Novità

[Tokoyami Fumikage]

La stanza di [Nome] era l'unico posto dove riuscivo a trovare un minimo di conforto. Era difficile da spiegare, ma lì dentro avevo come l'impressione di averla ancora vicino.

Ogni sera, subito dopo cena, mi ci recavo cercando di non farmi vedere dagli altri. Sfortunatamente le indagini non stavano dando i risultati sperati. [Nome] sembrava svanita nel nulla. Nonostante tutto la polizia e gli eroi si stavano dando un gran daffare, ma più i giorni passavano e più le possibilità di rivederla diminuivano. Non volevo perdere la speranza, non volevo rassegnarmi all'idea di averla persa per sempre.

Mi appoggiai al davanzale della finestra e osservai Dark Shadow che vagava tristemente per la stanza. Anche lui, proprio come me, sentiva tantissimo la sua mancanza. Sarebbe stato troppo bello se da un momento all'altro fosse entrata. Sarei corso ad abbracciarla godendomi ogni singolo istante.

Guardai l'ora e vidi che era quasi mezzanotte.

-"Si è fatto tardi, Dark Shadow. Dobbiamo andare."

Lui si voltò verso di me e senza dire una parola ritornò nel mio corpo. Uscii dalla camera di [Nome] e mi diressi nella mia. L'indomani le lezioni sarebbero riprese. Il preside Nezu aveva preso questa decisione dopo che Midoriya e le ragazze furono dimessi dall'ospedale. Chiaramente era un tentativo di riportare un po' di normalità nella scuola. Forse era meglio così, magari sarei riuscito a distrarmi un po'.

Chiusa la porta alle mie spalle mi misi a letto, ma nonostante fosse molto tardi trovai molte difficoltà ad addormentarmi. Mi sentivo inutile. Io ero nella mia stanza mentre [Nome] era da qualche parte là fuori, sola e impaurita nelle mani di quei criminali. Se soltanto avessi un indizio su dove si trovasse! Sarei andato a cercarla anche da solo, ma non sapevo da dove cominciare e se la polizia e gli eroi non erano riusciti a trovarla, che possibilità avrei avuto io? L'unica cosa che potevo fare era sperare che stesse bene. Mi rigirai per l'ennesima volta e abbracciai il cuscino.

Come prevedibile fu una notte tormentata. L'immagine di [Nome] che veniva rapita mi si presentava nella mente più volte e brutti pensieri prendevano il sopravvento. Continuavo a svegliarmi madido di sudore e con il cuore a mille. Mi misi a sedere e cercai di calmarmi. Non ne potevo più di quella situazione, mi stava facendo impazzire.

Improvvisamente sentii un gran baccano provenire dal corridio. Allarmato mi alzai dal letto e mi precipitai fuori. Vidi i miei compagni di classe ancora in pigiama, alcuni di loro confusi e ancora assonnati, mentre altri esultavano e sprizzavano gioia da tutti i pori.

-"C'est fantastique!" sentii esclamare Aoyama.

-"Che sta succedendo?" domandai cercando di attirare l'attenzione di qualcuno.

-"Tokoyami!" mi chiamò Shoji correndo verso di me visibilmente emozionato. -"Hanno trovato [Nome]!"

-"Dici sul serio?" domandai incredulo. Tutta la stanchezza di poco prima era svanita nel nulla. La mia attenzione era interamente rivolta a quella bella notizia. -"Sta bene? Dove è adesso?"

-"Non lo so. Ho saputo questa notizia poco fa." mi rispose. -"La stanno portando qui."

A quelle parole corsi immediatamente verso le scale.

-"Aspetta, Tokoyami!" mi chiamò Shoji, ma io lo ignorai.

Volevo solamente rivedere [Nome]. Corsi giù per le scale e in poco tempo raggiunsi l'ingresso della scuola, dove c'erano già degli studenti delle altre classi raggruppati vicino alla porta che mi ostacolavano la visuale. La notizia doveva essersi diffusa velocemente per l'intera scuola attirando un gran numero di curiosi che probabilmente erano lì solo per la portata dell'evento. Iniziai a farmi largo tra di loro.

-"Fatemi passare!" gridai, continuando ad avanzare a suon di spintoni fino a raggiungere l'entrata.

Vidi diversi poliziotti che si assicuravano che nessuno di noi passasse oltre. Ecco che in lontananza vidi All Might ed Endeavor. Quando li videro, molti studenti iniziarono ad agitarsi e ad acclamarli a gran voce. Non era una cosa di tutti i giorni vedere l'eroe numero 1 e l'eroe numero 2 insieme, ma in quel momento la mia attenzione era interamente rivolta alla persona che stavano scortando: [Nome Cognome]. Indossava gli stessi vestiti che aveva quella notte che era stata rapita. Camminava a testa bassa tra i due eroi. Quando entrarono a scuola cercai di attirare la sua attenzione.

