Appuntamenti serali
[Nome Cognome]
Mi svegliai e mi stropicciai gli occhi. Tutto intorno a me era immerso nel buio.
"È ancora notte..." pensai in un primo momento, sorridendo all'idea di poter dormire ancora un po'.
Ero sdraiata sul letto e abbracciavo qualcosa, probabilmente il cuscino. Mi stiracchiai pigramente e mi godetti qualche istante di pace. Cercai di capire che ora fosse, ma era difficile stabilirne una precisa. La stanza era molto buia, forse anche troppo, non sembrava nemmeno la mia, dove, anche a notte fonda, si riusciva a vedere qualcosa.
"Che assurdità!" pensai divertita. Di chi poteva essere altrimenti? Feci mente locale sugli ultimi avvenimenti del giorno prima. "Dunque... ricordo perfettamente che siamo andati a fare shopping e a divertirci in centro. Quando siamo tornati, io e Toko siamo andati direttamente nelle nostre stanze... lui mi ha poi invitato a fare due chiacchiere nella sua... e poi... e poi..." sentii le guance infiammarsi. Per quanto mi sforzassi non ricordavo di averla poi lasciata. Una domanda a quel punto mi sorse spontanea: se davvero ero rimasta a dormire nella stanza di Tokoyami, lui dov'era? Mi girai di lato e mi prese un colpo: era sdraiato vicino a me e io lo stavo abbracciando!
Mi misi a sedere imbarazzata come non mai. Come era potuto succedere? Purtroppo non ne avevo idea e forse era meglio non saperlo. Mi alzai dal letto e in punta di piedi mi diressi verso la porta. Feci qualche passo e andai a sbattere contro qualcosa. Mi tappai la bocca per non gridare dal dolore. Sperai con tutta me stessa di non averlo svegliato.
-"Che succede...?" chiese Tokoyami con la voce impastata dal sonno.
Rimasi immobile, lo sentii alzarsi e poi avvicinarsi.
-"Ti sei fatta male?" mi domandò, mettendomi una mano sulla spalla.
Scossi la testa. -"Scusami Toko..." dissi subito dopo. -"Ti assicuro che non volevo addormentarmi qui!"
-"Non importa [Cognome]. Dovevi essere molto stanca." mi rispose con tono calmo.
-"Se mi avessi svegliata sarei andata nella mia stanza!"
-"Dormivi così bene che non ho voluto disturbarti."
Non sembrava arrabbiato, ma la situazione era comunque imbarazzante.
-"Adesso è meglio che vada. Ci vediamo!" gli dissi per poi dirigermi a tentoni verso la porta. Quando la raggiunsi, la spalancai ed uscii fuori richiudendola alle mie spalle. Era ormai mattina e la luce del sole mi investii attraverso le finestre dell'edificio. Mi diressi nella mia stanza e andai subito a specchiarmi per vedere come ero conciata: i miei capelli erano arruffati e i vestiti sgualciti. Ero inguardabile e sperai che Tokoyami non fosse riuscito a vedermi in quelle condizioni per via del buio. Mi cambiai subito i vestiti e dopodiché iniziai a pettinarmi. Guardavo la mia immagine riflessa nello specchio.
-"Sei proprio una stupida!" mi dissi da sola. -"Toko ti invita nella sua stanza e tu ti addormenti! Chissà cosa avrà pensato!" continuai a passare la spazzola e piano piano i capelli tornarono in ordine. -"Lo hai anche abbracciato..." mi ritrovai a sorridere a quel ricordo e vidi che ero leggermente arrossita. -"È stato bello..."
Una volta presentabile, uscii dalla mia stanza e andai a mensa per far colazione. Avevo una fame da lupi. Misi sul vassoio dei cornetti con la marmellata, un cappuccino e qualche biscotto. Andai alla ricerca di un posto a sedere.
-"Ehi [Nome]! Vieni!" mi chiamò Hagakure, seduta intorno a un tavolo insieme alle altre ragazze. Sorrisi e le raggiunsi. I loro vassoi erano ormai vuoti, probabilmente erano lì già da un bel po'.
-"Buongiorno ragazze!" le salutai e addentai un cornetto. Loro non risposero, mi guardavano con un'espressione strana. -"Qualcosa non va?" chiesi preoccupata e iniziai a bere il cappuccino.
