Sotto attacco
[Nome Cognome]
-"Dai [Nome], sforzati di mangiare un po' di più!" mi incitò Shoji porgendomi dei cornetti che aveva preso.
Quei dolci avevano proprio un aspetto invitante, ma avevo lo stomaco chiuso e non sarei riuscita a mandarli giù neanche se avessi voluto.
-"No, grazie Mezo. Ti assicuro che sto bene così."
Fortunatamente decise di non insistere e così li condivise con gli altri.
-"Fammi indovinare..." iniziò a dire Hagakure. -"Sei nervosa per la lezione di oggi."
-"Risposta esatta." le risposi.
Per quel giorno era prevista una lezione di salvataggio. Il professor Aizawa ci avrebbe portato in una struttura a quanto pare perfetta per l'occasione dove avremmo potuto esercitarci.
-"Cos'è che ti preoccupa?" mi chiese Sato.
-"Ho paura di combinare qualche guaio..." risposi semplicemente.
Era una cosa che non avevamo mai fatto e sinceramente non avevo la più pallida idea di cosa aspettarmi. Temevo di fare una brutta figura.
-"Cra! Tranquilla [Nome], siamo tutti qui per imparare!" mi rassicurò Asui.
-"Tsuyu ha ragione!" intervenne Kirishima. -"Non preoccuparti, ci aiuteremo a vicenda!"
Sorrisi ai miei compagni di classe lì presenti, non potevo chiederne di migliori. Avevo ormai legato con tutti, ad eccezione di Bakugo e Todoroki che ancora preferivano stare per conto loro. Mi alzai dalla sedia molto più tranquilla di prima.
-"Grazie per il sostegno. Adesso vado a cambiarmi..."
Mi bloccai vedendo Iida alzarsi di scatto.
-"Mi raccomando [Nome]! L'autobus sarà qui tra 20 minuti esatti! Non tardare!"
-"Non preoccuparti Tenya, sarò puntuale!" lo rassicurai e andai subito nella mia stanza e, una volta pronta, uscii fuori in cortile.
Erano già tutti lì con addosso i loro costumi. Non passò molto tempo che vidi l'autobus arrivare. Appena parcheggiò, Iida attirò la nostra attenzione soffiando un fischietto.
-"Vediamo di salire a bordo senza intoppi! Disponetevi su due file secondo l'ordine alfabetico!"
Nonostante le sue indicazioni, una volta a bordo ognuno andò a sedersi dove più voleva. Vidi che Tokoyami era andato a sedersi verso gli ultimi posti. Talmente era assorto nei suoi pensieri che sembrò non accorgersi del fatto che mi fossi seduta vicino a lui. Guardava fuori il finestrino senza prestare la minima attenzione a ciò che accadeva dentro l'autobus.
-"A cosa pensi?" gli chiesi incuriosita.
-"Niente in particolare." mi rispose lui continuando a guardare fuori. -"Mi chiedevo se con la mia Unicità sarò in grado di aiutare gli altri."
-"Non preoccuparti!" dissi io. -"Vedrai che Dark Shadow non ti deluderà. Sarà in gamba come sempre."
In quel momento Dark Shadow uscì fuori e si posò sulle mie gambe.
-"Ti ringrazio!" esclamò.
Iniziai ad accarezzarlo quando la voce di Tokoyami mi riportò alla realtà.
-"Ci sono dei limiti..."
-"Cosa intendi dire?" domandai confusa.
-"La potenza di Dark Shadow varia a seconda dell'oscurità che ci circonda." mi spiegò. -"In uno spazio luminoso non è molto forte, ma è facile da controllare."
Aspettai che andasse avanti. -"E... in assenza di luce?"
Tokoyami sospirò. -"Diventa feroce e violento... quasi impossibile da gestire."
Fissai Dark Shadow che continuava a godersi le mie coccole. Davvero poteva diventare così feroce e ingestibile? Non riuscivo proprio a immaginarlo ed ero sicura che sarebbe stato meglio non vederlo in quelle condizioni.
-"Ad ogni modo, sono sicura che andrà tutto bene! Sei molto forte e ho fiducia nelle tue capacità!"
Finalmente si voltò verso di me. -"Grazie." mi rispose semplicemente, ma ero sicura che le mie parole gli avessero fatto molto piacere.
