23 La Rivelazione
Come stabilito, Lucy Natsu ed Happy tornarono alla cattedrale la domenica sera per l'operazione di spionaggio; per non destare sospetti, dovettero assistere alla messa serale, come dei parrocchiani qualunque. Alle dieci, quando la messa terminò, i parrocchiani cominciarono a sciamare fuori dalla cattedrale; il trio di maghi si mise in fondo, giusto per non destare sospetti. Quando tutti uscirono, il camerlengo chiuse i battenti e mise al loro posto gli oggetti che aveva usato nel rito.
"Ho finito" disse dopo circa mezz'ora, guardando poi i tre maghi "potete procedere".
Natsu e Lucy annuirono: loro ed Happy si misero in posizione su una trave della cattedrale, posta proprio davanti all'organo e sotto all'entrata. Il camerlengo rimase in piedi dall'altra parte dell'altare, attendendo con un po' di fifa la mezzanotte; quando scoccò l'ora stabilita, la porta a doppia anta si aprì, facendo entrare una figura. Era coperta da un mantello e da un cappuccio, ma quando si avvicinò all'acquasantiera e se lo tolse, Natsu perse un battito: colei che era appena arrivata era Destiney, Destiney Mex. Questa inzuppo' i polpastrelli dell'indice e del medio della mano destra e si fece il segno della croce, guardandosi poi attorno, come se stesse cercando qualcuno.
"Chi sei tu?", attaccò Hughes.
La ragazza all'inizio sussulto' dalla sorpresa nel vedere il camerlengo, ma poi il suo sguardo divenne lapidario.
"Dov'è il padre Hobart?".
"Ha lasciato questo mondo la domenica scorsa".
"Impossibile. Quel giorno c'era. È stato lui ad accorgliermi!".
"Perché mai un prete rispettato come padre Hobart avrebbe dovuto ospitare una bestemmiatrice come te?".
"Io lo conoscevo già da tempo, e suonare l'organo è un onore che mi è sempre stato dato".
"Non adesso. Tra non molto arriveranno i soldati e ti porteranno in carcere".
Destiney ghigno'.
"Punizione della Dea Terra!".
Dal pavimento spuntarono come saette delle catene che immobilizzarono a terra il camerlengo; anche se le catene non erano metalliche, ma bensì fatte di roccia scura, erano durissime e stringevano alla schiena le braccia del religioso con determinazione.
"Come osi!" urlò "Io sono-".
"Non sei niente" lo interruppe la mora "ecco cosa sei. Uno stupido che crede che basti indossare la divisa di Zentopia per considerarsi al servizio di Dio".
Lo superò e salì le scale che conducevano all'organo; raggiunto lo strumento, gli si sedette davanti e premette i primi tasti. Hughes aveva ragione: quella che stava suonando Destiney non era una melodia religiosa, ma una sinfonia che nascondeva un qualcosa di malefico e oscuro (suona la colonna sonora di Davy Johns di Pirati dei Caraibi. Se non sapete di cosa sto parlando ecco il video👇)
Mentre la ragazza suonava magnificamente l'organo, Natsu sussurrò a Lucy:
"Dobbiamo fermarla".
"Non adesso. Dobbiamo scoprire perché Destiney viene ogni domenica a suonare l'organo".
"Mandero' Happy. Il camerlengo sarà il nostro tramite".
Lucy annuì. Natsu chiamò Happy e gli spiegò il piano, poi l'Exceed volò da Hughes e glielo spiegò anche a lui.
Questo annuì e Happy tornò in spalla dal rosato.
"Se sei di Fairy Tail" attaccò il camerlengo "perché stai commettendo questa infrazione?".
A causa della domanda, Destiney sbagliò a premere un tasto e la sinfonia s'interruppe con una nota stonata.
"Lei..." mormorò con voce adirata "mi ha fatto sbagliare...".
"Rispondi alla mia domanda".
La ragazza si voltò, guardando con uno sguardo omicida il camerlengo.
"Io sono mai stata di Fairy Tail. Questa stupida fata che porto nella mano me la sono dovuta stampare per poterci entrare e distruggerla da dentro".
"Distruggerla da dentro? E perché mai?".
"È la vendetta a guidarmi. Quella gilda ha distrutto la mia famiglia".
