Capitolo 10

"Beh, devo dire che non ti ho mai mandato diecimila messaggi e a volte eri tu a mandarne un sacco a me" afferma Stiles sorridendo. Derek lo spinge un po' con la spalla, ma sa che ha ragione. Ci sono stati momenti in cui aveva bisogno solo di sentire uno dei suoi sproloqui o di leggere uno dei suoi messaggi in cui gli chiedeva pareri strani. Una volta avevano avuto una discussione sui lupi mannari e cosa poteva succedere nel caso fossero morsi da un coniglio mannaro.

Dopo un attimo di silenzio confortevole come poco altro, Derek vorrebbe riprendere il discorso interrotto, ma Stiles lo anticipa.

"Der Der?"

"Mh?"

Derek sente nettamente il lungo respiro che Stiles prende e lo conosce così bene da sapere cosa sta per dirgli. Sicuramente quello che credeva gli avrebbe detto due anni prima su quegli stessi gradini.

"Siamo entrambi follemente innamorati. Io di te, tu di lei. E va bene così, davvero"

Derek sa che quella che sta per dire è la frase meno adatta, ma è quello che sente.

"Mi dispiace, Stiles"

E Stiles sa sempre cosa dire, perché Derek al suo posto si sarebbe mandato a quel paese, ma lui dice solamente "Lo so", sorride, si alza e rientra in casa.

Derek torna a casa dopo due settimane, ma non vede Stiles da quella sera. Sa che il ragazzo lo sta evitando, quindi decide di non infierire, ma chiede a Scott se sta bene il giorno prima della partenza. Tutto quello che il ragazzo dice è "Starà bene, è solo stata una botta più pesante delle altre".

Il primo "segno di vita" di Stiles lo riceve dopo un'altra settimana con un SMS.

(Ore 22:09) Mi dispiace, ma ora non riesco ad essere tuo amico. Non voglio abbandonarti, mi fa male davvero, ma al momento non riesco ad essere quello di prima. SS

Derek non risponde, un po' se lo aspettava. Resta solo chiuso in camera tutto il giorno fino a quando Paige non lo trascina fuori a cena.

I mesi passano, la mancanza del suo amico c'è, ma la vita travolge Derek così veloce che non si accorge del tempo. Il secondo anno è quasi finito, praticamente vive a casa della sua ragazza in un grattacielo al centro della città e alla fine decide di trasferirsi definitivamente. Chiacchiera spesso con le sue sorelle, Cora a volte nomina Stiles raccontando della scuola, ma nulla di che.

Il giorno in cui capisce che sente così tanto la mancanza di quel ragazzino è di nuovo dicembre, è passato un anno e decide di accendere il computer e dare un'occhiata al profilo Facebook di Stiles creandosene uno. Per fortuna molte informazioni del ragazzo sono pubbliche, così come le foto. È al quinto anno del liceo, ha ancora la sua jeep e in molti scatti è in compagnia di Scott, Lydia e Cora. Scorrendo la bacheca, Derek nota le foto in cui è taggato da altri e gli si gela il sangue nelle vene. In una Stiles è al bancone di un bar, gli occhi rossi per l'alcool, mentre una ragazza gli è seduta sulle gambe. In un'altra invece sembra essere in un privè seduto scompostamente su un divanetto mentre un ragazzo biondo gli legga una guancia. Un'altra ancora lo immortala al centro di una pista, occhi chiusi e un bicchiere pieno tra le mani.

Derek chiude il portatile di scatto e afferra il cellulare, le dita gli tremano mentre scorre la rubrica, fa partire la chiamata e dopo tre squilli una voce risponde.

"Si, pronto?"

"Claudia"

Derek sa che a Beacon Hills è mattino presto, ma non gli importa. Non ha nemmeno mai chiamato la mamma di Stiles.

"Derek? Cosa c'è? Stai bene?"

"Si, io sto bene. Stiles?"

Il sospiro della donna Derek lo sente come un trapano nella testa.

"Sta bene anche lui, è solo diverso. Non fa nulla di male, ma esce spesso. È vero che non vi sentite da molto?"

Derek ricorda che Stiles ha sempre parlato con sua madre, a volte lui stesso ha parlato con Claudia quando qualcosa non andava, gli sembra strano che lei gli chieda conferma.

"Si, me l'ha chiesto lui, ma ora sono preoccupato"

"Lo sono anch'io, per questo ho chiesto a Scott di stargli vicino e di non farlo uscire da solo. Ma sono entrambi ragazzi. Anche John ha provato a parlarci, ma lui dice che non ha nulla"

"Cercherò di parlarci io, allora"

"Grazie, Derek"

Derek chiude la telefonata nello stesso momento in cui chiude la cerniera del borsone che ha preparato in fretta e in furia. Alza lo sguardo per cercare i suoi occhiali, ma vede Paige sulla porta della stanza, non si è nemmeno accorto che è tornata.

"Stai partendo?"

"Vado a Beacon Hills, Stiles non sta bene"

"Non ti aveva chiesto di lasciarlo stare?"

Derek afferra gli occhiali finiti sotto una maglia, mentre risponde.

"È ancora mio amico, se sta male, me ne fotto di quello che vuole"

Paige gli afferra un braccio, Derek si ferma girandosi a guardarla.

"Cos'ha?"

"Si ubriaca, va in giro per locali e si fa leccare la faccia da sconosciuti", le dice strattonando il braccio.

"Ed è così strano per un liceale?

"Per Stiles si"

"Derek, si sta solo divertendo, magari lo fa anche per dimenticarti, lascia stare"

Derek razionalmente sa che forse Paige ha ragione, ma gli occhi rossi e lo sguardo perso di Stiles gli scorrono davanti e non riesce a lasciar perdere. Non ha tempo per litigare con lei, prende il borsone e si avvicina alla porta di ingresso, ma Paige lo blocca ancora.

"Esci da quella porta e non ci entrerai più"

Derek dà un pugno al muro, facendosi anche male, poi urla.

"Che cazzo significa?! Mi ricatti perché mi preoccupo per un amico?!"

"Lui ti ama e tu stai per attraversare il paese senza nemmeno essere sicuro che ci sia un problema. Esci e io non vorrò più vederti"

Tutto quello che riesce a fare è uscire e sbattere la porta alle sue spalle.  

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