Quando giungemmo a destinazione trovammo un eroe professionista vestito con una tuta da astronauta che ci aspettava a braccia aperte.
-"Benvenuti! Vi stavo aspettando!" ci salutò cordialmente.
-"È Numero 13!" esclamò Midoriya. -"L'eroe gentiluomo impegnato nel soccorso ai disastri!"
Ancora una volta Izuku si dimostrò un esperto degli eroi professionisti. La sua stima e ammirazione nei loro confronti erano fuori dal comune. L'eroe ci portò all'interno dell'edificio dove tutti quanti restammo a bocca aperta.
-"Benvenuti alla USJ! Il fiore all'occhiello delle simulazioni di soccorso." iniziò a dire. -"L'ho costruita considerando tutti i possibili disastri ed incidenti. Dalle frane alle inondazioni, dagli incendi alle tempeste e molto altro ancora!" dopo aver adulato l'intero edificio si voltò verso di noi. -"In questa lezione imparerete ad usare le vostre Unicità per salvare delle vite."
La USJ era davvero eccezionale. C'erano tanti scenari che riproducevano varie situazioni di emergenza. Era davvero il posto perfetto per esercitarsi. Chissà da cosa avremmo cominciato. Guardai i vari scenari quando un calo di corrente attirò la mia attenzione.
-"Restate in gruppo e non muovetevi!" ci ordinò improvvisamente Aizawa.
Per la prima volta da quando ero al liceo Yuuei vidi il professore preoccupato. Qualcosa di terribile stava accadendo e non ci volle molto tempo prima che noi studenti ce ne accorgessimo. Era apparso una specie di portale dal quale uscivano delle persone che si dirigevano verso di noi.
-"Numero 13! Proteggi gli studenti!" ordinò Aizawa prima di indossare degli strani occhiali e partire all'attacco.
-"Presto! Dobbiamo uscire di qui!" ci chiamò Numero 13.
Fummo costretti a lasciare a combattere il professore da solo contro tutti quei tipi loschi. Chi erano? Cosa volevano? Non c'era tempo per pensarci. Seguimmo Numero 13 verso l'uscita, ma ecco che apparve una nebbia scura, priva di un corpo materiale. Ci fissava con i suoi occhi gialli bloccandoci l'unica via di fuga. Era uno di loro!
-"Molto piacere, noi siamo la lega dei Supercattivi e se oggi siamo qui è perché vogliamo che All Might, il simbolo della pace, venga sconfitto." ci disse con un tono molto tranquillo.
La lega dei Supercattivi? Sconfiggere All Might? Ero troppo spaventata per pensare. Guardavo tremante quel criminale davanti a noi.
-"A quanto pare non è qui, ma non importa..." in un baleno ci avvolse tutti. -"Il mio compito è un altro: quello di disperdervi e poi divertirci ad uccidervi!"
Mi coprii gli occhi e poco dopo sentii un vento forte e la pioggia cadermi su tutto il corpo. Mi guardai intorno: i miei compagni non c'erano più e nemmeno Numero 13. Mi trovavo in una città deserta.
-"Ragazzi?" chiamai angosciata. -"C'è qualcuno?"
Non ottenni alcuna risposta. Ero sola. Iniziai a camminare. Che posto era quello? Dov'erano tutti gli altri? In quel momento le parole del criminale mi tornarono in mente.
"Il mio compito è un altro: quello di disperdervi per poi divertirci ad uccidervi."
Disperdervi... uccidervi... quelle parole continuavano a rimbombare nella mia testa. Siamo solo studenti! Davvero volevano fare una cosa del genere? Improvvisamente qualcuno posò una mano sulla mia spalla. Mi voltai di scatto.
-"Koda!" esclamai sorpresa e sollevata allo stesso tempo. -"Grazie al cielo sei tu! Stai bene?"
Lui annuì. Si vedeva chiaramente che era spaventato.
-"Stai tranquillo, andrà tutto bene." tentai di rassicurarlo. -"Hai idea di dove siamo?"
Koda iniziò a gesticolare una risposta. Non parlava mai, per cui comunicava con noi in questo modo. -"Credo che ci troviamo ancora nella USJ."
