Duri allenamenti

[Nome Cognome]

Erano passati due giorni dalla discussione con Tokoyami e solo adesso cominciavo a sentirmi un po' meglio. In quelle quarantotto ore non lasciai la mia stanza nemmeno per andare in mensa. Le ragazze, molto preoccupate per la mia assenza, vennero a bussare diverse volte alla mia porta ma non le feci entrare. Non volevo farmi vedere da loro in quelle condizioni.

Quella mattina rimasi a letto e tentai di svagarmi con un buon libro. Improvvisamente sentii qualcuno bussare e subito dopo aprire un po' la porta.

-"Buongiorno [Nome]. Posso entrare?" domandò Shoji affacciandosi sulla soglia.

Mi misi a sedere e gli sorrisi. -"Ciao, Mezo! Certo!"

Lui entrò e notai che aveva tra le mani un vassoio con sopra molte cose da mangiare. A quella vista il mio stomaco brontolò, reclamando qualcosa di buono.

-"Ho pensato che avessi fame..." disse lui posando il vassoio sul comodino, dopodiché si sedette sul bordo del letto e mi guardò dritto negli occhi. -"Ti senti un po' meglio oggi?"

-"Un po'..." risposi non riuscendo a reggere il suo sguardo. -"Grazie di tutto..."

Lui mi posò una mano sulla spalla. -"Non mi devi ringraziare! Gli amici si aiutano nel momento del bisogno!"

Non so come avrei fatto senza il suo aiuto. Fu proprio lui a trovarmi in lacrime di fronte alla stanza di Tokoyami. Ricordo perfettamente che mi abbracciò affettuosamente e che poi mi accompagnò in camera. Mi fece compagnia fino a quando non mi fui calmata. Non mi fece alcuna domanda sull'accaduto, rimase semplicemente in silenzio e mi diede una spalla su cui piangere. Era veramente un buon amico. Venne a trovarmi diverse volte per non lasciarmi sola e piano piano mi confidai con lui. Era l'unico ad essere al corrente della faccenda.

-"Sai, mi hanno chiesto di te..." disse di punto in bianco. -"Sono tutti molto preoccupati."

-"Che cosa hai risposto?"

-"Non temere, ho semplicemente detto che non ti sentivi molto bene." mi rassicurò lui. 

-"Grazie, Mezo. Davvero!" dissi commossa. -"Mi dispiace averti coinvolto in questa storia."

-"Non devi dirlo nemmeno per scherzo!" mi ammonì. -"Adesso mangia!" detto questo mi avvicinò il vassoio.

Mi aveva portato un cappuccino e tantissimi dolci. Cominciai a mangiare molto lentamente, assaporando ogni singolo boccone. Presi poi un cornetto alla crema, lo spezzai a metà e gliene offrii una parte. 

-"Prendilo, ti prego." gli dissi. -"È un modo come un altro per dimostrarti la mia gratitudine..."

-"Ti ringrazio." rispose e lo accettò di buon grado.

Mangiai tutto ciò che mi aveva portato e solo dopo aver finito, Shoji riprese a parlare.

-"Ascoltami [Nome]... il professor Aizawa deve dirci qualcosa di importante e vuole vederci tutti in classe..." disse con tono preoccupato.

Non mi ci volle molto per capire cosa lo turbava, saremmo dovuti andare tutti in classe, per cui avrei sicuramente incontrato Tokoyami. Shoji aveva fatto così tanto per me e non volevo più farlo preoccupare, quindi, nonostante avessi preferito rimanere ancora a letto, mi misi in piedi e gli sorrisi.

-"Molto bene, sarà il caso che mi prepari! Non posso certo uscire in queste condizioni!"

Shoji era visibilmente sorpreso dalla mia reazione, ma allo stesso tempo sembrava sollevato. -"Questa sì che è la [Nome] che conosco!" esclamò. Afferrò il vassoio ormai vuoto e si diresse alla porta. -"Allora ci vediamo dopo!" detto questo se ne andò.

Sospirai e andai a prendere la divisa, dopodiché mi chiusi in bagno. La prima cosa che feci fu specchiarmi e per poco non mi prese un colpo: avevo proprio un brutto aspetto ed ero molto trasandata. Incredibile che Shoji non sia fuggito via in preda al panico. Feci una lunga doccia calda e poi tornai allo specchio per sistemarmi. Una volta soddisfatta del risultato, mi vestii ed uscii dalla mia stanza.

Avendo già fatto colazione, mi diressi direttamente in classe. Non appena aprii la porta i presenti puntarono lo sguardo verso di me.

-"[Nome]!" esclamò Uraraka avvicinandosi seguita dalle altre ragazze. -"Eravamo molto preoccupate! Come stai?"

-"Bene Ochaco, grazie. Mi spiace avervi fatto preoccupare."

-"Shoji ci ha detto che sei stata male!" intervenne Iida. -"Cosa hai avuto?"

Stavo per rispondere quando mi accorsi che tra i presenti c'era anche Tokoyami. Era seduto sul  suo banco e sembrava interessato alla conversazione. -"Niente di grave e comunque adesso è passato..." risposi come se niente fosse e andai a sedermi al mio posto.

In quel momento entrò il professor Aizawa e andò alla cattedra mentre tutti gli altri presero posto. Non era ancora guarito dall'attacco alla USJ e a testimoniare ciò erano le numerose bende che gli avvolgevano il viso e le braccia.

-"Vedo che siete tutti presenti..." mormorò.

Iida alzò la mano. -"Professore, ha detto che voleva dirci qualcosa di importante! Di cosa si tratta?"