Con uno scatto, Destiney si tolse il cerotto che portava sul collo. Ciò che nascondeva non era una ferita, ma un tatuaggio color cremisi che tutti i presenti - visibili e non - riconobbero:
"Il mio vero nome" disse con solennità Destiney "è Artemis Niota, nono membro della Oraciòn Seis".
Natsu e Lucy non ci vollero credere. Perfino ora, dopo due mesi dalla loro sconfitta, c'era chi li tirava in ballo un'altra volta.
"O-Oraciòn Seis?!" esclamò il camerlengo allibito "L'esercito del Consiglio aveva detto-".
"Che tutti i membri erano stati arrestati? Anch'io ho sentito la notizia. Ero al rifugio della gilda quando lo venni a sapere".
"E perché combattere contro Fairy Tail?".
"Perché?! Perché è colpa di Fairy Tail se la mia unica famiglia è stata distrutta!".
"C'era un'alleanza tra Fairy Tail-".
"Lo so. Oltre a lei c'era anche Blue Pegasus, Lamia Scale e Cait Shelter. Tuttavia, soltanto Fairy Tail è riuscita a sconfiggere tutti gli otto membri".
Natsu si era stancato di ascoltare le parole di quella troia; saltò giù dalla trave ed atterrò sul pavimento della cattedrale, seguito da Lucy.
"Proprio con voi mi devo scontrare?", domandò annoiata Artemis.
"Sei solamente una traditrice!", urlò il rosato.
"Io non vi ho mai tradito, perché non sono mai stata una di voi".
Con un balzo scese dalla base dell'organo, atterrando a una decina di metri da Natsu e Lucy.
"Natsu" disse la biondina "non dobbiamo dimenticare che lei è una God Slayer".
"
E allora? Per me i nemici sono tutti quelli che si mettono contro la gilda, se siano deboli o forti".
Poi lo scontro ebbe inizio.
Per volere del master, alla gilda erano stati riuniti tutti i membri, per un solo e unico motivo: dalla cattedrale si udivano dei rumori di lotta che rendeva impossibile il sonno a tutti loro.
"Secondo voi cosa starà succedendo?", domandò Mirajane.
"Lucy mi ha detto che lei Natsu ed Happy sarebbero andati lì per una missione", rispose Levy.
"E se avessero incontrato un nemico?", chiese Jet.
"Già" commentò Droy "qualcuno dovrebbe indagare".
"Ci vado io", disse all'improvviso Gildarts.
I compagni lo guardarono ammutoliti.
"Tu?" domandò Cana scherzosa "In una cattedrale?".
"Sì tesoro. Forse non senti i rumori provenire da lì, ma Natsu e Lucy potrebbero essere in pericolo".
"Hai ragione Gildarts" disse Gray "sei il membro più forte della gilda. Puoi tranquillamente gestire la faccenda".
L'uomo barbuto annuì e, senza guardare in faccia a nessuno, uscì dalla gilda, correndo sotto la pioggia furente.
Anche se la cattedrale era ancora in piedi, l'interno era ridotto a un macello; da tutte le parti spuntavano dal terreno degli enormi spuntoni di roccia, fracassando il pavimento di pietra. Le panche erano in frantumi, come esplose; perfino le vetrate erano distrutte, completamente assenti. Il camerlengo giaceva privo di vita in un angolo, schiacciato da una panca che lo aveva colpito alla testa; Lucy invece era a terra e priva di sensi sul lato est della cattedrale, ricoperta di vetri colorati e di schegge di legno. Natsu era esausto e ferito e respirava affannosamente, ma pur di sconfiggere Artemis era disposto a tutto; durante lo scontro aveva osato strappare davanti ai suoi occhi la sciarpa che gli aveva regalato Igneel. Da allora, il suo desiderio di vittoria si era quintuplicato, trasformando la propria ira in forza, ma a quanto vide, non fu la strategia migliore: la nemica sembrava non aver subito neppure un graffio, eppure i colpi del Dragon Slayer erano stati potentissimi.
"Che c'è Natsu?" attaccò briga la mora "Sei stanco?".
Infuriato, il rosato contrattaccò col Ruggito, ma come per l'attacco iniziale, Artemis eresse una parete rocciosa che non solo bloccò l'attacco, ma anche risucchiò le fiamme. Ogni volta la terra diventava più scura e più dura.
