Giù la maschera
[Nome Cognome]
Rimasi in ascolto, ma non sentii nulla. Evidentemente erano andati tutti a dormire. Chiusi gli occhi e tentai di concentrarmi. La paura era tanta, ma non dovevo permetterle di fermarmi. Il momento che aspettavo con ansia era finalmente arrivato. Quella notte avrei tentato la fuga.
Feci un respiro profondo e, sfruttando la mia Unicità, diventai liquida, liberandomi finalmente da quelle corde che mi tenevano prigioniera. Quando tornai solida, dovetti fare di tutto per contenere il mio entusiasmo: finalmente ero in piedi e la libertà era ormai a portata di mano. Era una bellissima sensazione. Camminai a tentoni per la stanza buia, cercando di non fare il minimo rumore.
"Ci sono quasi! Tra poco sarà tutto finito!" pensai euforica. "Mi basta raggiungere la porta e il gioco è fatto!"
Continuai a comminare fino a che non sfiorai la maniglia. La afferrai decisa e la girai subito dopo, ma la porta non si mosse di un millimetro. Provai nuovamente, ma sembrava proprio che non avesse alcuna intenzione di aprirsi. Il mio cuore perse un battito nel momento in cui mi resi conto di ciò che stava accadendo.
"Oh no! È chiusa a chiave!"
Come avevo fatto a non pensare prima a una cosa così ovvia? Quell'errore mi sarebbe stato fatale. Cosa potevo fare? Non potevo certo legarmi da sola alla sedia! Se avessero visto che ero riuscita a liberarmi, avrei potuto dire addio ad ogni mio altro tentativo di fuga. Dovevo trovare a tutti i costi la chiave. Doveva trovarsi nell'altra stanza, dove sicuramente avrei trovato i miei carcerieri.
Mi feci coraggio e mi avviai. Con il cuore in gola raggiunsi la porta e la aprii lentamente. La stanza era illuminata con delle luci soffuse e come era prevedibile Dabi, Magne, Spinner, Twice e Mr. Compress erano presenti e sembravano profondamente addormentati. Mancavano due persone all'appello: Kurogiri e Shigaraki.
"È strano che non siano qui..." pensai confusa. "Un momento! Non avevano detto che sarebbero stati fuori?"
In quel momento mi tornò in mente una conversazione che avevo origliato quella mattina nella quale Shigaraki informava i suoi sottoposti che quella notte sarebbe andato dal suo maestro. Era la prima volta che sentivo parlare di lui, non avevo idea di chi fosse, ma da quel che avevo potuto sentire, doveva trattarsi di un uomo molto potente. Kurogiri lo avrebbe accompagnato, ma non avevo idea di quando sarebbero tornati. Motivo in più per sbrigarsi.
La loro assenza in qualche modo mi infuse coraggio. Aprii di più la porta e questa emise un cigolio. Sobbalzai e vidi che Spinner aveva iniziato a muoversi. Era la fine! Rimasi immobile e trattenni il fiato mentre la mia mente iniziò a fare congetture su ciò che sarebbe accaduto tra poco. Per mia fortuna l'uomo lucertola si limitò a girarsi dall'altra parte e a continuare a dormire. Avevo corso un grande rischio, dovevo stare più attenta.
Tirai un sospiro di sollievo e con molta prudenza entrai nella stanza. Ero sola in mezzo a cinque criminali. Dovevo fare in fretta, prima che qualcuno di loro si accorgesse della mia presenza. Mi guardai nervosamente intorno e mi accorsi di un mazzo di chiavi sopra un tavolo vicino al quale riposava Twice. Probabilmente tra loro c'era quella che cercavo. Mi avvicinai in punta di piedi e le afferrai cercando di non farle tintinnare, dopodiché mi voltai e tornai nella stanza buia dove fino a poco fa ero tenuta prigioniera.
La parte più difficile era fatta. Ormai mancava poco alla mia libertà e io non stavo più nella pelle. Mi avviai velocemente verso la porta e tremante la tastai in cerca della serratura. Una volta trovata, iniziai a provare ciascuna chiave. Metà di loro girarono a vuoto e a quel punto il panico prese il sopravvento.
"E se nessuna di queste fosse quella giusta?" mi ritrovai a pensare. "Che cosa faccio?"
Scossi la testa e scacciai quei brutti pensieri. Non era il momento per farsi prendere dal panico. Dovevo essere ottimista e rimanere lucida. Provai l'ennesima chiave e finalmente la serratura scattò, ma in quel momento la luce si accese.
-"Che sta succedendo qui!?" gridò qualcuno alle mie spalle. -"Come hai fatto a liberarti!?"
Mi voltai di scatto e impallidii quando vidi Spinner che teneva in mano la sua spada composta da varie armi bianche. Era visibilmente sorpreso, ma questo non gli impedì di correre verso di me maneggiando le sue lame.
Era velocissimo. Spalancai la porta e una volta fuori mi affrettai a chiuderla a chiave, mentre Spinner dall'altra parte la colpì violentemente con la sua spada. I colpi non cessarono e ognuno era più violento del precedente. Finalmente ero libera, ma era troppo presto per cantare vittoria. Non ci avrebbero messo molto a buttare giù la porta. Dovevo allontanarmi il più in fretta possibile.
Non appena iniziai a correre avvertii un forte dolore percorrermi le braccia, probabilmente qualche ferita si stava riaprendo. Dovetti fare appello a tutta la mia forza di volontà per mettere da parte le fitte e concentrarmi su ciò che mi circondava. Non avevo neanche idea di dove mi trovassi, non ero mai stata in quel posto prima d'ora.
