcune frasi un po' ampollose, così come un paio di linee di dialogo, ma per il resto ottimo lavoro. Scrivi in modo fluido e maturo.
2) ORIGINALITÀ: 5/5
Anche qui, siamo su alti livelli. Fantastica la reinterpretazione dell'oltretomba, presentato in chiave moderna, in linea con quella che a mio avviso dovrebbe essere la corretta visione dell'aldilà: un luogo di sofferenza psicologica, avulso da qualsiasi tipo di punizione corporea – francamente insensata, vista la natura spirituale dell'anima. Ho apprezzato anche il tono del racconto, a metà tra il tragico e il comico: una Commedia, appunto. Divina? Chissà.
3) COERENZA CON LA TEMATICA: 5/5
Il racconto rispecchia fedelmente la traccia assegnata, sia per quel che riguarda la scelta del personaggio, sia per le tematiche trattate: davvero ben scritte le varie riflessioni sui concetti di libertà, uguaglianza e fratellanza, un riassunto perfetto del relativismo socio - culturale. La tua storia pone le domande giuste al momento giusto, senza mai offrire una risposta definitiva, come dovrebbe essere. Perché, voglio dire, al mondo esiste davvero qualcosa di definitivo?
4) SVILUPPO: 4/5
La trama di questa OS si è rivelata sufficientemente contorta e creativa da colpire il mio incontentabile spirito da lettore, quindi mi verrebbe da assegnarti un punteggio pieno solo per questo.
Ma non lo farò.
Perché sono pignolo.
C'è da dire, però, che i pregi superano di gran lunga i difetti. Anzitutto, ho davvero apprezzato il lavoro di decostruzione del concetto di Inferno dantesco, che nell'OS viene trasformato in una sorta di oltretomba soggettivo e indeterminato, un limbo surreale in cui non esistono peccati assoluti né giudizi definitivi, ma soltanto percorsi e condanne interiori. Molto buona anche l'evoluzione psicologica del personaggio di Lady Oscar, che nell'arco di poche ore – o forse giorni, anni, o magari secondi? Con l'aldilà non si può mai dare nulla per scontato – vede la sua morale di vita sgretolarsi davanti ai suoi occhi ed è costretta a forgiarsene un'altra da zero. Emblematico, in tal senso, il finale, in cui Oscar uccide (?) la protagonista, forse per liberarsi dell'unica voce – quella della ragione – che avrebbe potuto farla deviare da una strada scelta più per paura che per reale determinazione. Peraltro è da notare che, a prescindere da quanto evidenziato finora, il personaggio è trasposto in modo assolutamente fedele all'opera originale di Riyoko Ikeda. La passione e l'impegno che ci hai messo nel reincarnarlo nella tua storia è evidente, e per questo ti faccio i miei più sinceri complimenti.
Discorso a parte lo merita la protagonista, che non mi ha convinto del tutto. Lei è una sorta di Dante moderno, e in quanto tale ricopre il ruolo di osservatrice e testimone piuttosto che di vittima degli eventi. E per carità, a osservare ciò che accade a Oscar e a commentarlo è molto brava, tuttavia nel corso del racconto non vediamo quasi mai una sua riflessione totalmente personale, scaturita da ciò che vive lei e lei soltanto. È come se fosse un prisma che riflette la sofferenza altrui e la trasmette al lettore in tutte le sue tonalità di colore: molto bello, sì, ma alla fine è solo un pezzo di vetro. Il che non è necessariamente un male, se si vede il personaggio per quello che è, ossia un tramite; tuttavia, non nascondo che un minimo di introspezione in più non mi sarebbe affatto dispiaciuta.
Postilla uno: il latino maccheronico è meraviglioso.
Postilla due: mi hai fatto impazzire, con quei numeri. Ho cercato di decifrarli in ogni modo possibile, dall'esadecimale alla ghematria. Poi ho letto le note e mi sono sentito un imbecille.
