Dolci ricordi
[Tokoyami Fumikage]
-"Dobbiamo tornare indietro."
Le parole di Shoji mi colsero di sorpresa. Come poteva dire una cosa del genere dopo aver visto [Nome] venire rapita da quei criminali?
-"Solo questo riesci a dire!?" esclamai incredulo. -"Non ti importa niente di lei!?"
Mi misi in piedi e mi voltai verso di lui, ma mi bloccai quando vidi che aveva gli occhi lucidi e che a fatica tratteneva le lacrime. Subito mi pentii delle mie parole.
-"Scusami!" mi affrettai a dire.
-"Non possiamo fare niente, non sappiamo nemmeno dove l'hanno portata." disse lui. -"Dobbiamo informare il professor Aizawa, sicuramente saprà cosa fare."
Aveva ragione. Era la cosa migliore da fare. Durante il tragitto nessuno di noi proferì parola, ad eccezione di Kota che continuò a piangere sulla spalla di Uraraka. Eravamo ancora scossi per l'accaduto, perfino Bakugo lo era anche se faceva di tutto per non darlo a vedere.
Vedendoci arrivare, Mandalay e il professor Aizawa corsero verso di noi, entrambi sollevati di vederci sani e salvi, ma non appena scoprirono cosa era successo, il loro entusiasmo svanì. Mandalay portò Kota nell'alloggio, mentre il professore ci scortò da alcuni agenti di polizia che erano giunti sul posto e che stavano interrogando gli altri studenti sull'accaduto.
Stando alle nostre testimonianze, i criminali entrati in azione dovevano essere all'incirca nove, di cui tre furono arrestati dalle forze dell'ordine. Diversi studenti subirono delle ferite più o meno gravi e per concludere, una studentessa era dispersa: [Nome Cognome].
Nove persone... incredibile come un gruppo così piccolo fosse riuscito a causare tutto quel dolore. Inutile dire che il ritiro nei boschi fu annullato e che presto saremmo stati condotti a scuola. Midoriya, Hagakure, Jiro e Yaoyorozu avevano riportato delle ferite piuttosto gravi e per questo furono portati direttamente in ospedale.
Prima di salire sull'autobus che ci avrebbe riportati a scuola, molti si avvicinarono e mi rivolsero delle parole di incoraggiamento. Sapevano quanto io fossi legato a [Nome]. Apprezzai il loro gesto, ma non mi aiutò a stare meglio. Dentro di me provavo un vuoto che temevo non sarei mai riuscito a colmare. Quando arrivammo a scuola il professor Aizawa ci intimò ad andare immediatamente nelle nostre stanze.
-"Non temete, faremo l'impossibile per riportarla a casa." ci rassicurò.
Le lezioni furono sospese poiché tutti i docenti erano impegnati nelle indagini. Erano passati due giorni da quella tragedia e non sembrava esserci alcuna novità, i professori si limitavano a dire che stavano facendo del loro meglio, non mettendoci al corrente di come stavano procedendo le indagini. Gran parte del tempo lo passavo chiuso nella mia stanza, cercando notizie su internet. Si parlava del rapimento di [Nome] su moltissimi siti, ma nessuno di loro diceva qualcosa di nuovo.
"Non riesco proprio a capire." pensai. "Il loro bersaglio era Bakugo, perché allora hanno rapito lei?"
Tutti quanti ci aspettavamo la richiesta di un riscatto o di uno scambio da parte di quei criminali, ma non si fecero vivi. Più passava il tempo e più temevo che le fosse successo qualcosa di terribile.
Improvvisamente sentii qualcuno bussare alla porta.
"[Nome]?" pensai.
Dentro di me sentii una gioia indescrivibile. Chi poteva essere se non lei? Era sana e salva ed era venuta a trovarmi nella mia stanza. Immediatamente corsi verso la porta e la spalancai.
-"[Nome]!" esclamai, ma la persona che avevo davanti non era affatto lei. -"Shoji? Che cosa c'è?"
-"Scusami Tokoyami." disse lui imbarazzato. -"Io e gli altri stiamo andando a trovare Midoriya e le ragazze in ospedale. Vuoi venire?"