Si guardarono un momento e poi Asui si fece avanti. -"Cra! Allora [Nome]... dove hai dormito ieri notte?"
Quella domanda mi colse alla sprovvista così tanto che il cappuccino mi andò di traverso e iniziai a tossire mentre Uraraka mi dava dei colpetti sulla schiena. "Come fanno a saperlo!? Chi glielo ha detto!?"
-"Coff... ma cosa stai... coff... dicendo...?"
Qualcuna di loro iniziò a ridere a quello spettacolo.
-"Momo questa mattina ha bussato alla porta della tua stanza e non ha ottenuto alcuna risposta." mi spiegò Ashido.
Tirai un sospiro di sollievo. "Non sanno nulla! Menomale." -"Ieri mi sono stancata molto e mi sono addormentata subito. Probabilmente quando è passata ero ancora a letto..." inventai, sperando di averle convinte. Tra di noi calò un silenzio imbarazzante e per evitare altre domande mi rivolsi a Yaoyorozu. -"Mi cercavi per qualche motivo, Momo?"
-"Volevo chiederti se volevi venire a studiare insieme a me." mi rispose lei sorridendo. -"Ho già chiesto alle altre e hanno detto di no."
"E come biasimarle..." pensai. Non avevo voglia di studiare, ma Yaoyorozu mi guardava con uno sguardo supplichevole, era difficile dirle di no. -"Va bene. Ottima idea!" le risposi infatti.
-"Che bello!" esclamò lei prendendomi le mani. -"Vedrai che sarà divertente!"
-"Non lo metto in dubbio..." risposi sarcastica, però ripensandoci non era una cattiva idea. Sarei stata tutto il tempo in sua compagnia a studiare, non sarebbe potuto succedere niente di male. Ne avevo già abbastanza di figuracce per quel giorno. Le sorrisi e le strinsi le mani. -"Non vedo l'ora Momo!"
-"Sei seria [Nome]?" chiese Jiro incredula. -"Davvero non vedi l'ora di studiare?"
Feci spallucce. -"Meglio studiare adesso che ridursi all'ultimo minuto." le risposi per poi dedicarmi finalmente alla mia colazione.
-"Ci vediamo in biblioteca?" mi domandò Yaoyorozu.
-"Certo! Finisco qui e ti raggiungo."
Andò via di buon'umore, mentre le altre restarono a farmi compagnia. Quando finii di mangiare, salutai le ragazze, che sarebbero andate a fare una passeggiata nei dintorni, andai nella mia stanza a prendere i libri e dopodiché raggiunsi Yaoyorozu in biblioteca. Era enorme, numerosissimi libri erano stati divisi in base a categorie e argomenti trattati su immensi scaffali, alcuni così alti che bisognava usare una scala per prendere alcuni volumi. Come è giusto che sia, in quel posto c'era silenzio. Andai alla ricerca di Yaoyorozu. Durante il tragitto vidi molti tavoli vuoti, sembrava non ci fosse anima viva. Alla fine la trovai, era seduta a un tavolo vicino alla finestra e aveva portato moltissimi libri e ne aveva presi altri da qualche scaffale. "Che ragazza meticolosa!" non potei fare a meno di pensare. Mi sedetti di fronte a lei a anche io iniziai a studiare. Ripassai gli argomenti finora trattati, ma non ero molto concentrata. In quel silenzio, mi ritornò in mente il mio risveglio accanto a Tokoyami.
-"A cosa pensi?" mi domandò Yaoyorozu.
-"Perché lo chiedi?"
-"Stavi sorridendo..."
Scossi la testa. -"Non è niente!" le risposi e tornai sui libri, ma la mia mente non ne voleva sapere di concentrarsi sullo studio e riprese a viaggiare, facendomi ripensare a dei particolari che al momento del mio risveglio non avevo notato per via della vergogna e che in quel momento non riuscivo a togliermeli dalla testa: come ad esempio i battiti del cuore di Tokoyami che avevo sentito mentre avevo la testa poggiata sul suo petto, oppure la piacevole sensazione che ho provato mentre ero abbracciata a lui.
-"Facciamo una pausa!" propose Yaoyorozu.