Non avevo idea di quale fosse la direzione giusta, ma in quel momento non mi importava. Ovunque era meglio di lì.
[Tokoyami Fumikage]
-"Tokoyami? Posso parlarti un momento?" mi domandò Shoji, ma io lo ignorai e continuai per la mia strada.
Non ero dell'umore giusto per fare due chiacchiere, avevo cose ben più importanti a cui pensare: dovevo trovare un modo per smascherare quella ragazza che si faceva passare per [Nome] e farmi dire dove la tenevano. Purtroppo però non avevo idea di come fare e questo mi stava facendo impazzire. Il tempo stringeva.
-"Sei ancora arrabbiato per ciò che è successo?"
Mi fermai e serrai i pugni. Era una situazione davvero frustrante. Sapevo che non potevo parlare con nessuno dei miei sospetti, perché non sarei stato preso sul serio, ma sapevo anche che non potevo prendermela con Shoji né con nessun altro. Ciò che stava accadendo ea così assurdo che a volte io stesso facevo fatica a crederci.
Mi voltai verso di lui e vidi che era molto preoccupato. Sicuramente aveva delle buone intenzioni ed era sinceramente dispiaciuto per ciò che era successo. Cercai di rilassarmi e scossi la testa.
-"Niente affatto."
A quelle parole vidi la preoccupazione svanire dal volto di Shoji.
-"Ne sono felice!" esclamò con un tono molto più rilassato. -"Ad ogni modo ci tenevo a scusarmi."
Era davvero un bravo ragazzo, un ottimo amico. Forse avrei dovuto raccontargli dei miei sospetti e delle mie intenzioni. Magari sarei riuscito a convincerlo e mi avrebbe sicuramente aiutato a smascherare l'impostora.
-"Ascoltami Shoji..."
Lui si avvicinò e mise una mano sulla mia spalla.
-"Vedrai che presto le cose tra te e [Nome] si sistemeranno."
Il suo augurio veniva dal cuore e non ce la feci a rovinare quel momento. Le cose tra di noi si erano aggiustate e non me la sentii di rovinare tutto.
-"Grazie." gli risposi infatti.
-"Figurati. Ci vediamo domani."
Detto questo se ne andò lasciandomi solo. Sospirai e mi recai nella mia stanza.
"Domani la costringerò a confessare!" decisi di punto in bianco. Non potevo aspettare oltre poiché avevo finalmente trovato un modo per smascherarla. Come avevo fatto a non pensarci prima? Ero impaziente che si facesse mattina, avrei agito in classe in presenza di testimoni. Improvvisamente lo squillare di un telefonino interruppe i miei pensieri.
-"Pronto?"
Sobbalzai e rimasi in ascolto. Era la voce di [Nome], o meglio di quella che si faceva passare per lei. Socchiusi la porta e la vidi in mezzo al corridoio. Chissà con chi stava parlando.
-"Ricevuto! Arrivo subito!"
Ripose il telefono in tasca e iniziò a correre senza accorgersi che la stavo osservando. Dove doveva andare così urgentemente nel cuore della notte? Esitai un momento.- Avrei dovuto seguirla o portare avanti il mio piano? Se l'avessi seguita avrei sicuramente scoperto qualcosa di utile, magari anche dove si trovava [Nome], tuttavia sarebbe stato molto pericoloso e sarei stato da solo.
"Un'occasione così non ricapiterà." pensai. Mi feci coraggio e la inseguii.
Uscii dalla scuola e la vidi in lontananza. Non c'era tempo da perdere. Iniziai a correre, ma dopo poco tempo la persi di vista.
"Accidenti!" pensai guardandomi nervosamente intorno. "Questa non ci voleva."
-"Mi stai seguendo, Tokoyami?"
Sobbalzai e mi voltai di scatto. Da predatore ero appena diventato la preda? Mi ero fatto scoprire così facilmente?
-"Chi sei tu in realtà?" le domandai, cercando di non perdere la calma.
-"Di cosa stai parlando?" mi domandò lei sorpresa. -"Sono io!"
-"Non mentire!" gli gridai.
Lei si avvicinò e mi sorrise. -"Mi riconosci adesso?"
La spinsi via e la guardai negli occhi.
-"Come ci siamo conosciuti?" le domandai.
Lei mi fissò a bocca aperta.
-"Cosa stai...?"
Prima che potesse continuare, la spinsi nuovamente.
-"Che gioco mi hai insegnato nella mia stanza? Cosa ti ho promesso al ritiro nei boschi?"
Lei scosse la testa infastidita. -"Non ho tempo da perdere con queste sciocchezze!"
Fece per andarsene, ma la afferrai per un braccio.
-"Smettila di mentire! Avrai rubato l'immagine di [Nome], ma le tue parole e le tue azioni ti tradiscono!" le gridai. -"Avanti, mostrami il tuo vero volto!"
Lei si liberò dalla mia presa e sul suo viso era disegnato un ghigno.
-"Incredibile, non avrei mai pensato che qualcuno potesse scoprire il mio trucchetto." disse divertita. -"È il momento di entrare in scena con il mio vero volto."
In quell'istante cambiò aspetto. Davanti a me non c'era più [Nome], ma una ragazza bionda. Sgranai gli occhi non appena la riconobbi. Era una di quei criminali del ritiro nei boschi. Ne ero più che sicuro.
-"Lo sapevo!" esclamai. -"Parla, chi sei!? Dove è [Nome]!?"
-"Non preoccuparti per lei..." rispose lei tirando fuori un coltello. -"Pensa a te stesso!" detto questo partì all'attacco.
-"Dark Shadow!" gridai.
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