Il ritiro nei boschi

[Nome Cognome]

Eravamo in viaggio verso il ritiro nei boschi e all'interno dell'autobus regnava l'allegria. Ciascuno di noi era emozionato e impaziente di arrivare a destinazione. Sebbene sapessimo che in quei giorni ci saremmo dovuti allenare duramente, niente ci vietava di vedere quell'esperienza sotto un altro aspetto: passare del tempo tutti insieme lontano da casa e dai libri.

Ashido era quella più allegra e aveva contagiato anche me.

-"Come mai sei così contenta Mina?" le domandò Hagakure. 

-"È evidente Toru!" esclamò Ashido. -"Lo sanno tutti che in gita succede sempre qualcosa di bello!"  

Quelle parole mi fecero pensare immediatamente a Tokoyami. Giorni fa, mentre eravamo nella stanza di Shoji, sembrava volesse dirmi qualcosa di importante, magari una dichiarazione! Peccato che qualsiasi cosa si trattasse, decise di tenersela per sé. Forse, se qualcosa tra noi fosse dovuta succedere, sarebbe successa durante il ritiro nei boschi.

-"Ti ricordo Mina che dovrai seguire delle lezioni di recupero!" esclamò Yaoyorozu.

-"Grazie per avermelo ricordato..." rispose Ashido sconsolata e tutte noi ridemmo a quella scena.

Improvvisamente l'autobus si fermò.

-"Scendete!" ordinò il professor Aizawa.

Calò il silenzio e tutti noi ci guardammo spaesati. Non potevamo essere già arrivati, ma allora perché ci aveva chiesto di scendere? Obbedimmo al suo ordine e una volta fuori vidi che non eravamo soli.

Ad attenderci c'erano due donne e a giudicare dal loro abbigliamento dovevano trattarsi di eroi professionisti. Ciò che mi colpì dei loro costumi fu il fatto che entrambi avessero una coda e dei guanti a forma di zampe da gatto.

-"Obiettivo agganciato con gli occhi luccicanti!"

-"Cute, Cat, Stinger!

-"Wild Wild... Pussy-Cats!"

Le fissammo senza sapere cosa pensare. Erano davvero bizzarre. Non le avevo mai viste in vita mia, non avevo idea di chi fossero.

-"Le "Pussycats" saranno gli eroi che si occuperanno di voi durante il ritiro nei boschi." disse Aizawa.

-"Adesso ricordo!" esclamò Midoriya emozionato. -"Sono un gruppo di quattro persone che ha costituito un'agenzia! Una squadra specializzata al soccorso montano! Ad oggi sono dodici anni di carriera..." 

Non riuscì a finire la frase che una di loro scattò verso di lui e gli tappò la bocca. -"Nell'anima siamo diciottenni!"

Qualcuno di noi trattenne una risata. Dovevano essere più grandi di quanto sembrassero. In quel momento vidi che insieme a loro c'era anche un bambino. Era rimasto in silenzio tutto il tempo e aveva un'espressione arrabbiata. Sembrava che si trovasse lì contro la sua volontà.

-"Io sono Mandalay e lei è Pixie-Bob." disse una delle "Pussycats" e con il braccio ci indicò la foresta sottostante che ci circondava. -"Tutto questo terreno appartiene a noi e l'edificio dove alloggerete si trova ai piedi di quella montagna."

-"È lontanissimo!" esclamò Sero.

Aveva ragione, ad occhio e croce dovevano trattarsi di chilometri e chilometri. Allora perché farci scendere qui? Non avremmo potuto incontrarci direttamente lì? Un brutto presentimento cominciò a farsi strada nella mia testa.

-"Dunque..." riprese Mandalay. -"Sono le 9.30, quanto tempo impiegherete per arrivare?"

Non potevo credere alle mie orecchie. Non pretenderà davvero che ci andassimo a piedi!

-"È impazzita!" esclamò Kirishima.

-"Presto! Torniamo sull'autobus!" gridò Ashido.

Prima che potessimo fare un solo passo, Pixie-Bob sfruttò la sua Unicità e modellò il terreno a suo piacimento. -"Mi dispiace ragazzi, ma il ritiro nei boschi è appena iniziato!" detto questo ci fece cadere giù e ci ritrovammo nella foresta.

