11. Malintesi e segreti indicibili - Parte 2

Una volta giunti alla base, non ebbero nemmeno il tempo di riprendersi dallo shock del teletrasporto che vennero letteralmente aggrediti da un Pai alquanto irritato. -Dove diavolo siete stati?! -berciò, avvicinandosi a grandi falcate.

Luana indietreggiò istintivamente di fronte alla furia del proprio leader -Possiamo spiegare...

-Sarà meglio che le vostre spiegazioni siano ben costruite, perché il vostro comportamento è assolutamente inaccettabile!

-Pai... -quando Kisshu tentò di prendere parola, venne prontamente trapassato dallo sguardo gelido di quest'ultimo, che sembrava deciso a sottoporli a una bella ramanzina prima di ascoltare qualunque giustificazione.

Dopodiché, la sua attenzione tornò a rivolgersi verso la Mew alien -Non ti sei nemmeno degnata di presentarti agli allenamenti. Sai meglio di me quanto l'esercizio fisico sia importante per sfruttare al meglio i tuoi poteri e ciò significa che non puoi assolutamente permetterti di saltarli e andartene in giro chissà dove. Per nessuna ragione. Sono stato chiaro?! -la sua voce era calma, ma la minaccia celata dietro a quelle parole era inequivocabile.

Luana si fece piccola, piccola di fronte a quei rimproveri. Sapeva di meritarseli, in un certo senso, e quella consapevolezza non fece che acuire il suo senso di colpa. -Mi dispiace Pai. -pigolò, chinando il capo con aria contrita.

-Mi sembra il minimo. -commentò quello, senza lasciarsi impietosire -Sappi che non accetterò altri ritardi. La prossima volta che capiterà un episodio del genere, verrai punita seduta stante.

-D'accordo.

Kisshu alzò gli occhi al cielo -Pai! -tentò nuovamente, esibendo un cipiglio fintamente spavaldo -Non potresti lasciarci parlare prima di giungere...

Per tutta risposta, l'alieno dagli occhi viola si voltò a guardarlo con espressione assassina -Tu, sta'zitto e pensa a proteggere te stesso anziché difendere lei! -gli ringhiò contro, implacabile.

Luana non poté fare a meno di notare che in quel momento i suoi compagni di squadra assomigliavano terribilmente a due pantere impegnate ad affrontarsi per il dominio del territorio, e pregò che non iniziassero veramente a lottare. Il suo protetto possedeva indubbiamente un coraggio invidiabile, ma non aveva dubbi riguardo a chi avrebbe avuto la meglio in uno scontro corpo a corpo.

Pai, fortunatamente, parve trovare più allettante portare avanti i propri sentiti rimproveri -Tu sei ancora più idiota di lei! L'attimo prima te ne stai in palestra tenendo il broncio e un secondo dopo ti precipiti fuori dal laboratorio, come se avessi il diavolo in corpo, senza fornire la benché minima spiegazione, sparendo chissà dove! Posso tollerare che tu resti sveglio di notte per andare a spiare Ichigo, ma durante il giorno...

-Kisshu non stava andando a trovare Ichigo. -stavolta toccò a Luana interromperlo con voce decisa. Non voleva sentire una parola in più riguardo a cosa facesse quel maniaco di un alieno di notte. -È uscito di corsa per proteggermi.

Prima che il fratello maggiore potesse commentare, sollevò la manica del giubbotto con gesto deciso e gli mostrò il polso, sul quale spiccavano chiaramente segni simili all'escoriazione di una catena, causati dalla recente attivazione del sigillo.

Pai rimase in silenzio, esaminando quella ferita con attenzione scientifica, prima di rivolgerle un'occhiata preoccupata -Che cosa è successo? -le domandò, dopo qualche istante di meditato silenzio.

Sia Kisshu che la Mew alien sospirarono di sollievo: il peggio era passato.

-Sediamoci, ti va? -propose quest'ultima con un sorriso timido -È una storia piuttosto lunga.

