1 mese dopo...

Gli allenamenti erano proceduti benissimo e  ragazzi avevano imparato incantesimi e fatture di attacco e difesa.

-Bene,con questa lezione abbiamo finito il programma...-
Dissi avvicinadomi alla porta.
-Potete andare.Ah una cosa, la fuori, sarà diverso...Non ci sarò io a correggervi quindi date del vostro meglio e...restate vivi-

Conclusi accennando un triste sorriso.
Nel profondo,anche se speravo nel contrario,sapevo che molti di quei visi non li avrei più rivisti.
Sapevo che molti di quegli sguardi vivaci e ansiosi di imparare si sarebbero spenti,sarebbero stati come coperti da un velo,il velo della Morte che li separava da noi.
Sapevo che molti di quei cuori,che potevo sentire pulsare,avrebbero smesso di battere,come bloccati da una forza più potente di loro.
Sapevo che molte di quelle vite si sarebbero esaurite,in un semplice secondo due parole avrebbero annullato ricordi,sensi,speranze e amicizie.
Ma le loro,le nostre,morti non sarebbero state vane.

-Ciao.-
Mi salutò Draco che si era appena avvicinato a me.
-Ciao.-
-Sei preoccupata?-
-Abbastanza.-
Risposi appoggiandomi alla sua spalla,beandomi del silenzio che si era creato intorno a noi.
-Ti devo dire una cosa...-
Disse lui staccandosi leggermente.
-Cosa?-
-Come sai mio padre é dalla parte dei mangiamorte.-
Disse .
-E...-
-E quindi devo andare.Mi dispiace.-
Detto questo si allontanò.
Nel profondo sperai che si girasse ,ma non fu così.

La porta si chiuse con un tonfo ed io rimasi sola in quella stanza che era stata partecipe dei miei pianti,delle mie risate e delle mie delusioni.

******
La barriera che proteggeva la scuola si infranse,piano piano,come lacerata con una calma insopportabile da una lama invisibile.

Io mi trovavo insieme a luna,ginny e Neville.
Gli unici che mi erano rimasti accanto fino alla fine.
E che ora lottavano al mio fianco,come dei veri amici.

Ora la barriera era distrutta completamente e un orda di mangiamorte lunga centinaia di metri  si addentró all'interno delle mura che circondavano la scuola.

Tra quella massa di abiti neri e sguardi assassini riconobbi la sua chioma bionda.
Era lui,Draco che correva,in cerca di una via d'uscita dal mondo in cui era costretto a restare imprigionato.

Per un attimo i suoi occhi color ghiaccio incontrarono i miei,ma io distolsi subito lo sguardo in segno di delusione.

Improvvisamente, in lontananza,sentii pronunciare due parole:
-Avada Kedavra!-
Era Bellatrix Lestrange.
Il fascio di luce verde era diretto proprio verso di me.
Ero pronta alla morte.
-Nooooo-
Gridò qualcuno.
Un attimo prima che il fascio di luce si scontrasse contro di me, una sagoma si buttò dinanzi a me e il fascio di luce si scontrò su quest'ultima.

Un attimo dopo,il corpo di Neville Paciok giaceva inerme sul prato del cortile della scuola.

-No...NOO!-
Gridai.
Avrei ucciso quella strega,anche a costo della vita.
Fosse stata l'ultima cosa che facevo.

Avrei voluto rincorrerla e lanciarle maledizioni,ma fui bloccata da Draco ,che mi si era appena messo davanti.

-Spostati.-
Gli dissi fredda.
Se n'era andato senza dire niente,mi aveva abbandonato...era stato un codardo.
Non meritava la mia compassione.

-No...non puoi capire. Sono stato obbligato.Questo non sono io,non sono una cattiva persona...io sono questo. -
Disse, e un attimo dopo mi era letteralmente saltato al collo e mi baciava.
Un bacio dolce,che infranse le barriere che si erano formate tra di noi.

Persi in quel mondo meraviglioso dove tutto sembrava perfetto non ci accorgemmo della cerchia di mangiamorte che si era creata intorno a noi.

-Crucio!-
Disse un mangiamorte alquanto strano, e un fascio di luce rossa si infranse contro il corpo di Draco.

Lui soffriva ma non lo mostrava,quindi restò li,in terra,soffrendo in silenzio.

Il mangiamorte accanto al primo fece la stessa cosa con me,e una volta rubateci le forze ci legarono insieme.

"Avada Kedavra".
Furono queste le parole che determinarono il nostro destino.

Questa volta non c'era nessuna sagoma a salvarci.

L'incantesimo ci colpì e l'ultima cosa che vidi fu Draco.

Tutto finì com'era iniziato.

IL VUOTO.

                           The End