"Non è possibile..." pensai, ma in fondo poteva avere ragione. Numero 13 ci disse di aver costruito la struttura tenendo in considerazione tutti i possibili disastri ed incidenti. Mi guardai intorno, quello poteva benissimo essere uno scenario di un'emergenza metereologica, o per meglio dire una tempesta. Piano piano nella mia testa si fece chiarezza. "Se noi siamo ancora nella USJ, vuol dire che lo sono anche gli altri..." Afferrai Koda per le spalle.
-"Dobbiamo riunirci con tutti gli altri!" esclamai decisa.
-"Voi due non andrete da nessuna parte!" disse qualcuno.
Non ebbi il tempo di poter fare niente. Qualcuno mi afferrò alle spalle, immobilizzandomi. Subito dopo vidi qualcun altro fare la stessa cosa con Koda. Mi divincolai cercando di liberarmi, ma la persona che mi teneva me lo impediva.
-"Sta ferma!" mi ordinò decisa. Doveva essere una donna a giudicare dalla voce.
-"Adesso ci divertiamo..." disse l'uomo che immobilizzava Koda.
Vidi che una sua mano stava diventando rossa... era arroventata! Mi divincolai violentemente.
-"Lascialo stare!" gridai.
-"Inizia da questa qui... così smette di agitarsi così." gli suggerì la donna.
L'uomo gettò a terra Koda e mi fissò ghignando. -"Molto volentieri... la farò gridare dal dolore!"
Si avventò subito su di me. Divenni totalmente liquida, liberandomi così dalla mia carceriera, il cui urlo di dolore echeggiò per l'intera struttura. Tornai solida e la vidi per terra a contorcersi per il dolore, mentre lui la guardava spaesato.
-"Che è successo!?" esclamò confuso.
Era il mio momento. Corsi verso di lui, gli misi una mano sul viso coprendogli la bocca e il naso e liberai un forte getto d'acqua. Fu colto di sorpresa. Si divincolò con violenza in cerca di ossigeno, ma poi sempre più debolmente fino a quando non perse i sensi. Lo lasciai e corsi da Koda.
-"Stai bene?" gli domandai ancora scossa per quello che era appena successo.
Lui annuì e io lo aiutai a rimettersi in piedi.
-"Andiamo via di qui!" lo presi per mano e iniziai a correre.
Non avevo idea di dove andare. Le strade e i palazzi sembravano non cambiare mai, avevo come l'impressione di girare in tondo. Non so per quanto tempo corremmo, ma eravamo entrambi a corto di fiato.
-"Da qualche parte dovrà pur esserci un'uscita..." pensai ad alta voce.
Koda mi strattonò il braccio.
-"Cosa c'è?" gli domandai.
Tremando di paura mi indicò qualcosa dietro di me. Mi voltai e vidi altri due loschi individui.
-"Trovati!" gridarono e corsero verso di noi.
Era inutile fuggire. Mi preparai per combattere. Ci raggiunsero rapidamente. Stavano per attaccarci quando un'ombra si abbatté su di loro, facendoli sbattere violentemente contro il muro di un edificio. Volsi lo sguardo verso il responsabile di quell'azione.
-"State bene?" chiese Tokoyami.
-"Toko!" esclamai felice. -"Sì, grazie. Ci hai salvato!" ci avvicinammo a lui. -"Tu stai bene?"
-"Non pensavo di trovarvi qui. Finora ho solo trovato dei criminali, ma sono riuscito a difendermi."
-"Lo avevo detto che sei forte..." mi bloccai. Avevo sentito qualcosa, sembravano dei passi. -"Arriva qualcuno!"
Tokoyami si mise davanti a me e a Koda ed evocò Dark Shadow. Era pronto a combattere. Non passò molto tempo che vedemmo effettivamente qualcuno avanzare verso di noi. Camminava tranquillamente, forse anche troppo. Mano mano che si avvicinava lo riconoscemmo e tutti e tre abbassammo la guardia.
-"Non preoccupatevi ragazzi." disse Ectoplasm. -"La situazione ormai è sotto controllo."
Tirai un sospiro di sollievo e mi lasciai cadere a terra. Quell'incubo era fortunatamente giunto alla fine.
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