L'altro annuì rigidamente e li fece accomodare attorno al tavolo del laboratorio. -Parla. Ti ascolto. -ordinò, osservandola interessato.

Luana si morse le labbra, acutamente consapevole del fatto di dover raccontare loro tutta la verità, ma al tempo stesso preoccupata di come avrebbero potuto reagire a una simile storia.
Kisshu non sembrava aver preso molto bene la notizia di un attacco alieno e, considerando che la premessa che gli aveva raccontato non era stata altro che un assaggio degli avvenimenti di quella mattina, immaginava che una volta messo al corrente dell'intera faccenda, la sua furia omicida sarebbe stata difficile da contenere.

-D'accordo. -esalò, infine, stringendo convulsamente il bordo del tavolo per farsi coraggio -Ma promettete di lasciarmi parlare fino alla fine, senza interrompermi e senza dare in escandescenze. -pronunciò le ultime parole lanciando un'occhiata eloquente all'alieno dai capelli verdi, il quale ricambiò sbattendo innocentemente le ciglia.

Pai si limitò ad annuire solennemente, come un militare impegnato a prestare giuramento al proprio comandante.

-Bene. -lievemente rassicurata, la ragazza prese un gran respiro e si preparò ad affrontare un lungo monologo -Immagino sia il caso di cominciare dal principio.

Così raccontò loro ogni cosa, dapprima in modo lievemente esitante, poi chiaro e deciso. Gli parlò del nuovo alunno che all'inizio dell'anno si era presentato nella sua classe, di come questo giovane fosse considerato da tutti bellissimo e avesse fatto cadere ai propri piedi quasi ogni ragazza del liceo, perfino quelle più grandi di lui...

-Ne conosco un altro così... -borbottò Kisshu sarcasticamente, prontamente interrotto da uno stizzito Pai, che gli rifilò uno scappellotto ben assestato.

...di come Kevin fin dal principio, a discapito della sua popolarità con le altre ragazze, avesse mostrato un fastidioso interesse nei suoi confronti mettendosi a sedere accanto a lei, importunandola con tutte le sue chiacchiere e riuscendo, infine, a conquistare la sua fiducia e amicizia, nonostante l'inizio poco promettente.

-Evidentemente, non ti stava poi così tanto antipatico!

-Insomma, Kisshu! Vuoi stare zitto?! -l'alieno dai capelli viola batté violentemente un pugno sul tavolo, giunto evidentemente al limite della propria sopportazione -Prova solo a emettere un altro fiato e ti sbatto fuori dal laboratorio!

Quello, per nulla intimidito dalle minacce del fratello, assunse la sua solita espressione polemica -Stavo solo esprimendo una mia opinione.

-Potrai esprimere la tua opinione quando avrò finito di parlare. -lo interruppe Luana, altrettanto innervosita, alzandosi in piedi di scatto -Anche perché non mi sembra che finora tu abbia detto cose molto intelligenti. E mi costa una certa fatica raccontare se tu continui a interrompere ogni due secondi! Perciò sta' zitto!

Un silenzio profondo seguì quello scambio teso di battute, durante il quale protettrice e protetto continuarono a squadrarsi con aria di sfida, entrambi intenzionati a far prevalere la propria autorità sull'altro.

Infine, com'era prevedibile, Kisshu fu il primo a sottrarsi a quel gioco di sguardi, l'espressione offesa e il viso lievemente congestionato -Accidenti a te! -sibilò, incrociando rabbiosamente le braccia.

Soddisfatta, la Mew alien prese nuovamente posto sulla propria sedia metallica e riprese tranquillamente a parlare, concentrandosi sugli eventi avvenuti quella mattina.

Raccontò della sua intenzione di recarsi in biblioteca prima di prendere parte agli allenamenti, di come invece i suoi programmi fossero stati sconvolti dalla vista di Kevin scompostamente adagiato sull'asfalto e con ferite che avrebbero fatto impallidire perfino il più temibile dei guerrieri e di come, spinta dal desiderio di aiutarlo, si fosse ritrovata a casa sua a medicarlo alla bell'e meglio. Illustrò loro anche le sue congetture riguardo ai tagli che si era procurato, i quali assomigliavano di più a ferite imposte a scopo punitivo che non durante un combattimento.

