CAPITOLO 4

Indosso il mio orologio che ho trovato in quel pupazzetto e poi guardo l'ora.
Cavolo, già le 21:27!Ho dormito di troppo.
Mi precipito in bagno a darmi una rinfrescata. Mi lavo la faccia e poi prendo l'asciugamano per asciugarmela.
Appena alzo lo sguardo trovo una scritta sul vetro...ma quella scritta non è scritta su del vapore...ma con del sangue...

Mi raccomando, siate precisi tutti e tre, perché alle 23:59...io sarò con voi. :)

Fisso quella scritta per vari minuti.
Rimango immobile, inquietato da quello che leggo.
Sarà forse ancora quell'anima nera?
Se così fosse...perché ci vuole perseguitare?
Scuoto il capo e quando riapro gli occhi, la scritta era scomparsa nel nulla...senza nessuna traccia, nemmeno del sangue.
Sarà stata un'allucinazione.Sicuramente.

O sto solamente iniziando ad impazzire?

Lascio perdere questa strana scritta e mi fiondo giù dalle scale poichè erano le 21:35 e alle 22:00 dovevo stare davanti al Comune con Daniel e Micheal.
Esco chiudendomi la porta di casa alle spalle e sospiro.
Inizio a camminare col chiaro di Luna che illumina qualche tetto di varie case. Sembra già notte fonda, nonostante fosse solamente quasi le dieci di sera.
Cammino con la testa abbassata, in pensiero per i sogni che stavo facendo ultimamemte e per quella scritta che ho trovato all'improvviso sul vetro. Ci faccio pensieri su pensieri, ma non trovo risposta a nulla.
Ho anche pensato che quello che sogno fosse un demone...ma no, impossibile. Queste cose non esistono se non nei film o libri horror...o nei film di fantascienza, come gli alieni.

Affretto il passo siccome mancava qualche minuto alle dieci.
Cammino lungo la strada grigia, ma ora nera a causa della notte, e deserta. Qualche lampione la illumina assieme a dei fari accesi di qualche macchina che passa.
Questa sera c'è la Luna piena e il cielo è sereno, da permettere di vedere qualche stella.
La tempesta di prima sembra essersi placata, ma ci sono ancora delle tracce di ciò. Gli alberi spogli ora sono immobili, non si muovono più violentemente per l'assenza del vento.

Arrivo davanti al Comune dove trovo Daniel e Micheal che mi aspettavano.

Zac: Ciao ragazzi!

Daniel: Uh...Heyla Zac, finalmente ce l'hai fatta.

Micheal: Ciao...

Zac: Successo qualcosa?

Micheal: No..nulla...

Daniel: Ha solo paura, ecco tutto.

Micheal: Già...

Zac: Capisco. Puoi stare tranquillo, non succederà nulla.

Micheal: Vabene...

Daniel: Beh, direi di iniziare la nostra serata!
Vedo che ci siamo solo noi nelle strade, chissà perché.

Zac: Beh, Halloween in teoria è domani, quindi le persone festeggiando domani.

Daniel: Noi possiamo. Ora siccome mi scoccio di aspettare...

Micheal: Andiamo a cazzeggiare già da ora?

Daniel: Esatto.

Zac: Però mettiamo già sulla strada per andare in quella casa abbandonata.

Micheal: Ok...

Daniel: Infatti, o non arriveremo in tempo.

Zac: Già.

Micheal: Beh, iniziamo pure.

Daniel: Si dia inizio al cazzeggio nelle strade!

Zac: Poi ci ritroviamo un anziano che dice *imita la voce di un vecchietto* Brutti screanzati, giovincelli dei miei stivali, ritornate a casa e andate a dormire!

Micheal: Esattamente.

Daniel: Lo rispondo tirandogli una scarpa in faccia.

Zac: Bene.

Daniel: ANDIAMO ORA! *corre in mezzo alla strada*

Micheal: Oh aspettaci! *lo segue*

Zac: Non combinare guai Daniel! *li segue*

Corriamo per le strade isolate di Los Angeles, in direzione della casa abbandonata.
Urliamo come matti frasi a caso, saltiamo, facciamo dei cori.
Il no sense.
Qualche volta Daniel o Micheal, lanciano delle uova sui muri senza motivo. Altre volte io li imbratto con vari colori delle bombolette.
Gli eco delle nostre urla si sentono ovunque con il solito effetto che man mano, si disperdono nell'aria, senza far sentire alcun suono più.
La serata passa velocemente.
Arrivano subito le 23:50. Quindi ci rimettiamo a correre come tre imbranati.

Alle 23:55 arriviamo davanti la casa. Notiamo che la porta è fatta di ferro arrugginito, questa casa avrà più di 100 anni. Tentiamo di aprirla ma senza nessun risultato.

Daniel: Mh...come aprire una porta arruginita?

Micheal: E se proviamo a sfondarla direttamente?Insomma...è arruginita quindi penso che ceda dopo alcuni colpi.

Zac: Ottima idea!

Iniziamo a buttarci contro la porta. Dopo pochi minuti, si sente il suono di una porta che si apre lentamente, facendo quel fastidioso rumore che ogni porta vecchia farebbe.
Le 23:59. Entriamo in quella casa.
È molto spaziosa all'entrata e in fondo ha delle scale, forse sarà un secondo piano oppure una soffitta, o ancora un attico.
In linea parallela alle scale che portano di sopra, ce ne sono altre che portano forse nei sotterranei.
Varchiamo l'entrata.
Subito un brivido mi percorre la schiena a vedere quell'ambientazione.

Don...

Don...

Don...

Un pendolo antico propaga il suono dei suoi dodici rintocchi.
È mezzanotte.
Inizia la notte di Halloween.
La notte del terrore.

Quella che mai più scorderò nella mia vita.

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