-"Un momento di pazienza..." rispose Aizawa.

Tutti quanti pendevamo dalle sue labbra, impazienti di ascoltare cosa aveva da dire.

-"Il Festival Sportivo si avvicina..." ci disse.

Lo avevo proprio dimenticato. Ogni anno il liceo Yuuei teneva questo festival dove partecipavano tutti gli studenti della scuola. Non era un evento sportivo come tanti altri, ogni edizione era seguita da tantissime persone e veniva addirittura trasmessa in diretta TV. Quando ero piccola lo seguivo con i miei genitori e adesso ci avrei partecipato... che emozione!  

-"Che bello!" esclamò Kirishima.

-"E io che mi stavo preoccupando..." commentò Kaminari.

-"Non prendetelo così alla leggera!" li ammonì il professore e nella classe calò il silenzio. -"Non si tratta di una semplice competizione tra studenti, ma è un trampolino di lancio verso la professione che ambite. Tra il pubblico ci saranno moltissimi eroi professionisti e dovrete fare una buona impressione se volete che qualcuno di loro vi prenda per un tirocinio."

La posta in gioco era molto alta e fare bene era un imperativo. Mi sarei impegnata al massimo.

-"Detto questo... siete liberi di allenarvi per l'evento. Potrete usufruire della palestra se lo desiderate." annunciò Aizawa e si avviò verso la porta.

-"Cra! Non ci assisterà negli allenamenti?" domandò Asui.

-"Lavorerete da soli." tagliò corto lui. -"Lavorate sulle vostre debolezze a affinate le vostre abilità." detto questo uscì dall'aula.

Si levarono dei mormorii, ciascuno parlava di ciò che ci aspettava. Ad un certo punto Iida si alzò in piedi. 

-"Avete sentito? Dobbiamo allenarci! Andiamo!"

Uscimmo tutti dalla classe e ci recammo in palestra. Era molto grande e aveva tutti gli attrezzi che si potevano desiderare. Ognuno andò ad allenarsi per conto proprio mentre io rimasi in disparte e li osservai con una nota di invidia. Sembrava che tutti loro sapessero perfettamente cosa fare, mentre io non avevo la più pallida idea di dove cominciare. Avrei tanto voluto che ci fosse stato un professore a consigliarci cosa fare.

-"Attento Kaminari!" esclamò improvvisamente Sero. -"Mi hai dato la scossa!"

-"Scusami!" gli rispose il biondo. -"Non riesco ancora a controllarmi!"

"Menomale che non l'ha data a me..." pensai divertita, ma il mio entusiasmo svanì subito dopo. Kaminari e la sua Unicità! Come potrei fare a sconfiggerlo? In un combattimento contro di lui sarei in netto svantaggio... e non era solo lui che mi preoccupava, ma anche tutti gli altri. Quante possibilità avrei di sconfiggerli? Non molte temo.

Il primo giorno di scuola sconfissi Iida in un combattimento, ma la mia fu fortuna e non bravura. Non conosceva la mia Unicità e quindi riuscii a coglierlo di sorpresa, ma adesso che ne è a conoscenza... riuscirei a batterlo?

Sapere inoltre che non avrei dovuto competere soltanto con i miei compagni, ma anche con i ragazzi e le ragazze delle altre sezioni non facilitava le cose.

"Lavorate sulle vostre debolezze ed affinate le vostre abilità." queste furono le parole del professore. Dovevo pensare a qualcosa. La mia capacità di diventare liquida mi aveva aiutata in più di un'occasione, sarebbe stata il mio asso nella manica da usare quando sarei stata con le spalle al muro. Restava comunque il problema dell'eventualità di affrontare un avversario contro il quale sarei stata in svantaggio. Se non potevo contare sulla mia Unicità, mi sarei dovuta affidare sulla mia forza fisica. Perfetto! Ecco su cosa avrei lavorato!

Avevo finalmente uno scopo e questo mi incoraggiò. Mi serviva solo qualcuno a cui chiedere qualche consiglio. Mi guardai intorno e una volta trovata la persona giusta, mi ci avvicinai.

-"Ciao Mashirao, ti disturbo?"

-"Certo che no [Nome], dimmi!"

-"Ti andrebbe di allenarmi nel combattimento corpo a corpo?"

Ojiro era molto sorpreso alla mia richiesta ma subito dopo mi rivolse comunque un sorriso. -"Certamente. Sarà un onore."

Ci preparammo per combattere. Ojiro era molto veloce e i suoi colpi molto violenti e precisi. Io cercavo di difendermi nei migliori dei modi senza usare la mia Unicità. Dovevo imparare a cavarmela solo con le mie forze. Ojiro era nettamente superiore a me nel combattimento e non gli ci volle molto per sopraffarmi.

Caddi a terra con il morale a pezzi. C'era ancora molta strada da fare. Ojiro si avvicinò e mi tese una mano con la quale mi aiutò a rialzarmi.

-"Scusami, devo aver esagerato..." mi disse lui dispiaciuto.

-"Tranquillo!" lo rassicurai. -"Ti prego, riprendiamo!"

-"Ne sei sicura? Forse è meglio lasciare perdere per oggi."

Probabilmente aveva ragione. Stavo per rispondere quando notai Tokoyami che mi guardava per poi fare finta di nulla. Questo mi diede la carica necessaria per riprendermi. Sentivo dentro di me il desiderio di sfogarmi e quale modo migliore se non combattere? Serrai i pugni e guardai Ojiro negli occhi.

-"Niente affatto! Riprendiamo!" esclamai e senza dargli il tempo per rispondere, partii all'attacco.



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