-Deve aver cercato di ribellarsi a qualche suo superiore. -giunti a quel punto del racconto, perfino Pai non riuscì a trattenersi dall'elaborare congetture, e dopo aver parlato le rivolse uno sguardo di tacite scuse.

Luana sospirò, annuendo pensosa -In effetti potrebbe essere un'ipotesi plausibile. -rifletté alacremente, riprendendo ad attorcigliarsi una ciocca di capelli attorno al dito -Comunque, più che le sue ferite, a insospettirmi sono stati l'aspetto e le condizioni della casa.

-Ovvero?

-Prima di tutto, sembrava disabitata, e puzzava di umido e di chiuso. Kevin si è giustificato dicendo che viveva al piano di sopra, ma quando sono andata a cercare un medicinale per curarlo ho notato che la sua cucina era completamente priva di stoviglie e oggetti culinari. Senza contare che nel frigorifero non c'era traccia di cibo umano, ma solamente una quantità infinita di barattoli pieni di varie sostanze gelatinose non meglio identificate. A quel punto, ho cominciato a insospettirmi e ho pensato di contattarvi.

-E perché non l'hai fatto subito? -questa volta fu Kisshu a parlare, assumendo un'espressione di severa delusione che non gli si addiceva, e che provocò in Luana una nuova stilettata di senso di colpa.

-Non mi sembrava il momento adatto. Insomma... se mi fossi trattenuta ancora a lungo in cucina Kevin si sarebbe insospettito e temevo quello che avrebbe potuto fare se mi avesse scoperto mentre tentavo di contattarvi.

-Non potevi semplicemente fuggire da quella casa usando il teletrasporto?

La Mew alien si irrigidì udendo quella domanda: l'alieno aveva ragione, avrebbe potuto benissimo farlo. A dire il vero, le pareva perfino di avere accarezzato l'idea a un certo punto, durante la sua perquisizione. -Ci ho pensato, in effetti... ma non avevo prove sufficienti che mi inducessero a fuggire a gambe levate e inoltre -s'interruppe, lanciando un'occhiata furtiva all'alieno dai capelli verdi, consapevole del fatto che ciò che stava per dire avrebbe nuovamente scatenato la sua furia -mi sentivo in colpa all'idea di abbandonarlo, con quelle ferite così orribili e...

-Mio dio, Luana! Non dirmi che hai rischiato di farti ammazzare soltanto per aiutarlo!

-Beh... non credevo che fosse veramente un alieno... e se fosse stato un umano e fosse morto perché ero giunta alle conclusioni sbagliate? -pigolò, in tono contrito, concentrandosi tenacemente sulla forma spigolosa di un angolo del tavolo per evitare di guardarlo in faccia -Lo so. Sono stata stupida, ma che potevo fare?

-Che potevi fare?! -questa volta toccò a Kisshu alzarsi in piedi con aria a dir poco indignata, parandosi di fronte alla giovane e scrollandola violentemente per le spalle, come a voler constatare che fosse veramente stata lei a parlare e non un congegno elettronico attaccato al suo corpo -Lo sai benissimo che cosa avresti dovuto fare, razza di idiota! Tanto per cominciare, avresti dovuto contattarci immediatamente, anziché sopravvalutare le tue capacità e pensare di potertela cavare da sola contro un possibile alieno e secondo, avresti dovuto smettere di vestire i panni dell'eroina altruista che sacrifica la vita per stupidaggini e dartela a gambe, prima che la situazione degenerasse!

In condizioni normali, la Mew alien si sarebbe terribilmente irritata nell'udire il tono collerico del proprio compagno di squadra e avrebbe risposto per le rime. Stavolta, tuttavia, sentiva di non poterlo affatto biasimare per la sua reazione. Lei stessa, probabilmente, gli avrebbe gridato contro le stesse identiche osservazioni se i ruoli si fossero invertiti.