TOTALE: 18,5/20
- Giudizio di Jenny_Kravenn:
1) GRAMMATICA E STILE: 3/5
C'è qualche imperfezione, ma roba da poco. Forse un po' troppi avverbi, ma nulla di fastidioso. Qualche espressione l'ho trovata strana (vedasi il pozzo "non di acqua, bensì di sangue", riguardo al quale ancora non mi è chiaro come sia possibile, anche considerando il fattore lontananza, scambiare una ghigliottina per un pozzo).
Ci sono delle espressioni che risultano "forzate", come per esempio "che stava sfidando a scherma", riferito a Oscar.
Non ho poi apprezzato la mescolanza di lingue: anche se ci troviamo in un sogno avrei preferito più coerenza. Però, proprio perché di un sogno si parla, non è qualcosa di necessariamente sbagliato.
2) ORIGINALITÀ: 4/5
La tua shot è folle, riesce a ricreare l'atmosfera di un sogno in modo praticamente perfetto. Diventa prevedibile verso circa tre quarti, per intenderci dal supermercato, per poi risollevarsi con il finale.
3) COERENZA CON LA TEMATICA: 3/5
Dovessi giudicare la shot solo dal mini monologo di André avresti dieci su cinque, mi è piaciuto tantissimo. Purtroppo nel mezzo c'è un buchino che non posso ignorare. Si parla di un supermercato in cui è possibile comprare assoluzione da qualsiasi reato. L'effetto è immediato: basta mangiare il prodotto, come ci viene mostrato con Oscar. Ora, è espressamente mostrato che l'assoluzione per il furto esiste. Eppure, la bambina che entra poco dopo viene definita e uccisa come "ladra" dal venditore. L'unica risoluzione plausibile è che la bambina abbia rubato l'assoluzione per qualcosa, dimenticando di prendere anche quella per il furto, ma chiaramente chiunque altro, a prescindere dalla sua ricchezza o povertà (checché ne dicano la narratrice e Oscar), può avere ogni cosa senza pagare e senza conseguenze. Tornando a noi, il buco è dato in parte dall'apparente stupidità della bambina (che è perdonabile perché bambina) e soprattutto dalla reazione del venditore, che prima prende a male parole un possibile cliente, e poi spara all'intera clientela. In un contesto in cui si vendono assoluzioni, dovrebbe essere felice di vedere criminali di ogni tipo, tranne in questo caso, in cui la loro esistenza è un pericolo per i suoi affari (perché, appunto, potrebbero rubare l'assoluzione per il furto). A conti fatti, la radice del problema è l'esistenza stessa di quella particolare assoluzione.
Risulta inoltre un po' forzato il dialogo iniziale sulla libertà.
4) SVILUPPO: 2/5
Mancano delle risposte a domande fondamentali e ci sono molte situazioni che risultano illogiche pur nel contesto del sogno. La voce narrante capisce di trovarsi all'inferno quando apprende che Oscar vi è finita dopo la morte, ma non si chiede mai se lei stessa è morta. Più avanti nel racconto, invece, la voce narrante allude al fatto che Oscar potrebbe tornare sulla Terra, vivere una seconda volta i suoi ultimi istanti e finire in un diverso aldilà che non è mai stato citato prima e che mai più verrà citato dopo. Per finire, la storia si conclude con la morte della voce narrante, che ci apre soltanto altri dubbi: si può morire all'inferno? Dove si finisce?
Continuando, la parte inerente la bambina è inutile e non aggiunge niente alla storia. Sembra essere stata inserita per impietosire (la classica storia di una bambina povera che viene uccisa ingiustamente), ma non sappiamo nulla di lei - se non che deve aver rubato qualcosa - e la sua prematura scomparsa non ha peso sulla storia, se si esclude il far uscire senza pagare Oscar e la narratrice (Il che, ora che ci penso, le rende ladre. Quindi quando Oscar mangia l'assoluzione, di fatto resta colpevole).