Il dolore per la perdita di [Nome] mi aveva fatto dimenticare di loro. Non mi informai nemmeno una volta sulle loro condizioni di salute. Nonostante non avessi alcuna voglia di uscire, decisi che era meglio andarli a trovare.
-"Certo." gli risposi e lo seguii di sotto.
All'ingresso della scuola trovammo tutti gli altri che vedendoci arrivare smisero immediatamente di parlare.
-"Finalmente sei uscito dalla tua stanza." disse Kaminari. -"Come ti senti...?"
Iida gli diede una gomitata e gli lanciò uno sguardo di rimprovero. -"Adesso che siamo tutti, possiamo andare."
Uscimmo dalla scuola e salimmo sull'autobus diretto in ospedale. Una volta arrivati un'infermiera ci accompagnò in una stanza. Vidi Midoriya a letto con le braccia ingessate e Yaoyorozu seduta su una sedia con la testa fasciata. Hagakure e Jiro erano in un'altra stanza; stando alle parole dell'infermiera erano entrambe prive di sensi a causa del gas rilasciato da un'Unicità di uno di quei criminali.
-"Deku! Momo! State bene?" domandò Uraraka.
-"Sì, ma dobbiamo restare sotto osservazione ancora per qualche giorno." rispose Yaoyorozu.
-"Cra! Kyoka e Toru?" le chiese Asui.
-"Sono ancora prive di sensi, ma dovrebbero risvegliarsi presto."
Finalmente delle buone notizie, ma la nostra felicità durò poco, poiché eravamo consapevoli che una nostra compagna di classe mancava all'appello.
-"Si sa niente?" domandò Midoriya di punto in bianco.
-"Ancora no." rispose Iida. -"Stanno facendo di tutto per riportarla a casa."
-"Non posso credere che sia successo per davvero!" esclamò Kirishima. -"Se solo avessi potuto combattere insieme a voi invece di stare in classe per le lezioni di recupero!"
-"Non sarebbe cambiato nulla." gli rispose Todoroki. -"Erano molto forti, per nulla paragonabili a quelli della USJ."
-"Come è potuto succedere?" domandò Ashido. -"Dopotutto cercavano Bakugo..."
-"Se non ricordo male era in coppia con Midoriya per quella prova di coraggio." iniziò a dire Ojiro. -"Quando quei due criminali sono arrivati, non eravate entrati nella foresta."
-"Esatto, ma in quel momento mi resi conto che Kota era ancora nel suo nascondiglio. Volevo andare a salvarlo, ma [Cognome] volle venire con me a tutti i costi." iniziò a raccontare Midoriya. -"Una volta arrivati, combattemmo contro uno di quei criminali. Era molto forte e solo per fortuna riuscimmo a cavarcela. Dopo lo scontro ci separammo. Le dissi di portare Kota da Mandalay, mentre io sarei andato a cercare Kacchan nella foresta."
-"Cosa è successo dopo?" chiese Sero.
-"Deve essersi persa." intervenne Shoji. -"A quel punto incontrò me e Tokoyami..."
Il mio cuore perse un battito. Stava portando Kota al campo e ha trovato me che non riuscivo a gestire Dark Shadow. Se non avessi perso il controllo probabilmente sarebbe tornata indietro sana e salva e tutto questo non sarebbe successo. Era tutta colpa mia. Rimasi in silenzio ad ascoltare il resto della storia.
-"Dopo che quel mago aveva rapito Bakugo e Tokoyami, [Nome] non tornò al campo insieme a noi come le aveva ordinato Todoroki." raccontò Uraraka.
-"È uscita fuori all'improvviso ed è solo grazie a lei se siamo riusciti a salvarli." disse Shoji. -"Mentre fuggivamo sembrava che il peggio fosse passato, ma in quel momento la rapirono e noi non riuscimmo a fare nulla per impedirlo."
Calò il silenzio in quella stanza mentre i miei sensi di colpa continuavano ad aumentare.
-"Non crederete che... insomma..." cominciò a dire Ashido.