Mi misi in piedi indolenzita. Fortunatamente non avevo niente di rotto. Nessuno di noi si sarebbe mai aspettato una cosa del genere.

-"Quelle sono pazze!" commentò Kaminari.

-"Questa è una proprietà privata, per cui siete liberi di usare le vostre Unicità!" gridò Mandalay dall'alto. -"Raggiungete l'alloggio con le vostre gambe! Attraversando... il bosco delle bestie magiche!"

Quel nome non prometteva niente di buono. Cosa avremmo dovuto aspettarci? Sentii un ringhio minaccioso e dalla foresta uscì una creatura marrone.

-"Una bestia magica!?" gridò qualcuno.

Che cosa viveva tra quegli alberi? Qualsiasi cosa fosse quell'essere non somigliava minimamente a un animale. Sembrava più un mostro. La paura prese il sopravvento impedendomi di fare qualsiasi mossa, mentre la creatura di avvicinava sempre di più.

Improvvisamente Midoriya, Bakugo, Todoroki e Iida si avventarono sul mostro e utilizzando la loro Unicità lo fecero a pezzi. Ciò che ne restava si dissolse nella terra.

-"Non è un essere vivente!" osservò Sato. -"Sembra fatto di terra!"

-"Deve essere opera di Pixie-Bob!" dedusse Midoriya.

Quella notizia mi tranquillizzò. Non erano dei veri mostri, bensì una creazione di un'altra persona.

Sentimmo altri versi e altre creature si avvicinarono.

-"Classe 1-A! All'attacco!" gridò Iida e molti lo seguirono.

-"Andiamo ragazze!" ci incitò Jiro. -"Non vorremmo lasciare a loro tutto il divertimento!" 

-"Cra! Assolutamente no!" rispose Asui e così anche noi partimmo all'attacco.

Ciascuno di noi abbatté le creature sfruttando al meglio la propria Unicità. Io feci lavoro di squadra con Uraraka e Ashido: mentre la prima faceva levitare i mostri, noi li distruggevamo con l'acido e l'acqua. 

Quando l'ondata di bestie sembrò cessare, ci raggruppammo. 

-"Da che parte andiamo?" domandò Todoroki.

-"Da quella parte!" decise Yaoyorozu dopo aver creato una bussola e tutti noi ci avviammo.

Come immaginavamo, l'alloggio era molto lontano. Quando arrivammo si era ormai fatto pomeriggio inoltrato e tutti noi eravamo stanchi e affamati.

-"Finalmente siete qui!" ci accolse Pixie-Bob. -"Devo ammettere che mi avete sorpresa, avete sconfitto le mie creature senza troppi problemi."

-"Ero convinta che ci avreste messo molto più tempo." intervenne Mandalay.

 -"Vi abbiamo preparato da mangiare." ci informò il professor Aizawa indicandoci dei tavoli alle sue spalle. -"Dopo mangiato andate a lavarvi e poi a dormire. Il vero allenamento inizierà domani."

Morivamo di fame ci fiondammo verso quel banchetto. Mangiai molto velocemente, era tutto così buono! Vidi nuovamente quel bambino che sembrava ancora molto infastidito.

-"Kota!" lo chiamò Mandalay. -"Vieni a salutare! Trascorrerete del tempo insieme!"

-"Non voglio unirmi alla cricca di chi vuole diventare eroe professionista." disse sprezzante per poi andarsene.

Ero stupita. Era la prima volta che sentivo qualcuno parlare male di questa aspirazione. Chissà come mai aveva questa bassa considerazione.

-"È suo figlio?" domandò Midoriya a Mandalay.

Lei scosse la testa. -"No, è il figlio di un mio cugino..." non sembrò voler approfondire quest'argomento per cui nessuno le rivolse altre domande.

Una volta sazi, entrammo nell'alloggio e andammo a lavarci. Ci informarono che le ragazze e i ragazzi avrebbero dormito tutti insieme in stanze separate. 

Restammo sotto la doccia a lungo. Fu proprio un toccasana. Dopo esserci cambiate, io e le altre percorremmo il corridoio dirette verso la nostra stanza.

-"Che bello! Possiamo chiacchierare fino a notte fonda!" esclamò Ashido.

-"Che ne dite di fare una partita a carte?" propose Uraraka.

-"Io vi raggiungo tra poco." dissi.

