Giochi d'infanzia
[Nome Cognome]
Era ormai ora di cena quando finii i compiti. Avevo passato l'intero pomeriggio chiusa in camera china sui libri; ora avevo proprio bisogno di sgranchirmi le gambe e di mettere qualcosa sotto i denti. Uscii dalla mia stanza e mi diressi in mensa, già piena di studenti che facevano un gran baccano. Una volta preso qualcosa da mangiare, andai a cercare un posto a sedere e vidi che ce ne erano un paio vicino a Kirishima e Shoji.
-"Ciao ragazzi! Vi dispiace se vi faccio compagnia?"
-"Certo che no!" mi rispose Shoji.
Kirishima si alzò e mi spostò la sedia. -"Accomodati!" mi disse sorridendo.
-"Ti ringrazio." Mi sedetti e iniziai a mangiare. -"Di cosa parlavate di bello?"
-"Della lezione di oggi con All Might." rispose Shoji. -"Che idea ti sei fatta?"
Quel pomeriggio l'eroe numero uno aveva preparato per noi una lezione molto speciale: una simulazione "Eroi contro Cattivi", durante la quale la squadra degli eroi doveva entrare in un edificio e disinnescare una finta bomba sorvegliata dalla squadra dei cattivi prima dello scadere del tempo. La squadre vennero scelte a caso dallo stesso All Might. A rendere ancora più speciale quella lezione fu il fatto che per la prima volta indossammo i nostri costumi da eroe. Mandai giù un boccone prima di rispondere.
-"È stata molto istruttiva, mi ha fatto capire che dobbiamo essere pronti a collaborare con chiunque e come gestire un combattimento al chiuso..." mi bloccai quando vidi Tokoyami con un vassoio tra le mani alla ricerca di un posto a sedere. Agitai un braccio per attirare la sua attenzione. -"Ehi Toko! Vieni a sederti qui con noi!"
Lui mi vide e si avvicinò. -"Non do fastidio?"
-"Certo che no." lo rassicurai, facendolo sedere di fronte a me. -"Parlavamo della lezione di oggi."
-"Avete visto Midoriya?" chiese Kirishima. -"Non so voi, ma vedere come è riuscito a tenere testa a Bakugo mi ha fatto venire voglia di impegnarmi!"
Ero perfettamente d'accordo. Midoriya non solo era stato in grado di fronteggiare Bakugo senza usare la sua Unicità, ma era riuscito perfino a vincere. Sperai con tutta me stessa che ci riuscisse.
-"Che ne pensate invece di Todoroki?" domandò Shoji. -"Ha congelato l'intero palazzo in un batter d'occhio!"
Rabbrividii al ricordo di quel momento. Non avrei mai voluto essere al posto di Hagakure e Ojiro che si ritrovarono intrappolati nel ghiaccio senza poter fare nulla. Con quella mossa Todoroki aveva dimostrato di essere forse lo studente più forte della classe.
Continuammo a parlare ancora un po' delle varie simulazioni, fino a quando non decisi di provare a proporre un nuovo argomento.
-"Quando rifacciamo una bella uscita tutti insieme?" domandai di punto in bianco.
-"Spero presto!" rispose Kirishima. -"Tu e Tokoyami dovete darmi la rivincita a biliardino!"
Nel sentirsi chiamato in causa, Tokoyami, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, smise di mangiare e alzò lo sguardo. -"Come?"
-"[Nome] mi ha raccontato che sei bravo a biliardino!" gli disse Shoji. -"Mi piacerebbe fare una partita insieme."
-"Non esagerate. Non sono poi così bravo." rispose Tokoyami.
-"È bravissimo invece!" sottolineai io.
-"[Nome] ha ragione. Mi raccomando, dovrai esserci anche tu!" gli disse Kirishima sorridendo.
Tokoyami lo fissò sorpreso. -"Va bene..."
Passammo una serata piacevole. Era bello una volta ogni tanto mettere da parte la scuola, le Unicità, le simulazioni ed occuparci di cose più leggere. Finalmente vidi Tokoyami chiacchierare con qualcuno. Quando finimmo di mangiare ci recammo nelle nostre stanze. Kirishima e Shoji ci augurarono la buonanotte ed entrarono nelle rispettive camere. Quando Tokoyami raggiunse la sua, eravamo ormai soli.
-"Ti va di entrare?" mi chiese.
Sperai che me lo chiedesse. -"Volentieri."
Aprì la porta ed entrammo. Come sempre aspettai che Tokoyami prendesse per mano e che mi guidasse per la stanza buia. Erano diverse sere che lo andavo a trovare lì dentro, ormai ero in grado di muovermi da sola, ma mi piaceva farmi guidare da lui. Raggiungemmo il letto sul quale ci sedemmo. Per un po' restammo in silenzio a goderci la presenza l'una dell'altro.
-"Sono felice di essere qui... con te." gli dissi timidamente.
-"Lo sono anche io."