"È inutile che continui con questo tuo magico fuocherello. La terra al contatto col fuoco diventa più dura".
"Ma non lo è abbastanza per me".
Fu una terza voce a parlare, né di Lucy, né di Happy; improvvisamente, la barriera che aveva eretto Artemis si distrusse in cubi di terra grandi quanto una mano, cadendo a terra pigramente. Natsu si voltò verso l'entrata, l'origine della voce: Gildarts.
"Gildarts!" urlò il ragazzo "Non t'impicciare. Artemis è mia chiaro?!".
"Dai rumori che si sentono fuori non sembra che te la stia cavando bene. Non so perché voi due vi stiate scontrando, ma ti conviene portar via Lucy ed Happy".
"Ti ho detto che-".
"Sei ferito. Ci penso io a lei".
Artemis lanciò una grassa risata che si propagò per tutta la cattedrale.
"Gildarts eh? Bene, vediamo se sai combattere contro una scossa! Terremoto della Dea Terra!".
Poi colpì violentemente la pietra saltando. Improvvisamente, il terreno sottostante cominciò a tremare; le pareti della cattedrale sembravano fatte di gelatina e il terreno vivo, come animato da un'essenza maligna.
"Dobbiamo andarcene!", urlò Gildarts.
"Dobbiamo fermare Artemis prima!", ribatté Natsu.
"No! Non c'è tempo! Prendi Lucy ed Happy e scappa!".
Il rosato non ebbe altra scelta se non annuire; corse da Lucy e la prese di peso assieme all'Exceed, poi iniziò a correre. L'entrata della cattedrale sembrava distanziare ogni metro che Natsu percorreva di corsa, ma non si sarebbe dato del vinto. Quando gli mancò solo qualche metro, inciampò su della pietra rialzata e cadde per terra, sfruttando - involontariamente - Lucy come ammortizzatore. Quando alzò la testa, il tetto stava precipitando e in un secondo lo avrebbe schiacciato.
"Natsu!".
Udì quella voce, ma era così stanco che non riusciva ad rialzarsi; poi sentì qualcuno che lo prendeva e lo lanciava fuori dalla cattedrale, un istante prima che le travi lo schiacciassero. Quando Natsu si rialzò e si voltò a guardare, impallidì: la cattedrale era ora un cumulo di macerie, un cumulo di pietra terra e vetri.
"Happy!" urlò "Lucy! Gildarts!".
Cominciò a rovistare tra le pietre, finché non trovò quel che cercava: il suo Exceed tra le braccia di Lucy, protetta dal corpo di Gildarts.
Natsu prese prima Happy e lo scosse per svegliarlo.
"C-Che succede?", balbetto' l'Exceed, aprendo leggermente gli occhi.
"Un casino. Ti spiego dopo".
Lo adagiò delicatamente a terra e si concentrò su Lucy; anche con lei usò la stessa procedura, e anche con lei accadde la stessa cosa.
"N-Natsu...".
"Lucy!" l'abbracciò con le lacrime agli occhi "Dimmi che stai bene".
"Sono solo stanca-".
Crollò tra le sue braccia, esausta. Il ragazzo la adagiò accanto ad Happy e si concentrò su Gildarts; scosse anche lui, ma stavolta il ferito non si degnò di aprire gli occhi.
"Avanti Gildarts! Avanti!" gli urlò "Non puoi morire per due sassi! Svegliati avanti!".
Continuò a scuoterlo per le spalle, ma niente dal fare: l'uomo non aprì gli occhi. Natsu allora controllò il polso del braccio sano, ma era come temeva...nessun battito cardiaco.
"Gildarts..." mormorò, cominciando a piangere "Gildarts!".
Urlò al cielo con la voce e la disperazione che disponeva, affinché anche gli angeli lo potessero sentire; le gocce di pioggia gli accarezzarono la pelle con furore, e via via la tempesta non cessò mai.
Come quella del cuore di Natsu.
Il grande Gildarts Clive, mago di classe S di Fairy Tail, morì dando la vita per salvare non solo Lucy Heartphilia ed Happy l'Exceed, ma anche colui che aveva considerato fino ad allora un figlio, Natsu Dragneel.
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