Capitolo 9

Stiles non avrebbe mai pensato di passare il suo undicesimo compleanno in ospedale. Stava scendendo le scale di corsa perché avevano suonato la porta, doveva essere Derek, ma era inciampato nei suoi stessi piedi ed era ruzzolato giù sbattendo troppo forte un braccio, rompendoselo. Per fortuna a bussare era stata Melissa che, insieme ai suoi genitori, l'aveva portato in ospedale.

Ora è in un letto, il braccio ingessato che fa malissimo e sua madre che gli tiene l'altra mano, mentre suo padre è seduto su una sedia all'altro lato.

"Vuoi qualcosa da mangiare, tesoro?"

"No, mamma"

Ma Claudia gli prende il viso con una mano, costringendolo a guardarla.

"E cos'hai? Ti fa ancora tanto male? Avevi detto che stava passando"

Stiles cerca di girare la testa di nuovo, ma suo padre lo guarda come Claudia. Una battaglia persa.

"Sono venuti tutti perché erano già alla mia festa, ma Der Der no. Se è venuto quando eravamo qui e poi è andato via? E poi Cora non gliel'ha detto?"

Claudia sembra star per dire qualcosa, ma suo marito la interrompe.

"Diglielo"

Lei guarda Stiles che ora è completamente rivolto verso di lei.

"Io ho chiamato anche Talia per dirle che ti eri fatto male, lei ha detto che sarebbe venuta domani mattina perché Derek era fuori casa e voleva aspettarlo, dato che suo padre è fuori per lavoro"

Stiles non risponde, si stende solo sul fianco, con le ginocchia verso il petto cercando di non muovere il braccio, mentre sente sua madre accarezzargli i capelli. Dopo qualche minuto sente la porta aprirsi e suo padre parlare. Non si è nemmeno accorto di quando è uscito.

"Stiles, sei sveglio?"

Il bambino apre solo gli occhi, per far capire al padre che può continuare.

"Qui fuori c'è Derek, dice che l'ha appena saputo. Lo faccio entrare?"

Stiles annuisce, poi gli dice di aspettare e si rivolge verso sua madre.

"Ho i capelli tutti scompigliati?"

Claudia sorride e gli dice che no, sta bene, così Stiles fa cenno al padre di farlo entrare, mentre si mette seduto sul letto.

Derek entra guardandosi intorno, Stiles sta per parlare, ma si blocca: Sta tenendo per mano una ragazza, Kate. Il bambino si irrigidisce, quella ragazza è antipatica, e loro avanzano.

"Ciao Stiles, come stai?" chiede il ragazzo.

"Bene, grazie. Mamma, papà, sono stanco, voglio dormire"

Stiles si rimette su un fianco mentre vede Claudia rivolgere uno strano sguardo a Derek. Sente Kate con la sua voce stridula dire qualcosa tipo "Fa presto, è solo un moccioso", poi la porta si chiude. Stiles ha gli occhi chiusi, quindi un po' si spaventa quando sente la voce di Derek.

"Lo so che sei arrabbiato con me"

Non apre gli occhi e non dà segno di aver sentito, ma l'altro continua.

"Kate dice che la trascuro, le ragazze sono così complicate. Non potevo non uscire con lei, mi avrebbe lasciato"

Risponde senza aprire gli occhi, quasi con un mormorio.

"Va bene, Der Der"

Derek gli scompiglia un po' i capelli, Stiles pensa che gli piace quando lo fa, si sente bene.

"Passo domani e ti porto anche il tuo regalo, ok?"

"Okay"

"Buonanotte, Stiles"

"Buonanotte"

Stiles chiude gli occhi e probabilmente crolla, non sente nemmeno i suoi genitori tornare in camera.

***

Quando Derek si diploma, Stiles si sente elettrizzato come se fosse il suo giorno. Va alla cerimonia con i suoi genitori, si siede dove ha la visuale migliore verso il palco e batte le mani fino ad arrossarsi i palmi quando Derek va a prendere la sua pergamena. Non riesce a raggiungere il ragazzo per fargli gli auguri, ma non se ne dispiace, tra poco saranno tutti a casa Hale per il pranzo.

Riesce ad avere un secondo con Derek proprio quando arrivano alla villa, dopo che Melissa l'ha fatto arrossire abbracciandolo mentre Scott guardava sua madre sconcertato.

"Hai fatto colpo sulla signora McCall, Der Der?"

Sono entrambi sul portico, il più grande sembra già non poterne più e semplicemente sbuffa senza guardare Stiles.

"E dai, non fare il solito scontroso. Anzi, auguri!"

Stiles si sporge e, per la prima volta da quando aveva...otto anni forse, stampa un bacio su una guancia di Derek. Lo vede irrigidirsi e scoppia a ridere tenendosi quasi la pancia.

"Ehi, non ti ho mica dato un pugno. Riprenditi!"

Derek però ci mette poco a riprendersi e a dargli uno schiaffo dietro la testa, chiamandolo idiota.

"Questo è per te, te lo do ora prima che tu sia sommerso da altra gente in quella casa e me ne scordo. Tieni"

Stiles gli allunga un pacchetto piccolo, quadrato, che Derek afferra guardandolo circospetto.