Senza che me ne rendessi conto si era fatta l'ora di pranzo. Tutte e due uscimmo dalla biblioteca e andammo a comprare qualcosa in uno dei distributori automatici sparsi per la scuola, una pausa veloce per poter riprendere subito lo studio. Prendemmo entrambe dei biscotti al cioccolato e una volta consumati tornammo in biblioteca. Questa volta feci appello a tutta la mia forza di volontà per non distrarmi e finalmente studiai come si deve. Rimanemmo entrambe sedute per l'intero pomeriggio. La schiena mi faceva male e gli occhi cominciavano a darmi fastidio.
-"Non ce la faccio più!" esclamai esausta. -"Per oggi basta." mi stiracchiai chiusi i miei libri e quaderni.
-"Sono d'accordo." disse Yaoyorozu. -"Vado a mettere a posto i libri che ho preso."
Io mi alzai in piedi, non ne potevo più di stare lì dentro. -"Ti dispiace se comincio ad andare?"
Lei scosse la testa e sorrise. -"Vai pure!"
Tirai un sospiro di sollievo. Presi le mie cose ed uscii. Andai nella mia stanza e rimisi al loro posto le mie cose. Una volta finito, uscii per andare a mangiare qualcosa, ma per strada incrociai qualcuno.
-"Ciao Toko."
-"[Cognome], dove sei stata? Ti cercavo."
-"Come mai?" gli domandai, anche se avevo paura di saperlo.
-"Hai dimenticato il vestito che hai comprato ieri nella mia stanza."
Arrossii per la vergogna. -"Scusami... grazie per avermelo detto. Quando vuoi potresti portarmelo?"
-"Perché non vieni a prenderlo adesso?" mi propose lui.
Il suo tono di voce era calmo come sempre. Non sembrava una provocazione. -"Ok..." risposi e lo seguii fino a raggiungere la sua stanza. Aprì la porta ed entrambi entrammo. Proprio come la sera prima, rimasi immobile. Tokoyami si avvicinò e mi prese per mano.
-"Vieni." mi disse e mi guidò nel buio. Io lo seguii senza esitare. -"È vicino al letto." mi disse.
Procedetti a tentoni fino a raggiungere il letto e riuscii a prendere la busta con dentro il mio vestito. -"Bene... grazie. Adesso vado."
-"Te ne vai già?" domandò lui. -"Perché non resti un po'?"
-"Non hai paura che mi addormenti di nuovo?" chiesi divertita.
-"È un rischio che sono disposto a correre." rispose lui. -"Aspetta un momento." lo sentii armeggiare e spostare qualcosa, ma non riuscivo a capire bene. Dopo qualche minuto mi prese per mano e mi portò all'altro lato del letto, per la precisione di fronte a una delle finestre che avevano delle tende nere, che impedivano alla luce di entrare. Mi fece sedere per terra , dove aveva sistemato dei cuscini e subito dopo si sedette anche lui.
-"Cosa hai fatto oggi?" mi chiese di punto in bianco.
-"Sono stata in biblioteca a studiare. Tu invece?"
-"Niente di speciale..."
-"Posso chiederti dove passi le tue giornate?" gli domandai incuriosita. -"Raramente ti vedo in giro dopo le lezioni, nemmeno in mensa."
-"Mi chiudo qui, oppure cerco un posto isolato in mezzo alla natura."
-"Non ti annoi a stare sempre da solo?"
-"Ci sono abituato." mi rispose -"Inoltre, sembra che solo a te non dispiaccia la mia compagnia."
-"Sono sicura che non sono l'unica a trovarsi bene insieme a te!" esclamai decisa. -"Andiamo a mangiare adesso!"
-"Ho già mangiato." mi rispose lui. Si alzò a mi aiutò a fare altrettanto. Mi accompagnò alla porta. -"Ti andrebbe di tornare qui qualche volta?"
-"Cos'è una specie di appuntamento?" chiesi divertita. Non ottenni alcuna risposta, forse non era stata una cosa molto carina da dire. Cercai una sua mano nel buio. Quando la trovai, sorrisi e gliela stinsi. -"Certamente Toko! Con molto piacere!" dissi mentre dentro di me mi chiedevo se anche lui in quel momento stesse sorridendo.
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