Epilogo
[Nome Cognome]
-"Mamma, papà... che ci fate qui?"
Era calata la sera e l'orario di visite era finito da un pezzo, eppure i miei genitori erano proprio davanti a me.
-"È ovvio [Nome], siamo venuti a prenderti." rispose mio padre sorridendo.
-"Veramente? Avevo capito che sarei stata dimessa domani mattina."
-"Sì, ma abbiamo deciso di venire a prenderti adesso per evitare i giornalisti." mi spiegò lui. -"Il personale dell'ospedale e il preside Nezu ne sono già al corrente."
-"Dai vieni, ti aiuto a cambiarti." disse mia madre.
Non me lo feci ripetere due volte. Non vedevo l'ora di lasciare l'ospedale. Mi alzai dal letto e con l'aiuto della mamma indossai i vestiti che mi avevano portato. Una volta pronta, uscimmo dalla mia stanza e poi dall'edificio. Salimmo tutti e tre in macchina e partimmo.
Fuori era buio e sembrava che fossimo gli unici ad andare in giro a quell'ora. All'interno della vettura regnava il silenzio. Mi sentivo tremendamente a disagio, avevo la brutta sensazione che qualcosa non andasse.
-"Qualcosa non va?" domandai preoccupata.
-"Ci dispiace [Nome] di esserci fatti ingannare da quella lì!" esclamò mia madre. Dal suo tono di voce sembrava che sarebbe scoppiata a piangere da un momento all'altro. -"L'ho perfino abbracciata e baciata! Se mi capita tra le mani le farò pagare tutto quello che ti ha fatto!"
-"Per favore, non fare così!" la implorai. -"Non è colpa tua. Non potevi..."
-"Sono tua madre!" mi interruppe lei. -"Avrei dovuto capire che qualcosa non andava..." si coprì il viso con le mani e il silenziò calò nuovamente.
Non sapevo cosa dirle per farla stare meglio. Capivo perfettamente il suo punto di vista, ma non sopportavo di vederla così.
-"Quello che hai passato deve essere stato terribile..." riprese di punto in bianco. -"Lo capiremmo se tu non volessi più tornare al liceo Yuuei."
-"C-Che cosa?" domandai allibita.
-"Ne abbiamo già parlato con il preside Nezu." continuò lei come se niente fosse. -"Ha detto che non ci sono problemi. Basta che tu lo dica e ti porteremo via da quella scuola. Possiamo andare a trovare gli zii. Ti è sempre piaciuto andare in campagna."
Ero scioccata. Avevo un brutto presentimento, ma non mi sarei mai aspettata una cosa del genere.
-"Mamma io... io non voglio lasciare il liceo Yuuei!"
-"Cosa!? Dopo tutto quello che ti è successo!?" esclamò lei incredula.
-"Assolutamente!" risposi senza esitazioni. -"Ho vissuto in prima persona cosa possono essere capaci i criminali. Voglio aiutare gli eroi a rendere il mondo un posto migliore." mi riconoscevo a stento. Ero diventata più matura e cosciente di cosa voglia dire diventare un eroe professionista.
-"Ben detto [Nome]. Sono orgoglioso di te!" commentò mio padre, lanciandomi uno sguardo di intesa attraverso lo specchietto retrovisore.
Mia madre non sembrava condividere il suo entusiasmo, ma capì che era inutile insistere. Ormai avevo preso la mia decisione e non avrei mai cambiato idea. Si voltò verso di me e si sforzò di sorridere. Apprezzai molto il suo gesto che per me valeva di più di mille parole.
Quando arrivammo, salutai i miei genitori, scesi dalla macchina e corsi verso il liceo. Provai una piacevole sensazione quando entrai, era come se fossi a casa. Tutto era esattamente come lo ricordavo. Ero impaziente che si facesse mattina così da poter riprendere le lezioni. Salii allegramente le scale e mi diressi verso la mia stanza.
"Chissà che faccia faranno quando mi vedranno!" pensai divertita. "Nessuno di loro sa che mi trovo già qui..."
-"[Nome]?" domandò qualcuno alle mie spalle. -"Sei proprio tu?"
Riconobbi all'istante quella voce. Mi voltai e rivolsi a quella persona un largo sorriso.
-"Ciao, Toko! Sì, sono proprio io!"
Dark Shadow uscì immediatamente dal suo corpo e mi abbracciò.
-"Dark Shadow!" lo salutai commossa. -"Che bello rivederti!" avevo sentito molto anche la sua mancanza.
Lui mi guardò dritto negli occhi e senza dire una parola mi prese per mano e mi fece avvicinare al suo padrone per poi tornare nel suo corpo.
-"Che ci fai qui?" mi chiese Tokoyami. -"Non dovevi tornare domani mattina?"
-"C'è stato un piccolo cambio di programma, ma se preferisci posso anche andarmene." risposi scherzosamente, ma prima che potessi fare un solo passo, mi afferrò una mano.
-"Non voglio che tu te ne vada." disse lui e mi abbracciò.
Mi godetti ogni singolo istante. Era così bello stare tra le sue braccia.
-"Ti va di venire un po' nella mia stanza?" mi domandò.
-"Volentieri, Toko!" risposi sorridendo.
Aprì la porta e mi tese una mano. La afferrai ed entrambi entrammo nella sua stanza. Non mi lasciò mai e mi guidò fino a raggiungere il letto. Solo a quel punto si allontanò da me e lo vidi scostare le tende.
-"Se non ricordo male, ti piace vedere le stelle." mi disse sorridendo.
-"È vero." confermai e gli andai vicino. Era una notte meravigliosa senza nemmeno ua nuvola. In cielo si vedevano tantissime stelle.
-"Alla casa dei tuoi zii se ne vedono più di queste?" mi domandò Tokoyami di punto in bianco.
-"Sì. Molte di più."
-"Mi piacerebbe vederle."
-"Qualche volta potresti venire con me, così ti presenterò alla mia famiglia..." mi bloccai. Qualcosa in cielo aveva attirato la mia attenzione.
-"Una stella cadente!" esclamammo entrambi.
Ci fissammo per un momento.
-"Esprimi un desiderio!" disse lui.
Scossi la testa. -"Non ho niente da desiderare."
Lui mi prese per mano e mi accompagnò sul letto dove ci sedemmo e continuammo a guardare quello spettacolo.
-"Neanche io ho qualcosa da desiderare." mi rivelò. -"Perché il mio desiderio più grande si è realizzato."
[Tokoyami Fumikage]
Finalmente io e [Nome] potevamo stare insieme. Anzi, finalmente avevo deciso di essere felice insieme a lei. Incredibile quanto fosse cambiata la mia vita da quando l'avevo conosciuta. Mi aveva fatto capire che l'amore non si fermava sull'aspetto esteriore, ma che andava oltre. Non pensavo che in vita mia avrei provato un sentimento simile. Ed era tutto merito suo.
Le afferrai una mano e gliela strinsi. -"Sono davvero contento di averti incontrata."
Lei si voltò verso di me e mi sorrise. -"Come?"
Mi avvicinai e dolcemente la feci sdraiare sul letto. -"Resta qui questa notte. Ti va?"
Lei mi abbracciò e mi riempì di baci e questa volta non mi tirai indietro.
-"Volentieri." mi rispose ed entrambi ridemmo di gioia.
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