-Invece, hai deciso ancora una volta di agire senza pensare, rischiando di gettare alle ortiche tutto quanto! E per cosa?! Per aiutare un essere umano fasullo!

Si rendeva perfettamente conto di aver commesso un madornale errore di giudizio nei confronti di Kevin e di avere sottovalutato la pericolosità della situazione, rischiando di essere catturata o peggio.

Perciò si limitò ad annuire mestamente, come una bambina piccola ripresa dai propri genitori -Mi dispiace. -mormorò, senza avere nemmeno la forza di guardarlo in faccia. Non voleva leggere la delusione e il rammarico nel suo sguardo, non l'avrebbe sopportato: era la sua protettrice e avrebbe dovuto essere un esempio di forza e parsimonia per lui. Invece, durante tutti quei mesi, non aveva fatto altro che ignorare i segnali di pericolo, comportandosi in modo incauto.
Come poteva svolgere il proprio compito quando non era nemmeno in grado di salvaguardare sé stessa?!

-Credo che la ragazza abbia capito, Kisshu. -intervenne Pai, posandogli una mano sulla spalla e facendogli cenno di allontanarsi -Ora lascia parlare me.

Quest'ultimo non parve molto entusiasta all'idea di interrompere il proprio discorso, ma l'espressione seria del fratello lo convinse a desistere.

Luana, d'altro canto, si torturò nervosamente le mani, temendo di essere caduta dalla padella alla brace. Era abituata al fare lunatico e agli improvvisi scatti d'ira di Kisshu, ma la rabbia gelida dell'alieno degli occhi viola riusciva ogni volta a terrorizzarla e a farla sentire insignificante.
Provò l'improvviso desiderio di fuggire a gambe levate, pur sapendo che, se avesse ceduto a quell'istinto non avrebbe di certo migliorato la sua posizione, tutt'altro.

-Ragazza. -non poté trattenersi dal sobbalzare quando quest'ultimo la interpellò -Guardami.

Obbedì, titubante, sollevando gli occhi fino a specchiarsi in quelli viola scuro di lui. Sembrava impassibile come al solito, ma ciò non le forniva molte indicazioni riguardo al suo reale stato d'animo.

-Devo ammettere che per una volta mi trovo d'accordo con Kisshu. Ti sei comportata in maniera a dir poco sconsiderata decidendo di ignorare il pericolo e di rimanere in quella casa ad aiutare quell'individuo.

Eccoci di nuovo... la giovane si domandò disperatamente a quante ramanzine avrebbe dovuto sottoporsi quel giorno, prima che gli alieni si ritenessero soddisfatti.

-Tuttavia, devo ammettere che quando ho deciso di arruolarti nella mia squadra conoscevo benissimo i rischi che una tale scelta avrebbe comportato. Non ho deciso di addestrarti perché tu diventassi come noi, bensì perché tu potessi aiutarci e fornirci un punto di vista diverso e un valido aiuto durante le nostre missioni.

-Quindi? -mormorò la Mew alien, confusa. Non capiva dove il proprio caposquadra volesse andare a parare.

-Quindi, devo ammettere che fino a ora non hai mai deluso le mie aspettative.

-A parte oggi...

Pai si esibì in una smorfia che assomigliava vagamente a un sorriso indulgente-Oggi compreso.

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Eccomi qui dopo un notevole ritardo! Scusate se non ho pubblicato né il 20 agosto, né il 30, ma tra le vacanze in montagna e il fatto che devo studiare per un concorso di lavoro, ho dovuto ritagliarmi questo angolino di tempo con le unghie e con i denti!

Cercherò di pubblicare un po' più velocemente la terza parte, forse già settimana prossima! Studio permettendo!
Ho notato un'accoglienza un po' tiepida per quanto riguarda la prima parte... fatemi sapere se non vi è piaciuto qualcosa, sapete che accetto ogni osservazione e critica!

Come sempre, grazie mille a tutti i lettori che hanno commentato e votato i precedenti capitoli, non so come farei senza il vostro supporto!

A presto!

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