La stessa Oscar ha un'evoluzione imprevista, anche se in questo caso motivata, e finisce col ghigliottinare la voce narrante. Ma l'eroina francese sembra avere la memoria corta, perché passa dall'ammettere di aver ucciso (e di averlo fatto per una giusta causa), a negare le sue vittime nel finale. Non sono riuscita a capire se questo fosse l'effetto dell'assoluzione, ma non credo.
I personaggi principali, voce narrante e Oscar, non sono ben definiti. In particolare la prima non prende mai una decisione di testa sua, ma si limita a seguire Oscar. L'unica eccezione a questo è la sua presa di posizione nel finale, che però la conduce alla morte senza che possa fare nulla per impedirlo. Di Oscar, purtroppo, tutto quello che sappiamo ci viene raccontato dalla voce narrante, ma non è abbastanza. Personalmente conosco la sua storia, ma, essendo questa shot di fatto una fanfiction, sono assenti molti dettagli che avrebbero aiutato a strutturare meglio il personaggio. Si pensi al suo rapporto con André, liquidato in poche righe dopo che lui compare, quasi come un deus ex machina, a dare una svolta alla trama.
TOTALE: 12/20
I punteggi assegnati dai rimanenti giudici alle tre storie sono i seguenti, nell'ordine:
- "I Poteri Antichi", di @TheManiae:
1) Punteggi di FioreDArgento:
- GRAMMATICA: 5/5
- ORIGINALITÀ: 4/5
- COERENZA CON LA TEMATICA: 4/5
- SVILUPPO: 4/5
TOTALE: 17/20
2) Punteggi di Jenny_Kravenn:
- GRAMMATICA E STILE: 4/5
- ORIGINALITÀ: 4/5
- COERENZA CON LA TEMATICA: 5/5
- SVILUPPO: 3,5/5
TOTALE: 16,5/20
3) Punteggi di Fuyu_ki:
- GRAMMATICA E STILE: 2,5/5
- ORIGINALITÀ: 3/5
- COERENZA CON LA TEMATICA: 1/5
- SVILUPPO: 2/5
TOTALE: 8,5/20
- "Un'imperatrice post-moderna", di @Stardust99
1) Punteggi di Koira:
- GRAMMATICA E STILE: 4/5
- ORIGINALITÀ: 2/5
- COERENZA CON LA TEMATICA: 5/5
- SVILUPPO: 1/5
TOTALE: 12/20
2) Punteggi di Jenny_Kravenn:
- GRAMMATICA E STILE: 3/5
- ORIGINALITÀ: 4/5
- COERENZA CON LA TEMATICA: 2/5
- SVILUPPO: 2/5
TOTALE: 11/20
3) Punteggi di Fuyu_ki:
- GRAMMATICA E STILE: 3/5
- ORIGINALITÀ: 3/5
- COERENZA CON LA TEMATICA: 5/5
- SVILUPPO: 4/5
TOTALE: 15/20
- "Ceci n'est pas l'Enfer", di @NinaBlueStar:
1) Punteggi di FioreDArgento:
- GRAMMATICA E STILE: 5/5
- ORIGINALITÀ: 5/5
- COERENZA CON LA TEMATICA: 5/5
- SVILUPPO: 5/5
TOTALE: 20/20
2) Punteggi di Koira:
- GRAMMATICA E STILE: 5/5
- ORIGINALITÀ: 5/5
- COERENZA CON LA TEMATICA: 5/5
- SVILUPPO: 3/5
TOTALE: 18/20
Di seguito riporto la classifica finale del contest, risultato della somma delle votazioni ottenute nel corso della prima e della seconda prova:
1) @NinaBlueStar, con un voto complessivo di 88,5/100;
2) @TheManiae, con un voto complessivo di 72/100;
3) @Stardust-99, con un voto complessivo di 67,5/100.
Il primo classificato ha vinto un'intervista, pubblicità sulle nostre bacheche e un bollino.
Il secondo classificato ha vinto pubblicità e un bollino.
Il terzo classificato riceverà solamente un bollino.
Sarete contattati nei prossimi giorni per avere informazioni in merito alle modalità di erogazione dei premi vinti.
Congratulazioni a tutti!
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