Annabeth aveva le lacrime agli occhi. Le parole di Clarisse le rimbombavano nella testa.
"Secchiona!" la prendeva in giro.
Non riusciva a dimenticarsele. Corse per il corridoio, cercando un posto sicuro. Sentiva le lacrime solcarle il viso. Per sbaglio urtò contro la spalla di un ragazzo e fece cadere i libri che teneva in mano.
-Stai attento a dove vai! - esclamò, chinandosi a raccoglierli.
-Io-mi dispiace, non ti avevo vista- rispose lui, cercando di aiutarla. Dopo essersi ripresa i suoi libri, Annabeth borbottò un grazie e fece per andarsene. Alzando la testa il ragazzo notò che stava piangendo.
-Tutto a posto?- chiese.
-Perchè dovrebbe interessarti?- rispose lei, trattenendo a stento le lacrime. Detto ciò, scappò via. Arrivata in bagno abbandonò i libri a terra e iniziò a piangere disperatamente. Clarisse la bullizzava da quando erano alle medie, lei non ne poteva più.
-Mi dispiace intromettermi, ma non mi sembra che sia tutto a posto.- disse una voce maschile.
-Cosa ci fai qui? È il bagno delle femmine!- esclamò lei, asciugandosi velocemente le lacrime.
-Ti ho seguita. Mi dispiace, non volevo intromettermi, ma speravo di aiutare.- si giustificò lui -Odio quando gli altri soffrono.-
Annabeth alzò lo sguardo e lo fissò. Era lo stesso ragazzo con cui si era scontrata in corridoio. In realtà era anche piuttosto carino, con i capelli neri disordinati e gli occhi verdi, ma lei non era in vena.
-Come posso convincerti ad andare via?- singhiozzò lei
-Mi dispiace, ma non me ne andrò.-disse lui
-Vattene... per favore-
-Voglio solo aiutarti-
-Bè, non puoi!-disse lei, isterica
Lui la guardò desolato e uscí dal bagno.

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Quindiii, com'è?
Spero ci sia piaciuto questo primo incontro. Ho cercato di mettere in risalto il carattere mite e servizievole di Percy e la situazione di Annabeth. Non ho nient'altro da dire. Ciuaooo