Tra di noi calò il silenzio.
-"È merito tuo se mi sto trovando bene qui. Sei davvero una ragazza speciale."
Arrossii per il complimento. -"Non ti sembra di esagerare?"
Tokoyami ci mise un po' prima di rispondere. -"Non direi... sei la prima persona che non si è fatta problemi a parlare con me."
-"Cosa!?" non potevo credere alle mie orecchie.
-"Hai capito bene." riprese lui. -"Fin da piccolo sono sempre stato tenuto alla larga dagli altri. Nessuno voleva giocare con me e nemmeno parlarmi. Dark Shadow è stato il mio unico e vero amico."
In quel momento mi fu chiaro il perché Tokoyami fosse sempre da solo e il motivo per cui non volesse legare con gli altri... evidentemente temeva di essere rifiutato come in passato. A differenza mia, nessuno di loro provò davvero a parlare con lui e a stringere amicizia. Se non fosse stato per me, probabilmente nessuno lo avrebbe invitato a trascorrere il pomeriggio insieme. Mi sentii una vera stupida, avevo sempre pensato che non legasse con gli altri per via della timidezza. Provai una profonda tristezza nell'immaginare la sua infanzia.
-"Mi dispiace Toko."
-"Non preoccuparti [Cognome]. Ormai è passato." mi rassicurò lui.
-"Se solo ci fossimo conosciuti prima..."
-"Sarebbe stato bello..."
-"Già..." iniziai a dire quando mi venne un'idea in mente. -"Che ne dici di giocare?"
-"Adesso?" chiese lui sorpreso. -"A che cosa?"
Ci pensai su un momento. -"Ti insegno un gioco che facevo quando ero piccola con mia cugina."
-"La ragazza della foto? Credevo che la odiassi."
-"Cosa? No no. Le voglio bene e anche lei me ne vuole. È il suo atteggiamento che mi infastidisce: cerca sempre di sottolineare la sua superiorità e mi faceva sempre qualche dispetto quando giocavamo." gli spiegai. -"Nonostante questo, abbiamo passato molto tempo insieme."
-"Di che gioco si tratta?" mi domandò.
-"A turno dobbiamo far scorrere il dito sulla schiena dell'altro e scrivere una frase. Per vincere bisogna indovinare cosa è stato scritto."
Tokoyami non disse nulla. Forse non era stata una buona idea. -"Mi rendo conto che può sembrare noioso, ma ti assicuro che da piccola mi divertivo tanto."
-"Sembra divertente." mi disse lui. -"Giochiamo."
Tirai un sospiro di sollievo. -"Bene, girati!"
Tokoyami obbedì. Passai la mano sulla sua schiena mentre pensavo a cosa scrivere. Ad un certo punto mi venne in mente una frase che avrei voluto dirgli già da un bel po' e chissà, magari non si era mai sentito dire. Iniziai a scorrere lentamente il dito, marcando ogni singola lettera. Volevo che capisse. Infatti non appena ebbi finito, Tokoyami parlò.
-"Ti voglio molto bene Toko." disse. -"È giusto?"
-"Esatto!" esclamai. -"Ed è la verità!" aggiunsi.
-"Tua cugina ti faceva i dispetti anche in questo gioco?" mi chiese.
-"Sì..."
-"E come? Scriveva forse troppo velocemente?"
Arrossii nel ricordare le figuracce che mi fece fare. -"No Toko... diciamo che... scriveva delle parole che una ragazza non dovrebbe mai usare..."
Calò il silenzio quando improvvisamente sentii Tokoyami sghignazzare.
-"Prrr... vuoi dire che... Prrr... e tu ci cascavi ogni volta?"
-"Non è colpa mia!" mi giustificai. -"Ero piccola e non sapevo cosa fossero le parolacce! Mia madre e mia zia ogni volta mi facevano una lunga ramanzina!"
Tokoyami iniziò a ridere. Era la prima volta che lo sentivo ridere, faceva un certo effetto poiché lo avevo sempre visto calmo e composto. Non passò molto tempo che mi unii a lui e ridemmo di cuore.
-"Direi che adesso è meglio che vada." dissi quando riuscimmo a smettere. -"Buonanotte e sogni d'oro."
Mi alzai dal letto ma prima che potessi fare un solo passo, Tokoyami mi afferrò la mano.
-"Aspetta!" mi disse. -"Ho indovinato, quindi adesso tocca a me, giusto?"
-Sì, hai ragione." risposi.
Mi sedetti sul letto e gli rivolsi la schiena. Sentii la sua mano accarezzarmi e poi il suo dito che scorreva. Scrisse ad una velocità moderata, come se stesse scrivendo su un foglio. Sorrisi mano mano che la frase prendeva forma. Quando ebbe finito mi voltai verso di lui.
-"Anche io ti voglio molto bene [Cognome]." dissi. -"È giusto?"
-"Esatto!" esclamò lui. -"Ed è la verità!" aggiunse.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top