-"[Cognome] è forte. Sono sicuro che sta bene." la interruppe Bakugo. Tutti noi lo fissammo a bocca aperta. -"Che c'è!? Voglio dire che se avessero voluta farla fuori non l'avrebbero di certo rapita!"
-"Bakugo ha ragione!" esclamò Kirishima. -"Dobbiamo avere fiducia in All Might e tutti gli altri!"
In quel momento l'infermiera bussò allo stipite della porta.
-"L'orario di visita è finito ragazzi." disse la donna. -"Devo chiedervi di andarvene."
Salutammo i nostri compagni e lasciammo l'ospedale. Le parole di Bakugo avevano ridato speranza a tutti noi, ma per l'intero viaggio rimasi in silenzio a tormentarmi. Quando arrivammo a scuola era ora di pranzo.
-"Andiamo a mangiare!" esclamò Kaminari.
Lo vidi andare via seguito da tutti gli altri ad eccezione di Shoji che rimase fermo dov'era e mi fissava.
-"Che cos'hai Tokoyami?"
-"Di cosa stai parlando?"
-"Da quando siamo usciti dall'ospedale sei strano. C'è qualcosa che ti turba?" di fronte al mio silenzio si avvicinò. -"Puoi confidarti! Non tenerti tutto dentro!"
-"La colpa è mia." iniziai a dire. -"Se non avessi perso il controllo di Dark Shadow [Nome] sarebbe tornata al campo insieme a Kota. Se non mi fossi fatto rapire da quel mago non vi avrebbe seguito." non riuscivo più a trattenermi e sentivo le lacrime che volevano scendere a tutti i costi. -"Lei mi è sempre stata accanto e per una volta che aveva bisogno di me non sono riuscito a salvarla. Dovevo starle vicino! Avrei dovuto accorgermi subito di ciò che stava succendo!"
Improvvisamente Shoji mi abbracciò.
-"Non è colpa tua. Ciò che è successo è una disgrazia che nessuno di noi avrebbe potuto evitare." mi strinse forte e una volta aver sciolto l'abbraccio mise le mani sulle mie spalle. -"Non devi pensare più a una cosa del genere. Vieni con noi, ti aiuterà a distrarti."
-"Vi raggiungo tra poco."
Shoji annuì e si recò in mensa mentre io salii di sopra. Percorsi il corridoio fino a raggiungere la stanza di [Nome]. Aprii la porta ed entrai dentro. Era esattamente come la ricordavo. Ci conoscevamo da molto ormai ed era strano pensare che io venni qui solo quella sera in cui Ashido propose di visitare le stanze. Chissà come avrebbe reagito se qualche volta fossi stato io ad andare a trovarla.
Mi avvicinai alla scrivania e afferai una foto che ritraeva [Nome] con i suoi genitori, i suoi zii e sua cugina.
"Così sarebbe questa la famosa cugina che aveva fatto impazzire Kaminari e Mineta?" pensai. "Indubbiamente è una bella ragazza, ma [Nome] ha quel qualcosa in più."
Lasciata la foto mi avvicinai all'armadio e lo spalancai. I vestiti al suo interno avevano ancora il suo profumo e ciascuno di loro mi ricordava il tempo passato insieme mentre lo indossava. Ad attirare la mia attenzione fu un vestito bianco con delle sfumature celestine: lo aveva comprato quel giorno che eravamo andati tutti insieme al centro commerciale nel distretto di Kiyashi. Le stava così bene e disse che lo avrebbe indossato in un'occasione speciale. Chissà quale sarebbe stata...
Ripensandoci avevamo passato tanti bei momenti insieme, una volta mi aveva addirittura confessato il suo amore. Che stupido che sono stato! Se solo quella sera non l'avessi cacciata in quel modo saremmo stati insieme. Forse adesso era troppo tardi.
"[Nome]... dove sei?" pensai tristemente. "Spero che tu stia bene."
Mi inginocchiai con le lacrime agli occhi e mi sdraiai a terra aggrappandomi ai ricordi dei bei momenti passati insieme, l'unica cosa che ormai mi restava di [Nome].
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