-"[Nome]!" la chiamai a gran voce agitando un braccio, ma lei non mi rispose. Continuò a camminare senza mai alzare lo sguardo. Tentai di avvicinarmi, ma un poliziotto me lo impedì.

-"Mi dispiace, ma non posso farti passare." mi disse. -"Dobbiamo prima interrogarla."

Fu scortata nell'ufficio del preside seguita poi da alcuni poliziotti, mentre gli altri lasciarono la scuola. A quel punto gli studenti presenti ritornarono nelle loro camere mentre io rimasi fermo dov'ero. Rivedere [Nome] dopo così tanto tempo mi procurò una grande emozione. Avevo intenzione di aspettare che uscisse dall'ufficio del preside. Volevo abbracciarla, parlarle, chiederle come stava e non avevo nessuna intenzione di aspettare ulteriormente per farlo.

Ad un certo punto qualcuno si avvicinò e mise una mano sulla mia spalla.

-"Hai intenzione di rimanere qui tutta la notte?" mi domandò Shoji. -"È meglio se vai a dormire, altrimenti non ti reggerai in piedi durante le lezioni."

-"L'unica cosa che voglio adesso è passare del tempo con lei." gli risposi. -"Del resto poco mi importa."

-"Ti capisco benissimo. Anche io ho sentito molto la sua mancanza, ma temo che la tratterranno lì dentro per delle ore. Vorranno sapere il più possibile sui rapitori e le loro intenzioni."

Aveva perfettamente ragione. Non bisognava dimenticare che quei criminali erano ancora a piede libero. Ora che [Nome] era libera, avrebbe potuto dare una grande svolta nelle indagini e aiutare le forze dell'ordine a catturarli.

-"Andiamo Tokoyami." mi incitò Shoji. -"Non ti preoccupare, la rivedremo in classe."

Annuii e tutti e due ritornammo nelle nostre stanze. Mi misi a letto ancora incredulo per ciò che era successo. A volte temevo che si trattasse solo di un bellissimo sogno, ma la felicità che provavo in quel momento era troppo grande per essere solo un'illusione. Provai a dormire, ma anche questa volta continuai a svegliarmi in continuazione. Non vedevo l'ora che fosse mattina.

Quando la sveglia suonò, mi alzai subito dal letto, indossai la divisa e mi andai in mensa. Quando arrivai, vidi che era già piena di studenti e che in ogni tavolo si parlava di ciò che era successo qualche ora prima. Dopo aver riempito il mio vassoio, mi guardai intorno. Quando trovai il tavolo intorno al quale si erano seduti i miei compagni di classe, mi avvicinai, ma vidi che [Nome] non era insieme a loro.

-"Avete visto [Nome]?" chiesi, dopo essermi seduto.

-"Ancora non si è vista." mi rispose Uraraka.

-"Credo che l'abbiano trattenuta nell'ufficio nel preside per tutta la notte." intervenne Yaoyorozu. -"Non mi sembra di averla sentita rientrare."

-"La cosa più importante è che adesso sia qui sana e salva!" esclamò Ashido entusiasta.

Concordammo con lei e finalmente dopo molto tempo facemmo colazione allegramente.

-"È ora di andare in classe." annunciò Iida alzandosi in piedi prima di tutti.

Tutti gli altri lo imitarono, io mi affrettai di incartare dei dolci con dei tovaglioli.

-"Che stai facendo?" mi domandò Shoji incuriosito.

-"Vorrei darli a [Nome] quando la vedo." gli spiegai. -"Probabilmente non avrà fatto colazione."

-"Che bel pensiero. Sono sicuro che apprezzerà."

Andammo tutti in classe. Finalmente quel giorno saremmo stati tutti presenti all'appello. Dopo un po' entrò il professor Aizawa e tutti noi andammo a sederci.

-"Bene, iniziamo la lezione."

Iida alzò subito la mano. -"Scusi professore, non aspettiamo [Nome]?"

Il professore alzò lo sguardo e scosse la testa. -"[Cognome] ritornerà a lezione quando se la sentirà."

Provai una gran delusione. Mi era mancata tantissimo e ora che era tornata non riuscivo comunque a vederla. La lezione iniziò e cercai di restare concentrato. Durante l'intervallo Shoji si avvicinò al mio banco.

-"Tutto bene?" mi domandò.

Scrollai le spalle. -"Ho aspettato questo momento con tanta trepidazione. Me lo ero immaginato diversamente."

-"Dobbiamo darle un po' di tempo. Non oso immaginare che brutti momenti abbia passato."

Ancora una volta Shoji aveva ragione. [Nome] aveva sicuramente bisogno di un po' di tempo per riprendersi. Scartai allora i dolci e glieli porsi.

-"Li mangiamo noi?"

-"Forse è meglio. Così non vanno sprecati." disse per poi prenderne uno. -"A [Nome]."

-"A [Nome]." risposi e ne mangiai uno.

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