-"Cra! Dove vai?" mi domandò Asui.

-"Vado a prendere una boccata d'aria." le risposi.

-"Cra! Va bene, allora ci vediamo dopo!"

A quel punto ci separammo. Mentre loro entrarono nella stanza, io continuai a percorrere il corridoio. Una volta usciti dalla foresta, notai che l'alloggio aveva un balcone ed era proprio lì che ero diretta.

Uscii fuori e mi sedetti su un divanetto e mi godei un po' di pace e di silenzio. Ne avevo proprio bisogno. In quel primo giorno erano successe molte cose e sentivo la necessità di prendermi del tempo per elaborare il tutto. 

"Se oggi è andata così... cosa dovrò aspettarmi domani?" pensai quando un venticello mi fece rabbrividire. "Non avrei pensato che facesse così freddo..."

Improvvisamente qualcuno mi mise qualcosa sulle spalle. Sobbalzai e mi voltai di scatto.

-"Scusami. Non volevo spaventarti."

-"Toko! Che bello vederti!" esclamai contenta. Si sedette vicino a me e vidi che aveva avvolto entrambi con una coperta. -"Cosa ci fai qui?"

-"Avevo bisogno di riflettere e questo mi sembrava il posto adatto." 

-"Abbiamo avuto la stessa idea." commentai. -"Se preferisci stare da solo..."

-"Nient'affatto! La tua compagnia è sempre ben gradita!" mi interruppe lui. -"Inoltre, ero sicuro che ti avrei trovata qui."

Rimasi allora ferma dov'ero e in silenzio guardammo il panorama. Il balcone ci offriva la vista della foresta. Era davvero immensa.

-"Hai freddo?" mi domandò di punto in bianco e senza aspettare una risposta, si avvicinò di più, mise un braccio sulle mie spalle e mi avvolse meglio la coperta.

Arrossii poiché eravamo praticamente attaccati. Gli sfiorai una mano e lui non la ritrasse, intrecciai le mie dita con le sue e lui ricambiò la stretta.

-"Posso chiederti una cosa, Toko?"

-"Dimmi."

-"Ricordi il nostro primo incontro?"

Lui accennò un sorriso. -"Certo che sì. Avvenne il giorno della presentazione del test di ammissione. Perché lo chiedi?"

-"Secondo te, se quel giorno non ti fossi venuta a sbattere, adesso saremmo qui a parlare?" gli domandai. -"Voglio dire, tutto ciò che è successo, tutto ciò che ci è stato tra noi, sarebbe accaduto lo stesso?"

Tokoyami iniziò a riflettere. -"Forse mi sbaglio, ma secondo me sì. In qualche modo ci saremmo trovati."

"Ci saremmo trovati" quella frase mi piacque tanto. 

-"Tu cosa ne pensi?" 

-"Sono d'accordo, mi piace pensarla così." gli dissi. Poggiai la testa sulla sua spalla mentre le nostre mani erano ancora unite.

-"Sarà meglio rientrare..." disse lui dopo un po'. -"Tra poco farà troppo freddo."

-"Hai ragione..." dovetti ammettere. -"Inoltre domani ci aspetterà un duro allenamento."

A malincuore ci alzammo e rientrammo nell'alloggio. Tokoyami mi accompagnò fino alla porta della stanza di noi ragazze.

-"È stata una bella serata Toko..." 

-"Lo penso anche io." concordò lui. -"Mi mancava passare del tempo solo con te."

Mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla guancia. Non potevo credere di averlo fatto! Arrossii subito e guardai per terra, mentre lui posò la mano sul punto dove lo avevo baciato.

-"Buonanotte Toko."

-"Sogni d'oro [Cognome]."

Gli rivolsi un ultimo sorriso prima di aprire la porta ed entrare in stanza.

-"Eccoti [Nome]!" esclamò Hagakure. -"Stavamo iniziando una partita! Vuoi unirti a noi?"

-"Molto volentieri." risposi e mi sedetti. 

Mentre Hagakure mischiava le carte e le altre chiacchieravano, mi avvicinai ad Ashido.

-"Sai Mina? Credo che tu abbia ragione." le bisbigliai.

-"Su cosa?" mi domandò lei senza capire.

In quel momento ero davvero felice. -"Forse è vero che succederà qualcosa di bello!"

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