"Giuro che non esplode" afferma Stiles sorridendo ancora.

Tolta la carta rossa, il sorriso di Stiles si allarga ancora di più. Derek stringe tra le mani una cornice che racchiude una loro foto.

"Ti ricordi quando Talia ce l'ha scattata?"

Derek annuisce, continuando a guardarla. Erano un po' di anni prima, Stiles ne aveva otto e Derek tredici ed erano entrambi seduti sulle scale di quello stesso portico di casa Hale. Erano fuori perché Laura li aveva cacciati dopo che le avevano quasi rotto un progetto di scienze e Talia stava facendo foro in giro, alla natura. Nessuno dei due sembrava essersi accorto dello scatto, stavano litigando perché ognuno dava la colpa all'altro. A Stiles piaceva guardare quella foto perché nonostante Derek avesse le sopracciglia aggrottate e lui avesse le guance rosse di rabbia, erano vicini. Stiles era seduto di lato, con entrambe le gambe su quelle di Derek che teneva le sue mani sulle sue caviglie, come a reggerlo. Gli era sempre sembrata una cosa spontanea.

I pensieri del più piccolo vengono interrotti quando Derek gli dice "Comunque lo buttasti tu il pallone sul vulcano di Laura", sta per rispondergli, ma proprio la ragazza li chiama dentro per il pranzo.

Quando sono al dolce e Stiles vorrebbe solo slacciarsi il bottone del jeans e Scott gli si sta appisolando su una spalla, Talia si alza e chiede a Derek di dire qualcosa. Il ragazzo sembra non averne la minima voglia, così suo padre gli va in contro dicendogli "Almeno di a tutti dove andrai a settembre".

Stiles si raddrizza così velocemente sulla sedia che Scott non se ne accorge e sbatte lo zigomo sul tavolo, ma non se ne interessa, Derek sta per parlare.

"Beh.. Io.. Andrò al college"

La domanda che Stiles vorrebbe porgere, la pone Melissa, sorridendo.

"Quale ti ha accettato? Non farai penare tua mamma per la distanza, vero?" dice sorridendo verso la signora Hale che ha gli occhi lucidi.

"Beh, in realtà è jn po' lontano. New York"

Stiles sente ogni muscolo contrarsi, sente a stento la mano di Scott che gli stringe un ginocchio sotto al tavolo prima di alzarsi e uscire fuori di corsa. Due giorni prima aveva chiesto a Derek dove avesse fatto domanda, lui aveva risposto solo con "Credo mi accetterà solo il college della contea, quello più scadente", ma Stiles sapeva che non sarebbe stato così. Nell'ultimo anno, senza i suoi amici deficienti, Derek aveva ripreso a studiare come faceva prima, era sempre stato intelligente, e aveva ottimi voti. Ma New York era...praticamente dall'altro lato del paese.

Stiles è seduto sull'ultimo gradino del portico, sta giocando con dei fili di erba, quando qualcuno gli si siede di fianco. Non ha nemmeno bisogno di girarsi per capire di chi si tratta, ha addosso il profumo che lui stesso gli ha regalato l'anno prima per il compleanno.

"Te l'avrei detto dopo. Non sapevo che mamma e papà avrebbero parlato"

"Non dare la colpa a Talia e Robert, Der"

Stiles vede Derek allungare le gambe e togliersi le scarpe eleganti con le punte dei piedi, si toglie anche i calzini e poggia i piedi sull'erba.

"Mi dispiace vederti stare male, forse per questo ho rimandato"

Stiles sbuffa una risata, passandosi le mani sul viso fino ai capelli poggiando poi una mano su una guancia girandosi verso l'altro.

"Sono felice per te, te lo meriti"

Derek si gira a guardarlo, come se lo stesse analizzando, poi da quello che dice, Stiles capisco lo sguardo.

"Sei davvero cresciuto, ragazzino"

"Ti sono praticamente cresciuto davanti e te ne accorgi solo ora?"

"Solo due anni fa avresti sbraitato. Probabilmente ti avrei trovato nella valigia"

Stiles ride davvero questa volta, prima di rispondere "Magari non sbraito, ma tu controlla lo stesso la valigia prima di prendere l'aereo".

Derek gli passa una mano tra i capelli, poi la sposta più in basso avvolgendogli le spalle, lasciandola lì. Stiles si rilassa impercettibilmente e vorrebbe farlo, vorrebbe continuare a guardarlo così, poggiato con la guancia sulla mano, e dirgli semplicemente che lo ama. Che lo ama forse da quando aveva dieci anni e gli ha fatto fare il suo primo campeggio nel giardino di casa Hale, che lo ha amato anche quando ha preferito Kate, perché sembrava essere quello che voleva. Lo ha amato e lo ama ora a sedici anni e un po', e vorrebbe solo dirglielo.

Invece chiede solo "Ci sentiremo lo stesso?" e sospira quando Derek gli risponde scherzoso "Certo, prima o poi risponderò ad uno dei tuoi diecimila messaggi al giorno"

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