9. You shoot me down but I won't fall

Mi servo la colazione, con la mente ancora occupata dalle immagini del sogno. Mentre mangio un po' di nocciole, il collo del fagiano, un'ala del fagiano, il pollo nella sua cremosa salsa d'arancia e le torte e il dolce color del miele, entra Marvel. - Non è una colazione un po' troppo sostanziosa? - mi chiede ironicamente. - Sarà meglio entrare nell'arena nel pieno delle forze, non trovi? - scherzo. Poi arrivano Cashmere e Gloss. - Allora, ragazzi, sono rimasti due giorni, e dobbiamo prepararvi per le interviste, quindi abbiamo deciso di farvi allenare separatamente da ora in poi - inizia Cashmere. - Cosa?! Perché?! - domandiamo noi due in coro. - Abbiamo i nostri motivi, e voi non avete nessun diritto di contestarli! - sbotta Gloss. Oggi si dev'essere alzato con la luna storta. - Vieni, Glimmer, andiamo. - Cashmere mi porta in una stanza che non avevo mai visto, e mi fa sedere davanti a lei. - Come saprai, le interviste hanno lo scopo di attrarre più sponsor possibili prima dell'arena, quindi ho pensato che potresti provare a fare la distaccata: devi fingere di essere fredda, disinteressata, senza interessi o passioni. Provaci. Io farò la parte dell'intervistatore. - Poi cambia tono di voce. - Allora, Glimmer, cos'hai provato quando hanno estratto il tuo nome dalla boccia di vetro della mietitura? - Cerco di rispondere nel tono più distaccato che posso. - Ho pensato che finalmente il resto di Panem si sarebbe accorto del diamante più splendente della sua collezione. - Cashmere mi guarda con approvazione. - Cosa hai pensato del tuo costume alla cerimonia di apertura? - Dico la prima cosa che mi viene in mente. - Che mi faceva sembrare una perla più unica che rara. - Mi sorride, poi continua. - Ed il tuo punteggio all'addestramento? Sei soddisfatta? - Ripensarci mi fa piuttosto male, ma cerco di sembrare tranquilla quando rispondo. - Non molto. Insomma, un rubino come me si sarebbe dovuto meritare di più. - Ride, poi si ricompone. - Pensi che quest'intervista ti aiuterà ad ottenere il maggior numero di sponsor? - La risposta che do è abbastanza sincera. - Be', gli sponsor devono essere proprio ciechi se non si accorgono dello smeraldo più sfavillante dei tributi. - - Cosa pensi dei tuoi compagni che ti seguiranno nell'arena? - Cosa penso degli altri? Difficile da esprimere. Vorrei dire che mi sarebbe piaciuto conoscerli in circostanze diverse, che magari saremmo potuti diventare amici, ma tutto quello che riesco a dire è: - Mi sembra strano che non abbiano fatto a botta per allearsi con un corallo come me. - Non vedo l'ora che questa tortura finisca, ma Cashmere ha ancora in serbo un'altra domanda. - Pensi di riuscire a vincere i Giochi? - La risposta che urlo nella mia mente è un "no!", ma quella che esce dalle mie labbra è diversissima. - Ovviamente sì. Una giada come me non è capace di perdere. - Finalmente posso andare in camera. Salto pranzo e cena, sonnecchiando nella mia stanza. Il giorno dopo, non mi rendo conto del miracolo di bellezza che i miei preparatori stanno eseguendo su di me fino a quando Doug non mi dice di guardarmi allo specchio. Il mio trucco è leggero ma non troppo, ed il mio abito è di un rosa così tenue che sembra trasparente. Mi trovo bellissima. - Sei meravigliosa. Ora vai e conquistali tutti. - Sorpresa, mi giro verso il mio stilista e, guardandolo negli occhi, penso che forse sta cercando veramente di aiutarmi. Poi vado verso l'ascensore. La vista di Marvel in completo azzurro mi fa battere il cuore all'impazzata. Scendiamo e troviamo gli altri tributi. - Buona fortuna! - Anche Ellie mi ha sorpreso. Poi mi concentro, perché mi hanno appena chiamata. - E vediamo se si presenterà a noi splendente come il suo nome! Un bell'applauso per... Glimmer! Allora, Glimmer, sei pronta? - mi chiede Caesar Flickerman. - Certo, Caesar, sono davvero prontissima! - rispondo, rendendomi conto troppo tardi di aver usato l'approccio sbagliato. - Bene! Mi piace questa fiducia! È fiducia in se stessi! Voi che ne dite? Facciamo un grande applauso! - e tutto il pubblico si mette a scandire il mio nome. Le domande che mi fa Caesar sono identiche a quelle del giorno prima, ed io do esattamente le stesse risposte, rimanendo però me stessa. Dopo tre minuti, tocca a Marvel. Sento il pubblico ridere alle sue battute, poi, quando scatta il segnale acustico, vedo Caesar che gli alza il braccio e grida: - Marvel! - al che lui risponde con un: - Uh! - Poi chiamano Clove. Perdo l'attenzione subito dopo aver ascoltato: - Benvenuta, Clove! - Quando tocca a Cato, mi mostro interessata. - Be', è un onore per me rappresentare il mio distretto! - Caesar ribatte: - Un combattente! - Cato riprende: - Sono preparato, cattivo, pronto alla lotta! - Poi smetto di ascoltare fino all'intervista di Finch. - Credo che se riuscirò a concentrarmi sulla situazione presente, sarò in grado di comprenderla! - Sembra molto intelligente. Poi le interviste smettono di essere degne di nota, tranne le ultime, ovviamente.







Angolo dell'autrice: Il nono capitolo, finalmente! Scusate se ho ripetuto lo schema del film, è che non avevo nessunissima idea! Le interviste a Rue, Katniss e Peeta saranno nel prossimo capitolo. Nell'ottavo ho scritto che Cato ha litigato col ragazzo del Distretto 10 perché, data la storia d'amore che ho immaginato fra lui e Sophie, non mi è parso coerente dire che aveva litigato con suo fratello e che lo aveva minacciato di morte. Ma le vittime e gli assassini saranno identici alle informazioni del film. Ho preferito non puntare sul libro, perché fa shippare un po' troppo Clato. Baci!

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